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martedì | 02-09-2025

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Elezioni Regionali

Cpr in Toscana, Tomasi favorevole: “Ogni regione deve fare la sua parte”. Spinelli (Pd): “Vuole aprire ghetti disumani”

Si accende la campagna elettorale per le regionali in Toscana sul tema dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). A innescare il dibattito è stato Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana, che a margine di un’iniziativa a Firenze ha ribadito la propria posizione favorevole.

«Io sono favorevole all’idea del Cpr in Toscana. Anzi, tutti i sindaci erano favorevoli, salvo poi cambiare idea», ha dichiarato Tomasi, sottolineando il peso che la mancanza di una struttura simile comporta per le forze dell’ordine. «Ogni giorno dalla nostra regione partono decine di pattuglie di polizia per accompagnare chi ha commesso un reato verso un Cpr fuori Toscana, privando così il nostro territorio di risorse perché quegli agenti restano fuori per giorni. Credo che ogni regione possa e debba fare la sua parte, sempre nel rispetto dell’umanità e delle persone fermate».

Il candidato ha poi distinto tra chi delinque e chi arriva per lavorare: «Chi delinque non può rimanere in questo Paese. Chi viene per lavorare e integrarsi è il benvenuto. Ma non è tollerabile che ci siano luoghi, come alcune zone delle stazioni, diventati ormai inaccessibili per i cittadini».

Alle parole di Tomasi ha replicato duramente Serena Spinelli, assessora regionale al Welfare ed esponente del Partito Democratico: «I Cpr non sono la risposta ai temi dell’immigrazione: sono luoghi disumani che calpestano i diritti delle persone e non affrontano minimamente le cause reali dei fenomeni migratori».

Spinelli respinge l’etichetta di moderato rivendicata da Tomasi: «Altro che moderato: ecco il vero volto della destra, quello di chi vuole trasformare la Toscana in un territorio di esclusione e repressione, senza alcuna visione seria su accoglienza e integrazione».

Secondo l’assessora, la linea del centrodestra non offre soluzioni concrete: «Da Roma alla Toscana la destra nasconde dietro la retorica securitaria l’assenza di politiche di lungo periodo, alimentando solo paura e tensioni sociali. Non ci si può riempire la bocca di umanità e poi sostenere strutture condannate da associazioni umanitarie, garanti dei diritti e perfino tribunali».

E conclude: «Una Regione responsabile deve investire su inclusione, diritti e sicurezza sociale, non sull’apertura di ghetti disumani che servono solo alla propaganda di una destra che si finge moderata ma mostra, ogni volta, la sua vera faccia».