Economia
ZES per Umbria e Marche, l’appello di Confartigianato Valtiberina: “Subito contributi a fondo perduto per sostenere le imprese dei territori di confine”

La Presidente di zona Alessandra Innocenti: “Tutelare le aziende del comprensorio per evitare perdita di competitività”. Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 4 agosto 2025, ha approvato, con procedura d’urgenza, un disegno di legge che inserisce l’Umbria e le Marche nella Zes (zona economica speciale) Unica per il Mezzogiorno. Un provvedimento che consentirà alle imprese che insistono sul territorio umbro e su quello marchigiano di usufruire di un regime fiscale agevolato e semplificazioni amministrative. La misura prevede una serie di incentivi per attrarre capitali e favorire la competitività, attraverso credito d’imposta investimenti in macchinari e immobili.
Confartigianato Valtiberina analizza le opportunità e le criticità conseguenti a tale misura e gli effetti che potrebbero produrre nell’economia della vallata tiberina, territorio che da sempre sorge in una zona di confine.
“Siamo contenti che le aziende umbre e marchigiane possano in futuro avere accesso ad un supporto concreto per accrescere e consolidare la loro attività – esordisce Alessandra Innocenti, presidente di Zona Valtiberina- d’altro canto questa misura, finalizzata a richiamare investimenti e a creare occupazione, potrebbe generare ripercussioni importanti sull’economia della Valtiberina toscana. Il nostro territorio è articolato di fatto come un tutt’uno con quattro comuni Umbri, quelli di San Giustino, Citerna, Città di Castello e Monte Santa Maria Tiberina. Con queste condizioni – sottolinea Innocenti – la Valtiberina Toscana rischia di perdere attrattività per le imprese, con la concreta possibilità che quelle già presenti si trasferiscano altrove e che nuove attività scelgano di insediarsi nei vicini comuni umbri e marchigiani di confine. Come Associazione non possiamo esimerci da un’ attenta valutazione e non possiamo restare indifferenti di fronte alle preoccupazioni degli imprenditori, che temono una penalizzazione. Non è difficile infatti prevedere una possibile delocalizzazione delle aziende e un conseguente esodo di lavoratori.
Parlando di zone di confine è necessario ricordare anche un altro centro che si trova a pochi minuti dalle Marche ma che fa parte della provincia di Arezzo: il Comune di Sestino. Anche in questo caso il sostegno che riceveranno le aziende marchigiane potrebbe avere un effetto boomerang sui territori limitrofi. Per questo Confartigianato chiede che le istituzioni toscane non lascino indietro questi territori.
“Anche nel caso di Sestino – spiega Innocenti – ci troviamo di fronte ad un comune che è sicuramente più vicino alle Marche che al capoluogo di provincia. Proprio per tutelare la competitività delle aziende che sorgono in territori di confine– incalza Innocenti – è necessario un tempestivo intervento delle istituzioni toscane, soprattutto quello della Regione, affinché siano introdotti contributi a fondo perduto, bandi o altri tipi di agevolazioni, per permettere alle aziende di rimanere sul mercato e tutelare la loro produttività Alla prossima Giunta Regionale che si insedierà chiediamo con urgenza una riflessione su questi temi e una risposta pronta”.