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martedì | 02-12-2025

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Economia

Rifiuti, in Toscana ogni famiglia spende 397 euro. Arezzo sopra la media nazionale, Siena la più economica, Pisa la più cara

Rifiuti: 397 euro la spesa media in Toscana, in aumento del 6,5% rispetto al 2024. Cresce anche la raccolta differenziata. È quanto emerge dal Rapporto 2025 di Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi e Tariffe, secondo cui una famiglia toscana spende in media 397 euro l’anno per la TARI, con un aumento del 6,5% rispetto al 2024 (373 euro). Una crescita superiore rispetto alla media nazionale, pari a 340 euro (+3,3%).

In crescita ovunque anche la raccolta differenziata, che nel 2023 si attesta al 66,6% dei rifiuti prodotti (era il 65,2% nel 2022), in Toscana si attesta al 66,6%. Restano marcate le differenze territoriali, con il Nord dove la spesa media si attesta sui 290 euro l’anno e una raccolta differenziata che raggiunge il 73% dei rifiuti prodotti; segue il Centro dove le famiglie spendono in media 364 euro, mentre si differenzia il 62% dei rifiuti; sempre fanalino di coda il Sud con una spesa media di 385 euro l’anno e una raccolta differenziata ferma al 59%.

Le regioni più economiche sono il Trentino-Alto Adige (224 €), la Lombardia (262 €) e il Veneto (290 €), mentre le più costose restano la Puglia (445 €), la Campania (418 €) e la Sicilia (402 €).

Catania è il capoluogo di provincia dove si spende di più, 602 euro; Cremona quello più economico con 196 euro in media a famiglia.

Sono i dati che emergono dal Rapporto 2025 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva L’indagine ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali.

I dati nelle varie regioni e capoluoghi di provincia

A livello regionale, spiccano in positivo, oltre al Trentino Alto Adige che si caratterizza per la spesa più bassa e un’elevata percentuale di raccolta differenziata, anche Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche dove ad una TARI molto al di sotto della media nazionale, si associano i più elevati livelli di raccolta differenziata.

Dei dieci capoluoghi più costosi, sette appartengono a regioni meridionali, a conferma del persistente divario territoriale. In cima alla classifica si collocano Catania (602 €), Pisa (557 €), Genova (509 €) e Napoli (496 €).

In modo speculare, dei 10 capoluoghi che si posizionano come più economici, 8 appartengono a regioni settentrionali. Tra i più economici, Cremona (196 €), Udine e Trento (199 €) registrano i costi più contenuti, in larga parte grazie alla presenza di sistemi di raccolta efficienti e di tariffazione puntuale.

Nel complesso, la crescita dei costi è generalizzata: rispetto al 2024, 95 capoluoghi hanno registrato un aumento della tariffa, 14 una riduzione, mentre solo uno è rimasto invariato.

Le variazioni più marcate si osservano a Reggio Emilia (+15,1%), Ferrara (+13,8%) e Siena (+12,9%), mentre i cali maggiori si registrano a Modena (–12,3%), Aosta (-8,4%), Cagliari (–7,6%) e Milano (–7,5%).

📍 Capoluoghi toscani: situazione aggiornata Comune per Comune

La fotografia regionale mette in luce scenari diversi tra le dieci città capoluogo:

Comune TARI 2025 TARI 2024 Variazione
Arezzo 404 € 385 € +5,1%
Carrara 440 € 413 € +6,4%
Firenze 312 € 299 € +4,3%
Grosseto 419 € 399 € +4,9%
Livorno 386 € 352 € +9,8%
Lucca 337 € 323 € +4,4%
Massa 428 € 415 € +3,1%
Pisa 557 € 512 € +8,8%
Pistoia 473 € 448 € +5,6%
Prato 365 € 336 € +8,8%
Siena 250 € 222 € +12,9%

💡 Le evidenze

  • Capoluogo più costoso della Toscana: Pisa (557 €) – anche tra i più costosi d’Italia

  • Capoluogo più economico della regione: Siena (250 €) – nonostante il forte aumento percentuale

  • Arezzo: al di sopra della media nazionale e toscana (404 €)

♻️ Raccolta differenziata: Toscana sopra la media nazionale

La raccolta differenziata continua a crescere e nel 2023 raggiunge in Toscana il 66,6%, in linea con il dato nazionale (66,6%). Tuttavia le differenze tra province restano molto marcate.

Comune RD 2023
Lucca 81,5%
Prato 70,8%
Massa 69,8%
Grosseto 65,3%
Arezzo 57,4%
Firenze 55,6%
Pisa 64,1%
Pistoia 52,6%
Livorno 61,6%
Siena 62,3%
Carrara 63,0%

🔎 Provincie più virtuose: Lucca, Prato, Massa
🔎 Province più in difficoltà: Pistoia e Arezzo, entrambe sotto il 60%

🗑️ Produzione dei rifiuti: Toscana sopra la media nazionale, Arezzo in linea

La produzione pro capite regionale è pari a 585,7 kg/abitante/anno.
Arezzo risulta leggermente superiore, con 589,1 kg.

I livelli più alti si registrano:

  • Pisa: 788,5 kg

  • Massa: 672,2 kg

  • Lucca: 642,4 kg

I livelli più bassi:

  • Pistoia: 522,2 kg

  • Livorno: 539,5 kg

  • Prato: 560,2 kg

📉 Quando la raccolta migliora, diminuiscono i costi

Lo studio conferma una correlazione diretta:

➡️ Alti livelli di raccolta differenziata = minori costi strutturali del servizio (es. Lucca, Cremona, Trento)
⬅️ Differenziata bassa + smaltimento in discarica/incenerimento = costi più elevati (es. Pisa, Catania, Napoli)

Per la Toscana — e in particolare per la provincia di Arezzo — la sfida è duplice:
🔹 contenere le tariffe
🔹 aumentare i livelli di raccolta differenziata e ridurre la produzione dei rifiuti

🎯 Considerazioni finali

Il Rapporto 2025 consegna una fotografia chiara:

  • la TARI cresce ovunque in Toscana

  • la differenziata migliora ma con differenze significative tra territori

  • Arezzo spende più della media nazionale con una raccolta differenziata sotto la soglia regionale

La regione registra alti costi, ma anche un potenziale significativo: i territori più virtuosi (Lucca, Prato, Massa) mostrano che una gestione efficiente della raccolta — associata a tariffazione puntuale e infrastrutture adeguate — può ridurre in modo stabile la pressione economica sulle famiglie.