Economia
Rifiuti, in Toscana ogni famiglia spende 397 euro. Arezzo sopra la media nazionale, Siena la più economica, Pisa la più cara
Rifiuti: 397 euro la spesa media in Toscana, in aumento del 6,5% rispetto al 2024. Cresce anche la raccolta differenziata. È quanto emerge dal Rapporto 2025 di Cittadinanzattiva – Osservatorio Prezzi e Tariffe, secondo cui una famiglia toscana spende in media 397 euro l’anno per la TARI, con un aumento del 6,5% rispetto al 2024 (373 euro). Una crescita superiore rispetto alla media nazionale, pari a 340 euro (+3,3%).
In crescita ovunque anche la raccolta differenziata, che nel 2023 si attesta al 66,6% dei rifiuti prodotti (era il 65,2% nel 2022), in Toscana si attesta al 66,6%. Restano marcate le differenze territoriali, con il Nord dove la spesa media si attesta sui 290 euro l’anno e una raccolta differenziata che raggiunge il 73% dei rifiuti prodotti; segue il Centro dove le famiglie spendono in media 364 euro, mentre si differenzia il 62% dei rifiuti; sempre fanalino di coda il Sud con una spesa media di 385 euro l’anno e una raccolta differenziata ferma al 59%.
Le regioni più economiche sono il Trentino-Alto Adige (224 €), la Lombardia (262 €) e il Veneto (290 €), mentre le più costose restano la Puglia (445 €), la Campania (418 €) e la Sicilia (402 €).
Catania è il capoluogo di provincia dove si spende di più, 602 euro; Cremona quello più economico con 196 euro in media a famiglia.
Sono i dati che emergono dal Rapporto 2025 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva L’indagine ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali.
I dati nelle varie regioni e capoluoghi di provincia
A livello regionale, spiccano in positivo, oltre al Trentino Alto Adige che si caratterizza per la spesa più bassa e un’elevata percentuale di raccolta differenziata, anche Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche dove ad una TARI molto al di sotto della media nazionale, si associano i più elevati livelli di raccolta differenziata.
Dei dieci capoluoghi più costosi, sette appartengono a regioni meridionali, a conferma del persistente divario territoriale. In cima alla classifica si collocano Catania (602 €), Pisa (557 €), Genova (509 €) e Napoli (496 €).
In modo speculare, dei 10 capoluoghi che si posizionano come più economici, 8 appartengono a regioni settentrionali. Tra i più economici, Cremona (196 €), Udine e Trento (199 €) registrano i costi più contenuti, in larga parte grazie alla presenza di sistemi di raccolta efficienti e di tariffazione puntuale.
Nel complesso, la crescita dei costi è generalizzata: rispetto al 2024, 95 capoluoghi hanno registrato un aumento della tariffa, 14 una riduzione, mentre solo uno è rimasto invariato.
Le variazioni più marcate si osservano a Reggio Emilia (+15,1%), Ferrara (+13,8%) e Siena (+12,9%), mentre i cali maggiori si registrano a Modena (–12,3%), Aosta (-8,4%), Cagliari (–7,6%) e Milano (–7,5%).
📍 Capoluoghi toscani: situazione aggiornata Comune per Comune
La fotografia regionale mette in luce scenari diversi tra le dieci città capoluogo:
| Comune | TARI 2025 | TARI 2024 | Variazione |
|---|---|---|---|
| Arezzo | 404 € | 385 € | +5,1% |
| Carrara | 440 € | 413 € | +6,4% |
| Firenze | 312 € | 299 € | +4,3% |
| Grosseto | 419 € | 399 € | +4,9% |
| Livorno | 386 € | 352 € | +9,8% |
| Lucca | 337 € | 323 € | +4,4% |
| Massa | 428 € | 415 € | +3,1% |
| Pisa | 557 € | 512 € | +8,8% |
| Pistoia | 473 € | 448 € | +5,6% |
| Prato | 365 € | 336 € | +8,8% |
| Siena | 250 € | 222 € | +12,9% |
💡 Le evidenze
-
Capoluogo più costoso della Toscana: Pisa (557 €) – anche tra i più costosi d’Italia
-
Capoluogo più economico della regione: Siena (250 €) – nonostante il forte aumento percentuale
-
Arezzo: al di sopra della media nazionale e toscana (404 €)
♻️ Raccolta differenziata: Toscana sopra la media nazionale
La raccolta differenziata continua a crescere e nel 2023 raggiunge in Toscana il 66,6%, in linea con il dato nazionale (66,6%). Tuttavia le differenze tra province restano molto marcate.
| Comune | RD 2023 |
|---|---|
| Lucca | 81,5% |
| Prato | 70,8% |
| Massa | 69,8% |
| Grosseto | 65,3% |
| Arezzo | 57,4% |
| Firenze | 55,6% |
| Pisa | 64,1% |
| Pistoia | 52,6% |
| Livorno | 61,6% |
| Siena | 62,3% |
| Carrara | 63,0% |
🔎 Provincie più virtuose: Lucca, Prato, Massa
🔎 Province più in difficoltà: Pistoia e Arezzo, entrambe sotto il 60%
🗑️ Produzione dei rifiuti: Toscana sopra la media nazionale, Arezzo in linea
La produzione pro capite regionale è pari a 585,7 kg/abitante/anno.
Arezzo risulta leggermente superiore, con 589,1 kg.
I livelli più alti si registrano:
-
Pisa: 788,5 kg
-
Massa: 672,2 kg
-
Lucca: 642,4 kg
I livelli più bassi:
-
Pistoia: 522,2 kg
-
Livorno: 539,5 kg
-
Prato: 560,2 kg
📉 Quando la raccolta migliora, diminuiscono i costi
Lo studio conferma una correlazione diretta:
➡️ Alti livelli di raccolta differenziata = minori costi strutturali del servizio (es. Lucca, Cremona, Trento)
⬅️ Differenziata bassa + smaltimento in discarica/incenerimento = costi più elevati (es. Pisa, Catania, Napoli)
Per la Toscana — e in particolare per la provincia di Arezzo — la sfida è duplice:
🔹 contenere le tariffe
🔹 aumentare i livelli di raccolta differenziata e ridurre la produzione dei rifiuti
🎯 Considerazioni finali
Il Rapporto 2025 consegna una fotografia chiara:
-
la TARI cresce ovunque in Toscana
-
la differenziata migliora ma con differenze significative tra territori
-
Arezzo spende più della media nazionale con una raccolta differenziata sotto la soglia regionale
La regione registra alti costi, ma anche un potenziale significativo: i territori più virtuosi (Lucca, Prato, Massa) mostrano che una gestione efficiente della raccolta — associata a tariffazione puntuale e infrastrutture adeguate — può ridurre in modo stabile la pressione economica sulle famiglie.




