Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

domenica | 10-08-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

OroArezzo, sostenibilità della filiera orafa. Alla ricerca di un percorso comune

Arezzo, 8 maggio 2022 – La sostenibilità come percorso comune per l’industry orafa, la ricerca di una certificazione unica come obiettivo d’insieme. È il quadro emerso stamani nella seconda giornata di Oroarezzo, la manifestazione di Italian Exhibition Group dedicata all’oreficeria Made in Italy e internazionale presso Arezzo Fiere e Congressi, nel corso del workshop a cura di Federorafi e organizzato in collaborazione con la Consulta Provinciale dei Produttori Orafi e Argentieri di Arezzo.
 
All’evento, dal titolo “La sostenibilità come lasciapassare per il futuro”, moderato da Stefano de Pascale, direttore generale Federorafi, hanno preso parte Silvia Bezzone, Bulgari Gioielli, Egidio Chini, F.lli Chini, Raul Sapora, auditor, esperto in CSR e gemmologo, Cristina Squarcialupi, Unoaerre Industries, vicepresidente Federorafi con delega alla sostenibilità e Damiano Zito, Progoldx, con la partecipazione di Luca Parrini , coordinatore consulta orafa aretina. A introdurre il convegno, Marco Carniello, global exhibition director jewellery & fashion IEG, mentre Simone Chierici, assessore alle attività produttive del Comune di Arezzo, ha portato il saluto del sindaco Alessandro Ghinelli, con un messaggio che sottolinea il “grande interesse e l’attualità” del tema, particolarmente caro alla nostra amministrazione. Parlare oggi di scenari futuri è anche un segno chiaro della lungimiranza di questo settore”.

IL RUOLO SOSTENIBILE DELLA FILIERA
La manifattura orafa italiana si trova in una posizione di vantaggio per produrre gioielli sostenibili e per alimentare una consolidata economia circolare dei metalli preziosi”, ha dichiarato Cristina Squarcialupi. “ A questi aspetti si aggiunge il talento degli italiani come artigiani e designer creativi di alta qualità, le cui eccellenze artistiche e artigianali sono riconosciute in tutto il mondo. Tutti questi fattori, insieme alle certificazioni a garanzia del mercato di riferimento, giocano insieme per creare gioielli allo stesso tempo belli e sostenibili”.

Per Egidio Chinila responsabilità sociale e la sostenibilità sono temi fondamentali per gli acquirenti finali quindi sempre più stanno diventando banco di prova per le nostre produzioni. Rispondiamo a questi temi perché lo vuole la clientela ma soprattutto per dovere etico. Le filiere, nell’ambito della sostenibilità, avranno una forte identità, certificata, quantificabile e dimostrata”. 

 
Damiano Zito vede la sostenibilità come “un tema di estrema importanza ed attualità e per le aziende un’occasione, ma soprattutto un dovere, per fare la propria parte nel viaggio verso un mondo migliore, seguendo i principi etici che dovrebbero guidare le azioni di tutti.”.

UN PERCORSO VOTATO ALL’ETICA E ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE
Silvia Bezzone ha invece illustrato il ruolo e le modalità di collaborazione di un brand internazionale nei rapporti con la supply chain. “Ci spendiamo per fare training specifici alle aziende nostre partner e continueremo a investire sui temi legati all’eticità anche in futuro”.

Alla domanda su che cosa possano davvero fare i produttori di gioielli per evitare di contribuire alle violazioni dei diritti umani nella loro supply chain ha risposto con forza Raul Sapora, dichiarando che “ dovrebbero assicurarsi di avere catene di approvvigionamento tracciabili e trasparenti in cui i diritti umani siano regolarmente monitorati e rispettati. La certificazione costituisce il ponte tra lo standard (per esempio RJC) e l’impatto che un’azienda ha sul tessuto sociale: aiuta a trasformare le pratiche di gestione in azioni misurabili”.

Notizie correlate

FOCUS ON ITALIAN EXHIBITION GROUP
Italian Exhibition Group S.p.A., società con azioni quotate su Euronext Milan, mercato regolamentato organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., ha maturato negli anni, con le strutture di Rimini e Vicenza, una leadership domestica nell’organizzazione di eventi fieristici e congressuali e ha sviluppato attività estere – anche attraverso joint-ventures con organizzatori globali o locali, come ad esempio negli Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Cina, Messico, Brasile, India – che l’hanno posizionata tra i principali operatori europei del settore.