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venerdì | 27-06-2025

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OroArezzo 2025 | Comparto orafo +2,4% nei primi mesi dell’anno, produzione in rallentamento

In occasione di OroArezzo, il Club degli Orafi Italia, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha promosso un incontro strategico per analizzare le sfide e le prospettive del comparto orafo italiano in un contesto globale segnato da incertezze geopolitiche, tensioni inflattive e cambiamenti nei modelli di consumo. L’appuntamento ha celebrato anche i vent’anni di collaborazione tra le due realtà.

Moderato da Laura Biason, Direttrice Generale del Club, l’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo istituzionale e imprenditoriale, con approfondimenti a cura del Research Department di Intesa Sanpaolo e contributi di Daniela Corsini (Senior Economist, commodities) e Sara Giusti (Economista, mercati internazionali). A tirare le fila dell’analisi settoriale è stata Maria Cristina Squarcialupi, Presidente del Club e Vicepresidente Federorafi, con delega alla sostenibilità.

Un 2024 in crescita per il settore, trainato dall’export in Turchia

Nonostante un calo generalizzato del sistema moda (-9,1%), il settore orafo ha chiuso il 2024 con una crescita del +4,4% del fatturato. Nei primi due mesi del 2025, la tenuta del comparto si conferma (+2,4%), pur con segnali di rallentamento produttivo.

L’export di gioielli in oro ha toccato il record di 13,7 miliardi di euro (+49% in valore, +23% in quantità), trainato dalle esportazioni verso la Turchia, che da sola ha moltiplicato le importazioni di prodotto italiano (da 922 milioni a 5,3 miliardi), rafforzandosi come hub strategico.

Arezzo guida il comparto con esportazioni raddoppiate

Il distretto orafo aretino si conferma leader assoluto: +119% nelle esportazioni, pari a 7,7 miliardi di euro, grazie anche al consolidato legame con il mercato turco. Bene anche Vicenza (+15%), stabile Valenza. Cresce inoltre il peso dell’Italia negli Stati Uniti, dove il nostro Paese è il terzo partner per le importazioni di gioielli dopo India e Francia.

Fiducia e timori nel 2025: le imprese guardano ai mercati esteri

La nona indagine congiunturale Club degli Orafi – Intesa Sanpaolo (marzo-aprile 2025) mostra un settore cauto ma fiducioso: il 21% delle imprese prevede una crescita del fatturato, con maggiore ottimismo tra i produttori (28%). Tuttavia, il 57% segnala un peggioramento del sentiment rispetto a inizio anno, soprattutto a causa delle tensioni geopolitiche e della debolezza della domanda interna.

Supply chain e sostenibilità: la filiera resta prevalentemente italiana

Ben il 73% delle imprese ha una catena di fornitura interamente italiana. I fattori ritenuti prioritari nelle relazioni di filiera sono: qualità delle lavorazioni (76%), rispetto dei tempi (66%), e rapporto qualità/prezzo (51%). Le imprese di maggiori dimensioni mostrano maggiore strutturazione nei controlli di qualità e sostenibilità, mentre tra le PMI oltre la metà non ha processi di verifica formali.

Certificazioni RJC: più crescita, redditività e occupazione

Dall’analisi di un campione di 760 bilanci, emerge che le imprese certificate Responsible Jewellery Council (RJC) mostrano performance superiori: +29,1% di crescita tra 2021 e 2023 (contro il 17% delle non certificate), marginalità media all’11,3%, e una maggiore patrimonializzazione (46,5% vs 36,6%). Anche la produttività per addetto è nettamente più alta (67mila euro contro 44mila), così come la capacità di creare occupazione (l’81% ha aumentato l’organico tra 2021 e 2023).

Competitività e valore sociale per il futuro del Made in Italy

A chiudere l’incontro, l’intervento di Corso Biagioni (LEM Industries S.p.A.), che ha portato l’esperienza concreta di un’impresa profondamente integrata nelle filiere del Made in Italy.

L’evento ha evidenziato come la combinazione tra qualità, sostenibilità e posizionamento sui mercati esteri sia la chiave per affrontare le sfide future del comparto orafo italiano, con Arezzo al centro di questa traiettoria di crescita.

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