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domenica | 13-07-2025

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Export aretino nei primi nove mesi del 2019: bene, ma pesa il prezzo dell’oro

Siamo di fronte“, sottolinea il presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena Massimo Guasconi, “ad un risultato per alcuni aspetti sorprendente: basti pensare che si è quasi raggiunto nel terzo trimestre il valore complessivo dell’export dello scorso anno. Un dato che è comunque, in maniera determinante, condizionato dalla performance dei metalli preziosi (i cosiddetti ‘lingotti’) che rappresentano la voce più rilevante dell’export provinciale e arrivano a sfiorare i tre miliardi di euro (su un totale di 6,5 miliardi), in forte crescita rispetto allo stesso periodo del 2018 (+84,4%). La gioielleria e l’oreficeria, che costituiscono la seconda voce dell’export aretino, chiudono i primi nove mesi con un aumento del’11,9% grazie a un terzo trimestre (+12,5%) che ha confermato la tendenza emersa nei primi sei mesi dell’anno. In valore le vendite all’estero si sono attestate nel parziale d’anno a circa 1,541 miliardi di euro. Su entrambi i due settori trainanti del nostro export è il prezzo dell’oro a rappresentare comunque sempre una variabile tutt’altro che trascurabile“.

Come abbiamo più volte sottolineato“, commenta il segretario generale dell’Ente camerale Giuseppe Salvini, “nei periodi presi in esame è cresciuta l’incertezza delle prospettive economiche mondiali, soprattutto per la debolezza del commercio internazionale e per le tensioni legate all’adozione di politiche protezionistiche. Un’incertezza che ha incrementato la domanda di oro da parte degli istituti bancari e degli investitori (istituzionali e non), con conseguente aumento del prezzo: dai dati pubblicati dal World Gold Council emerge che l’oro ha presentato nel terzo trimestre una crescita dei prezzi del 27% nelle quotazioni in euro, portando la variazione dei primi nove mesi dell’anno a +12,9%. I risultati dell’export del comparto orafo vanno quindi depurati dall’aumento del prezzo del metallo: più realisticamente, si può parlare di un risultato prossimo alla stabilità (se non moderatamente negativo) per l’oreficeria e un po’ meno brillante (ma sempre largamente positivo) per quanto riguarda i metalli preziosi. Il confronto con gli altri due distretti nazionali conferma comunque la maggiore vitalità, grazie alla capacità innovativa degli oltre 1.200 imprenditori orafi, del polo di Arezzo. Vicenza infatti è in crescita del 5,3%, mentre Alessandria si ferma al 7%. A livello nazionale il comparto della gioielleria chiude i primi nove mesi dell’anno con un incremento delle vendite all’estero del 10,3%“.

Analizzando i principali mercati di riferimento dell’export orafo aretino, gli Emirati Arabi Uniti crescono del 14,3%, Hong Kong del 10,7%, Turchia del 15,5% e Stati Uniti del 35%. Il comparto della moda è in crescita del’1,5%, attestandosi a quasi 570 milioni di euro: il miglioramento interessa praticamente tutti le specializzazioni: abbigliamento (+1,3%),  pelletteria (+0,1%) e calzature (+3,7%), con la sola eccezione del tessile (-3,8%) e permette di recuperare parzialmente l’importante flessione registrata nel 2018. Anche fra gli altri settori ci sono molti segni positivi, ad esempio apparecchiature elettriche (+21,4%), prodotti chimici (+16%), bevande (+9%) ) a conferma della dinamicità dell’export provinciale al quale fa da contraltare la forte sofferenza del mercato interno.