Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

giovedì | 18-12-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Economia

Coldiretti, Arezzo con la Toscana in Piazza a Bruxelles

Protesta senza precedenti: il taglio dei fondi Pac mina la sovranità del cibo e la sicurezza alimentare dell’intero continente. Tanta Toscana al corteo.

“Questa Europa sta uccidendo il suo futuro: affama chi produce cibo sano e fa ammalare i suoi cittadini”: è un attacco senza precedenti quello che parte dalle strade e piazze di Bruxelles dove gli agricoltori ed agricoltrici di Coldiretti si sono ritrovati insieme, presente con la Toscana una delegazione aretina con il Presidente Lidia Castellucci, il Vicepresidente Enrico Lelli, il presidente dell’Agrimercato Leonardo Belperio, il Delegato Giovani James Lewis Benedetto ed il Direttore Raffaello Betti, con oltre venti mila colleghi arrivati da molti paesi europei, per denunciare la deriva autocratica imposta da Von der Leyen, che vuole togliere risorse alle imprese agricole e al cibo sano per finanziare i carri armati, minando così anche la salute dei cittadini consumatori. Un piano che appare come un attacco alle fondamenta della sovranità alimentare dell’intero continente, in un momento in cui tutte le altre potenze investono sempre di più nell’agricoltura, ritenuta da tutti – tranne che dall’Europa – una risorsa strategica. Sulle centinaia di cartelli esibiti dai manifestanti si leggono, tra gli altri, “Von der Leyen go home”, “Contro i contadini non si governa”, “Affamate chi vi sfama”, “Fuori gli autocrati dall’Europa”, “A Bruxelles si taglia, nei campi si chiude”.

La sforbiciata mortale alla Pac con le risorse che confluiranno in un fondo unico avrà un impatto devastante sulle campagne. Per l’Italia si tratta di un taglio netto di 9 miliardi, che salgono a 90 se si considera l’intera Ue. Per la Toscana la riduzione investirà come uno tsunami 35 mila imprese che non potranno contare nel prossimo settennato in circa 300 milioni di euro, tra 40-45 milioni all’anno. Sostegni fondamentali per garantire reddito e dignità agli agricoltori. Tra le principali vittime ci sono le imprese giovanili e quel ricambio generazionale che è tra gli obiettivi dichiarati delle politiche europee. Sulle centinaia di cartelli esibiti dai manifestanti si leggono, tra gli altri, “Von der Leyen go home”, “Contro i contadini non si governa”, “Affamate chi vi sfama”, “Fuori gli autocrati dall’Europa”, “A Bruxelles si taglia, nei campi si chiude”.

Una decisione irresponsabile di Von der Leyen che provocherà il tracollo della produzione agroalimentare europea, favorendo un boom di importazioni da Paesi come quelli del Mercosur, privi degli stessi standard su utilizzo di pesticidi, protezione ambientale e diritti dei lavoratori. Quello del Mercosur, infatti, è un accordo ancora denso di lacune che non vengono sanate neppure dagli emendamenti recentemente approvati dal Parlamento europeo e che, secondo Coldiretti, potrà essere approvato solo dopo l’introduzione reale e vincolante dei principi di salvaguardia e di piena reciprocità, e non di clausole formali o strumentali.

“Le guerre e i conflitti commerciali di questi ultimi anni hanno fatto emergere la centralità del cibo e la necessità di sviluppare filiere agroalimentari quasi autonome. La Cina, nell’ultimo vertice esteso a Russia, India e Brasile, ha posto la filiera alimentare al0 top delle priorità. Gli Usa, con il Farm Bill, destinano all’agricoltura risorse quadruple rispetto all’Europa – spiega la Presidente Lidia Castellucci –  l’Ue taglia i fondi impedendoci di produrre cibo di qualità per la salute degli europei e di potenziare le esportazioni. Gli altri Paesi agiscono per salvaguardare le proprie produzioni, mentre l’Europa è oggi incapace di proteggere i suoi settori chiave. Senza investimenti perderemo competitività, innovazione e slancio vitale. Da un lato l’Ue favorisce l’ingresso di prodotti coltivati con pesticidi e sfruttamento del lavoro, dall’altro massacra le nostre aziende con la burocrazia, accanendosi spesso su chi è più debole. Non siamo contro gli accordi commerciali, ma servono reciprocità e regole uguali per tutti”.

Per l’occasione Coldiretti ha diffuso un manifesto programmatico che inizia con un netto no al Fondo Unico Agricolo: servono risorse certe e regole distinte per la Pac, per garantire sicurezza agli agricoltori e cibo di qualità ai cittadini consumatori. Serve anche l’abrogazione della regola dell’origine del codice doganale e l’etichettatura obbligatoria con indicazione del Paese di provenienza, per fermare l’inganno sul cibo ai danni dei consumatori.

Coldiretti denuncia anche la burocrazia Ue che schiaccia le aziende agricole. L’associazione richiede maggiori risorse per sostenere il reddito agricolo, garantendo cibo buono e distintivo contro l’aumento degli ultra-processati, causa di malattie croniche. Propone progetti territoriali con mercati contadini, scuole e mense per promuovere stili alimentari sani basati su prodotti naturali e locali. Considerato che gli agricoltori sono i custodi dell’ambiente, servono risorse dedicate alle aree interne e montane per conservare il territorio.