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domenica | 18-05-2025

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Associazioni di categoria toscane a Rossi: “Ecco proposte per favorire accesso a credito di imprese”

Dobbiamo aprire un confronto immediato con la Regione Toscana, finalizzato a fronteggiare per quanto possibile le inevitabili ripercussioni negative del diffondersi del coronavirus per il mondo produttivo e del lavoro. Senza impresa non può esserci lavoro e purtroppo futuro e l’attenzione della Regione deve essere rivolta principalmente alle imprese“. Vannetti parte da qui, come presidente di Confartigianato Arezzo, per spiegare le “Proposte emergenziali per favorire l’accesso al credito delle imprese toscane“, oggetto di una lettera indirizzata al presidente della Regione Toscana e sottoscritta, oltre che da Confartigianato Imprese Toscana, anche da Confcommercio Toscana, Confesercenti Toscana, CNA Toscana, Legacoop Toscana, AGCI Toscana e Confcooperative Toscana.

Facendo proprie in pieno le parole e i passaggi cruciali del documento, Vannetti spiega la volontà dei Confidi di candidarsi “ancora una volta, in questa fase emergenziale, come strumento di supporto delle micro e piccole imprese con maggiori criticità nel relazionarsi con il sistema bancario: ora non abbiamo più tempo, è il momento di scelte coraggiose e immediate e, quindi, dobbiamo anche abbattere la giungla normativa e burocratica che viene dall’Europa, per evitare che le ingenti risorse della BCE e della Commissione Europea si blocchino all’interno del sistema bancario e non arrivino alle imprese come purtroppo già successo in altri casi. Le imprese toscane non possono accedere direttamente al Fondo Centrale di Garanzia, lo possono fare attraverso l’intervento della garanzia dei Confidi, processo che fino ad oggi ha garantito una buona qualità del credito, ma questo passaggio non deve tradursi in lungaggini, burocrazia o costi troppo onerosi: in questo momento le aziende non possono permetterselo“.

Dal documento inviato a Enrico Rossi, lungo e circostanziato anche in dettagli tecnici molto definiti, Vannetti estrapola alcuni passaggi decisivi del progetto che il mondo imprenditoriale che rappresenta piccola e media impresa ha deciso di presentare con forza alla Regione. Progetto che rende necessario ricollocare le risorse regionali già stanziate su misure che, a seguito dei cambiamenti normativi del decreto “Cura Italia”, divengono di fatto inutilizzabili dalle aziende toscane.

I firmatari propongono, ad esempio, la costituzione – descrive il presidente di Confartigianato Arezzo – “di un nuovo Fondo rotativo per la liquidità alle micro, piccole e medie imprese danneggiate dall’emergenza epidemiologica, reperendo risorse all’interno di misure agevolative poco utilizzate, e di favorire l’accesso al credito da parte di micro, piccole e medie imprese con la concessione di finanziamenti per liquidità a tasso zero“. Il documento spiega che le imprese beneficiarie dovranno in questo caso avere sede o unità locale in Toscana e alla data di presentazione della domanda hanno o prevedono di subire un calo del fatturato, una riduzione degli ordini, tensioni di liquidità, difficoltà di incasso dei crediti ed altro.

Tra le richieste delle associazioni di categoria c’è anche la modifica normativa della misura dei voucher di garanzia, con una semplificazione che lo renda più agile da gestire e più facile da ottenere per le imprese, e l’ampliamento del fondo Garanzia Toscana ad altre finalità che risultano più vicine alle esigenze delle aziende che non hanno i requisiti di accesso al Fondo Centrale di Garanzia, purché rispettino i requisiti minimi di affidabilità per la Regione Toscana. Il testo propone poi di ammettere alla garanzia del Fondo di Garanzia anche i Prestiti di Piccolo Credito Diretto, di massimo 40.000 euro che così verrebbero erogati dai Confidi.

Un elemento della massima priorità“, conclude il presidente di Confartigianato Arezzo, “è quello di prevedere l’immediata sospensione dei rimborsi dei fondi rotativi regionali attualmente in corso ottenuti dalle aziende che hanno effettuato investimenti, perché sottraggono liquidità a chi questi investimenti non può metterli a frutto. Così come velocizzare l’erogazione di acconti e saldi di tutte le operazioni agevolative in istruttoria, in particolare per le imprese assegnatarie del bando Creazione Impresa, in quanto particolarmente vulnerabili, attraverso anche una semplificazione straordinaria dell’iter e della documentazione richiesta“.

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