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giovedì | 15-05-2025

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Arezzo, un mese di chiusura consecutivo: “Stop alle attività foglia di fico delle istituzioni”

“Alla fine saranno 4 settimane di chiusura di fila – dicono dall’associazione di categoria Confesercenti Arezzo – un lungo mese come non accadeva dal marzo scorso. E’ doveroso chiedere perché ciò accade. E perché sono sostanzialmente le piccole attività del commercio, la ristorazione, i bar e ora anche estetiste e parrucchiere, a pagare con l’obbligo di chiusura i molti errori delle istituzioni nella conduzione delle misure di prevenzione della pandemia.
Continuiamo a sostenere, purtroppo inascoltati, che non sono queste le attività che diffondono il virus.
La loro chiusura è la foglia di fico utile alle istituzioni a sostenere che hanno assunto “rigide misure di prevenzione”.
Nel frattempo le piazze delle città brulicante di persone nel fine settimana, con bicchieri in mano pieni di bevande acquistate nei grandi supermercati.
Ma nessuno controlla e nessuno verifica.
Il problema, difatti, è ancora, dopo un anno di pandemia, quello dei controlli delle situazioni critiche. È la mancanza di controlli delle situazioni critiche a favorire la diffusione del virus, come nessun’altra situazione che si può creare con le aperture delle attività del commercio e dei pubblici esercizi.
Sono i comportamenti imprudenti, quando non chiaramente colpevoli, a diffondere il virus.
Occorre confidare sulla responsabilità delle persone, si afferma. Vero! È fondamentale. Ma quando questa non c’è? Quando i comportamenti sono imprudenti? Quando i comportamenti più che imprudenti sono addirittura colpevoli? Quando le persone se ne “fregano” della misure di prevenzione? Occorre fare ciò che è dovere fare: controlli e se necessario sanzioni. Questo non si fa, o non si fa quanto necessario, purtroppo.
Le attività, quelle piccole, quelle chiuse, se non si interrompe questa spirale chissà quando potranno riaprire.
Complice della difficile situazione di oggi è la vicenda dei vaccini. Si stanno finalmente in questi giorni assumendo contromisure al comportamento scorretto delle grandi compagnie farmaceutiche che,  infischiandosene dei contratti sottoscritti di fornitura con l’Europa, vendendo a chi offre di più. Qualcuno pagherà, ci riferiamo agli esponenti del Governo dell’Europa, per i gravi errori compiuti?  Errori, se si vuole anche solo frutto di ingenuità, che comportano che la più ricca economia del mondo ancora oggi non è in grado di garantire vaccini ai suoi cittadini come hanno invece fatto gli Usa, l’Inghilterra e anche Israele.
Sono errori che stanno prolungano oltre misura la diffusione della pandemia con le sue gravi conseguenze che conosciamo.
Anche alle  attività economiche con la  chiusura”.

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