Economia
Agricoltura, imprenditori in assemblea: criticità, risultati raggiunti e sfide future
AREZZO – Si conclude il 2025 e, con esso, i quattro anni di mandato della Presidente Serena Stefani. Un centinaio di imprenditori agricoli ha preso parte alla riunione che si è svolta al Quartiere di Porta Sant’Andrea. Presenti i consiglieri regionali Casini e Veneri. I risultati raggiunti e gli obiettivi per il futuro. Con l’assemblea annuale si conclude anche il mandato di Serena Stefani e si avvia la fase congressuale. La riunione, ospitata venerdì scorso 5 dicembre nel Quartiere di Porta Sant’Andrea per sottolineare il legame fra agricoltura e città, è stata l’occasione per tracciare un bilancio approfondito su criticità, risultati raggiunti e sfide future.
In un contesto economico particolarmente delicato, segnato da crisi internazionali, conflitti e da un’Europa che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza di molte imprese agricole, Cia Arezzo ha riunito gli iscritti per condividere preoccupazioni, analizzare le emergenze e rilanciare proposte concrete. Obiettivo: sostenere le aziende nel continuare a produrre, competere sul mercato e presidiare il territorio.
“Si chiudono quattro anni importanti. Oggi siamo un’organizzazione in piena salute, che ha riconquistato associati e rappresentanza in tutta la provincia. Siamo soddisfatti del lavoro svolto insieme. Dopo le festività avvieremo un tour nel territorio per approfondire i problemi e supportare le imprese che mantengono viva l’economia locale e presidiano ambiente e territorio”, ha dichiarato il direttore Massimiliano Dindalini.
“La situazione internazionale e la proposta europea del fondo unico, con la riduzione delle risorse destinate all’agricoltura, ci allarma: il 18 dicembre saremo a Bruxelles per una grande manifestazione” annuncia la Presidente Stefani, “Dobbiamo salvaguardare le agricolture di questa Provincia: impostare politiche di resilienza per l’agricoltura familiare delle aree interne, strategica per il presidio territoriale; lavorare per il contrasto all’abbandono e la salvaguardia dell’agrobiodiversità; dare risposte concrete alle aziende di pianura e di collina, più strutturate che, con prodotti di grande eccellenza, si affacciano sui mercati nazionali e internazionali portando il nome “Toscana” nel mondo; offrire la garanzia della disponibilità di acqua irrigua; valorizzare le filiere riconoscendo il giusto valore al produttore primario; assicurare la possibilità dell’accesso alla terra ai giovani contrastando operazioni speculative; assicurare la vicinanza dell’associazione per la formazione. Manodopera, multifunzionalità, fauna selvatica, reddito adeguato e pensioni dignitose, sono stati altri importanti temi al centro del dibattito”, spiega Stefani che conclude ricordando come, per la prima volta dopo molti anni, la Regione Toscana non abbia attribuito un assessorato specifico all’agricoltura. “Questa scelta rende ancora più necessario il nostro impegno per far arrivare sempre la voce dei territori”.
Prima di chiudere, evidenzia anche che proprio da Arezzo è partita la sollecitazione per la proposta di legge per chi opera nel settore “cavalli” che, in grande sinergia con la struttura nazionale, deve essere valorizzata per trovare compimento ed essere approvata in Parlamento.
Un giudizio positivo sul lavoro svolto da Cia Arezzo è arrivato da Valentino Berni, presidente di Cia Toscana: “In questa provincia l’organizzazione ha operato con efficacia, offrendo risposte concrete alle imprese, soprattutto in termini di servizi. Tra i risultati più rilevanti ricordo lo sviluppo della distribuzione collettiva dell’acqua che, con le nuove reti, continuerà a dare risposte decisive al fabbisogno irriguo in aree come la Valdichiana, caratterizzate da produzioni agricole di eccellenza”.
All’assemblea hanno partecipato anche i consiglieri regionali aretini Roberta Casini e Gabriele Veneri, membri della Commissione Agricoltura, che hanno ribadito il loro impegno a favore della valorizzazione del settore e del dialogo costante con i territori.







