Diario di Bordo
Paolo Giulierini: “Il mare dei mostri ci racconta chi siamo davvero”. Sul MANN: “Forse non tutti pronti a cogliere fino in fondo la portata innovativa”
Foiano della Chiana – Un viaggio nel mito, nell’archeologia e nella natura profonda dell’uomo. È quello che ha proposto Paolo Giulierini, tra i più apprezzati direttori museali italiani, ospite ieri al Foiano Book Festival per la presentazione del suo nuovo libro “Mare Monstrum. Mistero e meraviglia, miti e leggende del Mediterraneo” (Giunti Editore).
L’incontro, denso di riflessioni e di fascino, condotto da Andrea Vignini e Andrea Laurenzi, ha intrecciato racconto, memoria e prospettive sul futuro dei musei e della cultura.
Giulierini, nato a Cortona, laureato all’Università di Firenze e già direttore del Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, nel 2015 è approdato alla guida del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), uno dei più importanti d’Europa. In quasi dieci anni di direzione ha profondamente rinnovato l’istituzione, aprendola al dialogo con la città e con il mondo, rilanciando le sezioni storiche, promuovendo mostre internazionali e costruendo un modello di museo partecipato e contemporaneo.
Figura di riferimento del nuovo management culturale italiano, Giulierini ha incantato il pubblico con una riflessione che parte dal mito per arrivare al presente.
“Il mostro è spesso la vera vittima della società”
“Il libro vuole riabilitare la figura del mostro,” spiega Giulierini. “Nel mondo antico aveva un valore pedagogico: rappresentava le paure collettive e gli errori dell’uomo. Voglio dimostrare che spesso colui che è
tenuto ai margini della società è in realtà la vera vittima. Il mostro è spesso la vittima di una società apparentemente perbene.”
Nel volume, Gorgone, Chimera e Minotauro diventano specchi di umanità.
“Sono forse loro, i mostri, ad avere più umanità dei loro cacciatori,” continua l’autore. “Il Mediterraneo, oggi spesso associato a notizie drammatiche, è invece un mare di civiltà, di popoli e idee che si sono intrecciati nei millenni. Siamo l’esito dell’incontro tra Oriente e Occidente: Egitto, Roma, Grecia, Etruschi… Tutti hanno contribuito a costruire una cultura comune che si ritrova in ogni popolo.”
“Specchiarsi negli altri è ritrovare se stessi”
Il mare, per Giulierini, non è solo una frontiera ma un luogo di scambio e di riconoscimento reciproco.
“Specchiarsi negli occhi degli altri significa ritrovare un po’ di noi stessi. E l’impero, quando si chiude in se stesso, diventa spesso una prigione dorata che soffoca la libertà e la fantasia.”
La storia dell’umanità va riscritta?
Alla domanda su alcune recenti scoperte archeologiche che spingono a rivedere la cronologia dell’evoluzione umana, Giulierini risponde senza esitazione:
“Sì, la storia dell’umanità va riscritta. Ci stiamo accorgendo che quella che chiamavamo rivoluzione cognitiva dell’uomo va arretrata di decine di migliaia di anni. Lo dimostra uno straordinario reperto: una statuetta di circa 45mila anni fa, scolpita nell’osso, che rappresenta una creatura con il corpo umano e la testa di leone. Forse già i Neanderthal, ma sicuramente i Sapiens, avevano cominciato a immaginare creature che non esistevano nella realtà. È un dato eccezionale, perché ci racconta l’origine stessa della fantasia e del pensiero simbolico.”
“Il libro è l’uomo. E vincerà anche la sfida con l’intelligenza artificiale”. Nel dialogo con il pubblico, Giulierini ha toccato anche il tema del futuro della conoscenza e del libro nell’era digitale.
“Il libro è il prodotto più inossidabile che esista,” afferma. “Resisterà a tutte le tecnologie che si avvicenderanno, perché il libro è l’uomo, a patto che sia l’uomo a scriverlo. Vincere la sfida con l’intelligenza artificiale sarà possibile solo se sapremo mantenere viva la nostra capacità di immaginare.”
“Sulla brillante esperienza al MANN di Napoli”
“Abbiamo raggiunto traguardi importanti, aprendo l’arte e la cultura alla collettività come mai prima. È un percorso che ha lasciato un segno profondo, anche se forse non tutti erano pronti a coglierne fino in fondo la portata innovativa.”
Un incontro, quello di Foiano, che ha confermato la forza del racconto e del sapere come strumenti per capire il presente attraverso il passato. In fondo, come ricorda Giulierini, “i mostri che popolano il nostro immaginario non ci spaventano: ci insegnano a riconoscere ciò che di umano vive anche in loro.”
Mare Monstrum
Mistero e meraviglia: miti e leggende del Mediterraneo


tenuto ai margini della società è in realtà la vera vittima. Il mostro è spesso la vittima di una società apparentemente perbene.”





