Diario di Bordo
Mugnai assolto, Salvini e Nisini promuovono la sentenza: “Vogliamo una legittima difesa senza ambiguità”
L’assoluzione di Sandro Mugnai, riconosciuto innocente per aver agito in stato di legittima difesa, viene assunta come caso emblematico di corretta applicazione della legge in materia e continua ad alimentare il dibattito pubblico sulla legittima difesa. In due momenti diversi della giornata di ieri, il caso è stato evocato prima alla Camera dei Deputati dall’onorevole Tiziana Nisini, poi in serata dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, durante la trasmissione “4 di Sera” su Rete 4, condotta da Paolo Del Debbio.
Nisini ha scelto un gesto simbolico e forte: la lettura in Aula della sentenza pronunciata lo scorso 5 dicembre dalla Corte di Assise di Arezzo.
«In nome del popolo italiano, la Corte di Assise di Arezzo ha pronunciato la seguente sentenza: visto l’articolo 530 c.p.p., assolve Mugnai Sandro dal delitto ascrittogli perché il fatto non costituisce reato, avendo agito in stato di legittima difesa», ha scandito la parlamentare.
“Non è un criminale, è un padre che ha difeso la sua famiglia”
Nel suo intervento, Nisini ha ricordato la vicenda giudiziaria durata due anni e undici mesi, sottolineando il peso umano e familiare del processo.
«In Aula ho portato la voce di Sandro Mugnai e della sua famiglia – ha detto –. Quella notte del 5 gennaio 2023, Sandro era a cena con i suoi familiari, tra cui anche la madre anziana, quando un vicino ha tentato di demolire la loro abitazione con una ruspa».
Un passaggio che per la deputata chiarisce il contesto dell’azione:
«Sandro non è un criminale. È un padre che ha difeso la propria famiglia. E oggi la giustizia lo ha riconosciuto».
Secondo Nisini, la sentenza rappresenta anche una conferma politica e normativa.
«Questa assoluzione dimostra la bontà della legge sulla legittima difesa voluta dalla Lega: la vittima non può diventare il colpevole. Chi difende la propria vita e quella dei propri familiari non deve vivere un calvario giudiziario, non può essere vittima due volte».
Il messaggio è diretto:
«Lo Stato deve stare dalla parte dei cittadini perbene. La difesa è sempre legittima. E continueremo a batterci perché nessuno debba mai più trovarsi nella situazione di Sandro».
L’appello diretto a Mugnai
In chiusura del suo intervento, Nisini si è rivolta direttamente a Mugnai:
«Nulla potrà cancellare dalla tua memoria e dal tuo cuore la tragedia vissuta quel 5 gennaio 2023, ma deve essere chiaro che hai agito per salvare la vita di almeno cinque persone. Sii orgoglioso di aver protetto la tua famiglia, noi saremo sempre al tuo fianco».
Salvini: “Serve chiarezza, c’è uno spazio di interpretazione”
In serata, il caso è tornato al centro dell’attenzione nel corso del talk show “4 di Sera”, dove Matteo Salvini ha citato l’assoluzione di Mugnai per evidenziare le diverse applicazioni della normativa in materia di legittima difesa da parte della magistratura.
Il leader della Lega ha fatto un parallelo con il caso di Mario Roggero, gioielliere condannato a 14 anni per l’uccisione di due rapinatori.
«La mia solidarietà va a Mario, che vogliamo sostenere – ha affermato Salvini –. Già grazie alla legge sulla legittima difesa voluta dalla Lega nel 2019 molti non arrivano a processo o vengono assolti, come Mugnai in Toscana».
Da qui la riflessione politica:
«Evidentemente esiste uno spazio di interpretazione per i giudici. Dobbiamo metterci al lavoro per definire meglio nella legge il concetto di legittima difesa. È chiaro che ci sono margini da chiarire nella sua applicazione».
Da un lato, dunque, l’assoluzione riconosciuta dalla Corte di Assise di Arezzo; dall’altro il confronto politico sul futuro della normativa e sulla necessità – secondo la Lega – di ridurre le interpretazioni discrezionali quando un cittadino si difende in una situazione di pericolo.
Un tema destinato a rimanere al centro del dibattito pubblico, soprattutto alla luce di casi giudiziari che continuano a dividere opinione pubblica, politica e magistratura.




