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lunedì | 13-10-2025

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Diario di Bordo

Morti sul lavoro in Toscana: 47 vittime da gennaio ad agosto 2025. La Regione torna in zona arancione, Arezzo è in zona rossa

TOSCANA – Tornano a crescere i decessi sul lavoro nella nostra regione. Secondo i dati aggiornati al 31 agosto 2025 dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, in Toscana si contano 47 vittime nei primi otto mesi dell’anno (in aumento del 21% rispetto al 2024, quando erano state 39).
L’incidenza di mortalità raggiunge 21,0 decessi ogni milione di occupati, un valore superiore alla media nazionale (20,6), che riporta la regione in zona arancione nella classificazione di rischio.

Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega

Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega

“La sicurezza non può mai considerarsi un obiettivo raggiunto, ma un impegno quotidiano che richiede formazione, controllo e consapevolezza continua” – dichiara l’ingegner Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega – “Il dato toscano, in risalita dopo alcuni mesi di stabilità, dimostra che le politiche di prevenzione devono essere rafforzate, in particolare nei settori produttivi più esposti e nelle aree territoriali più fragili”.

Un andamento altalenante che segnala fragilità strutturali

L’anno era iniziato con la Toscana in zona bianca a gennaio, poi in zona arancione per tre mesi consecutivi, in zona gialla a maggio e di nuovo in zona arancione ad agosto.
Un andamento irregolare che, secondo l’Osservatorio, riflette “la difficoltà di consolidare un sistema di prevenzione stabile e capillare sul territorio”.

Le province più colpite: in zona rossa Massa-Carrara, Pistoia, Grosseto, Livorno e Arezzo

L’analisi provinciale evidenzia un quadro molto eterogeneo.
Le province con rischio più elevato di mortalità (zona rossa) sono:

  • Massa-Carrara (indice 37,1),

  • Pistoia (32,6),

  • Grosseto (30,3),

  • Livorno (28,4),

  • Arezzo (26,6).

Seguono in zona arancione Siena (25,0), in zona gialla Lucca (17,5), Firenze (17,0) e Prato (15,8).
Pisa si distingue come unica provincia in zona bianca (5,4).

In termini assoluti, Firenze si conferma maglia nera con 10 vittime totali, seguita da Livorno (7), Arezzo e Pistoia (6), Lucca (4), Grosseto, Massa-Carrara, Prato e Siena (3) e Pisa (2).

“Il fatto che Arezzo e Pistoia abbiano registrato sei morti sul lavoro ciascuna – commenta Rossato – ci dice che anche le aree provinciali meno industrializzate non sono immuni. Servono protocolli locali di controllo e prevenzione, con il coinvolgimento diretto delle imprese e delle istituzioni territoriali.”

Il settore manifatturiero resta il più critico

Dall’inizio dell’anno, il comparto con il maggior numero di infortuni in occasione di lavoro è l’attività manifatturiera, con 3.367 denunce, seguita dal settore delle costruzioni (2.326).
Due ambiti che, da soli, concentrano oltre un terzo degli incidenti sul lavoro registrati in Toscana nei primi otto mesi del 2025.

Un impegno che deve diventare quotidiano

L’Osservatorio Vega sottolinea come la “zonizzazione” – il sistema che colloca le regioni in bianco, giallo, arancione o rosso in base all’incidenza di mortalità – serva a rendere immediata la percezione del rischio e a sollecitare interventi mirati. Statistiche_Infortuni-sul-lavoro_Toscana_Gennaio_Agosto_2025

“Quando una regione come la Toscana torna in zona arancione – conclude Rossato – significa che bisogna ripartire dalla formazione, dal controllo e dalla cultura della sicurezza. Ogni lavoratore deve poter tornare a casa la sera, e ogni impresa deve sentire la sicurezza come parte integrante della propria responsabilità sociale.”

📊 Dati principali (gennaio–agosto 2025)

  • Totale vittime: 47 (+21% rispetto al 2024)

  • Incidenza regionale: 21,0 decessi per milione di occupati (media nazionale: 20,6)

  • Province in zona rossa: Massa-Carrara, Pistoia, Grosseto, Livorno, Arezzo

  • Provincia con più vittime: Firenze (10)

  • Settori più colpiti: Manifatturiero e Costruzioni