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lunedì | 15-09-2025

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Diario di Bordo

Inizia la scuola: ad Arezzo meno studenti, più sfide

Buon lavoro ai docenti, agli educatori e a tutto il personale scolastico. Buon rientro in aula agli oltre 42 mila studenti aretini, ma circa seicento in meno rispetto allo scorso anno scolastico. A soffrire maggiormente del calo demografico è stata la scuola primaria, che ha perso oltre 300 iscritti, seguita dall’infanzia con più di 100 bambini in meno e dalla secondaria di primo grado con circa 200 studenti in meno. Stabili invece i numeri alle scuole superiori. Il corpo docente resta simile allo scorso anno, con circa 4 mila insegnanti impegnati in 52 scuole e 35 istituti comprensivi, guidati da 46 dirigenti scolastici.

Il rientro sarà senza cellulare, come da nuove normative. Ma le scuole sono pronte ad applicare le regole? «Il vero patrimonio delle nostre scuole – sottolinea Lorenzo Pierazzi, provveditore agli studi della provincia di Arezzo – è la grande progettualità. Abbiamo dimostrato di saper recepire rapidamente i cambiamenti, dall’introduzione del divieto dell’uso del cellulare alle nuove modalità dell’Esame di Stato. E restiamo all’avanguardia sul fronte del made in Italy e della filiera tecnica del cosiddetto 4+2, grazie al lavoro coeso e professionale dei dirigenti scolastici».

Non mancano però le difficoltà: «I ragazzi portano con sé vissuti sempre più complessi, difficili da governare con gli strumenti del passato. La priorità è riaffermare il ruolo della scuola come leader educativo, capace di accompagnarli non solo sul piano didattico ma anche personale».

Per l’anno scolastico appena iniziato, Pierazzi indica un obiettivo chiaro: «Ricostruire un dialogo autentico tra scuola e famiglia. La tecnologia ha moltiplicato le possibilità di comunicazione, ma spesso ha abbassato la qualità del confronto, inasprendo i rapporti. Serve recuperare fiducia reciproca e puntare sul benessere dei ragazzi, dentro e fuori dalla classe».

Il messaggio finale è rivolto a studenti, famiglie e insegnanti: «La scuola, pur tra difficoltà, resta un mestiere bellissimo. È un luogo dove si cresce insieme. Vorrei che questo fosse per tutti un anno sereno, fatto di buone relazioni e di capacità di costruire. I nostri studenti sono un terreno fertile: a noi adulti spetta l’onere e l’onore di coltivarli con valori positivi. Se riusciremo in questo, avremo fatto davvero il nostro compito».

Accanto al lavoro di insegnanti e famiglie, anche le associazioni si preparano a dare il proprio contributo. Oxfam Italia sarà al fianco di oltre 3 mila studenti toscani, tra cui 500 ad Arezzo, Bibbiena ed Empoli, per contrastare l’abbandono scolastico che ancora riguarda l’8% degli studenti e colpisce in particolare i ragazzi di origine straniera. “Nonostante un trend in miglioramento – sottolinea Sibilla Filippi, responsabile educazione trasformativa di Oxfam – resta ancora molta strada da fare. Il nostro obiettivo è sostenere gli studenti più fragili, promuovendo inclusione e nuove metodologie didattiche”.

Il ritorno sui banchi si accompagna però anche al caro-scuola. Secondo le associazioni dei consumatori, le famiglie potrebbero spendere fino a 1.300 euro a studente per libri e materiale didattico. Non sorprende quindi che in Italia sia cresciuto il ricorso ai prestiti personali: negli ultimi dodici mesi sono stati erogati oltre 370 milioni di euro per far fronte alle spese di istruzione, università e formazione, con un aumento del 15% rispetto al 2024. L’importo medio richiesto è di quasi 7 mila euro, e in un caso su tre la domanda arriva da under 30. Colpisce anche il dato di genere: il 45% delle richieste arriva da donne, che spesso investono nella propria formazione, ad esempio con master o corsi di specializzazione.

In vista del rientro, arrivano anche i consigli degli esperti. Il pediatra aretino Italo Farnetani raccomanda ai genitori di affrontare l’inizio dell’anno scolastico con serenità: “Vietato trasmettere ansia ai figli. La scuola è il più grande investimento dello Stato e va vissuta come un dono prezioso”, ha spiegato. Il primo giorno, secondo il medico, deve essere vissuto nella massima normalità, senza cambiare improvvisamente abitudini o orari di sonno, e con particolare attenzione alla merenda di metà mattina, momento educativo oltre che nutrizionale.

Infine, un’attenzione speciale sarà rivolta alla corretta alimentazione. Con il ritorno nelle mense scolastiche, l’Asl Toscana Sud Est ribadisce il valore del pranzo come momento educativo. “Apprendere i principi di una corretta nutrizione è fondamentale per una crescita sana e per prevenire problemi in età adulta”, spiega Nicola Vigiani, direttore del dipartimento di igiene pubblica e nutrizione. A lui si aggiunge la voce di Gloria Turi, direttrice dell’unità di dietetica professionale: “Prima colazione equilibrata, spuntino leggero e pranzo bilanciato sono la base per dare energia ai ragazzi. È fondamentale la collaborazione attiva delle famiglie nel completare correttamente la giornata alimentare dei figli”.

Con numeri in calo, nuove sfide educative e l’impegno condiviso di scuole, istituzioni, famiglie e associazioni, l’anno scolastico 2025/2026 si apre così per migliaia di studenti aretini, chiamati a vivere un percorso formativo che va ben oltre i libri e i banchi, e che tocca la vita quotidiana, la crescita personale e il futuro dell’intera comunità.