Diario di Bordo
CPR in Toscana, lo scontro è totale: FdI rilancia, Giani dice no, i sindaci approvano. Il Viminale prepara strutture per spacciatori e autori di reati gravi
La decisione del governo e il dibattito acceso intorno ai Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) si inseriscono a pieno titolo nella campagna elettorale per le regionali del 12 e 13 ottobre in Toscana, diventando uno dei temi forti di contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra.
Non uno, ma due centri di permanenza per il rimpatrio in Toscana. È la linea di Fratelli d’Italia, che sul tema migranti rivendica «un cambio di passo» rispetto agli anni della presidenza Giani. La discontinuità, spiegano i meloniani, passa dalla sicurezza e si innesta sull’asse tra il partito della premier Giorgia Meloni e il Viminale guidato da Matteo Piantedosi.
Secondo fonti del Ministero dell’Interno, è già in programma la realizzazione in Toscana – così come a Trento e in Emilia Romagna – di un Cpr dedicato agli immigrati irregolari con precedenti specifici per reati gravi, in particolare legati allo spaccio di droga e alla violenza sessuale. Come ricordano le stesse fonti, in base alla normativa vigente il migrante irregolare è trattenuto in un Cpr solo a seguito di una convalida del giudice ed è libero in qualsiasi momento di lasciare la struttura se accetta il rimpatrio nel Paese di origine.
Donzelli (FdI): “Due Cpr in Toscana, nonostante l’ostruzionismo”
A Firenze, in un’iniziativa elettorale a sostegno dei candidati meloniani, il responsabile organizzazione nazionale di FdI Giovanni Donzelli ribadisce la linea dura:
«Siamo colpiti che la Toscana sia una delle pochissime regioni che continua a fare ostruzionismo senza senso ai Cpr. Ho chiesto personalmente al ministro Piantedosi di andare avanti come promesso: i Cpr si fanno anche senza l’ok della Regione e così sarà».
Secondo Donzelli, «ne servono almeno due: uno per gli immigrati irregolari e uno specifico per gli spacciatori. In Toscana l’emergenza droga è evidente e la sinistra si volta dall’altra parte».
Michelotti (FdI): “Giani pensa agli spacciatori, noi ai cittadini”
A rincarare la dose è il deputato e coordinatore della campagna elettorale di FdI Francesco Michelotti:
«Anche il presidente uscente Eugenio Giani oggi si preoccupa del benessere degli spacciatori clandestini nei Cpr. Noi invece ci preoccupiamo della sicurezza dei cittadini, che non vogliono più centrali di spaccio sotto casa. Due Cpr, uno per i clandestini e uno per gli spacciatori, sono la risposta alla criminalità diffusa nelle strade della nostra regione, e la loro realizzazione sarà il nostro primo impegno quando vinceremo».
Rossi (Lega): “Basta clandestini e delinquenti, serve un CPR in Toscana”
Sulla stessa linea la Lega, che attraverso il capogruppo consiliare e segretario cittadino di Arezzo Federico Rossi ribadisce la necessità di un intervento immediato:
«Da sempre la Lega sostiene l’urgenza di realizzare un CPR in Toscana. Un centro che consenta di trattenere i clandestini e i delinquenti in attesa di espulsione, soprattutto nei casi più gravi e urgenti. I numeri parlano chiaro: su una popolazione straniera pari al 9% del totale, oltre il 32% delle persone denunciate e arrestate in Italia è straniero. La sicurezza di Arezzo e della Toscana passa da queste decisioni. È inaccettabile che Giani e la sua Giunta continuino a far finta di nulla per motivazioni puramente ideologiche».
I sindaci di Arezzo, Siena e Grosseto: “Soddisfatti”
Favorevole invece il fronte dei sindaci di centrodestra. Alessandro Ghinelli (Arezzo), Antonfrancesco Vivarelli Colonna (Grosseto) e Nicoletta Fabio (Siena) plaudono all’indirizzo del governo:
«Il governo ha ascoltato e raccolto l’appello dei sindaci per la tutela della sicurezza dei cittadini nelle città. La decisione di realizzare un Cpr dedicato agli immigrati irregolari che non hanno diritto a rimanere in Italia e che hanno precedenti per stupri e spaccio è un’ipotesi che ci soddisfa. Un modo semplice ma immediato per risolvere alcuni dei tanti problemi di criminalità che stanno vivendo le nostre città. La soluzione di realizzare dei centri per chi commette dei reati particolari, come lo spaccio e la violenza sessuale, ci auguriamo che venga messa in atto al più presto. Grazie al Ministro Piantedosi e al governo Meloni che si sono mossi celermente per raggiungere l’obiettivo di abbattere la criminalità nelle nostre città».
Giani (centrosinistra): “No senza riforma, strutture inaccettabili”
Di segno opposto la posizione del governatore e candidato alla riconferma Eugenio Giani, che boccia senza appello l’ipotesi:
«Così come sono oggi i Cpr non li vogliamo. Sono luoghi di detenzione senza averne le caratteristiche, gestiti da cooperative e figure approssimate. Prima di pensare a nuove strutture serve una profonda riforma, altrimenti rischiamo di condannare le persone a mesi di grave disagio e sofferenza».
Per Giani, l’insistenza del centrodestra «denota che questo governo, che non ha avuto nemmeno il coraggio di scegliere un ministro toscano, considera la nostra regione in modo non accettabile. I Cpr non hanno funzionato: sono stati oggetto di inchieste, di violenze e sopraffazioni».
Con Giani si schiera anche Luca Rossi Romanelli (M5S): «I CPR sono fabbriche di sofferenza, non di sicurezza. Basta propaganda sulla pelle delle persone».





