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domenica | 14-12-2025

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Cronaca

Uccise moglie e suocera, verso richiesta di incapacità di intendere e di volere per evitare l’ergastolo – Foto

Un duplice efferato delitto, quello di moglie e suocera, consumato nell’appartamento di via Benedetto Varchi ad Arezzo con 23 coltellate. Nello sgomento l’intera comunità aretina, tanto che per il giorno dei funerali di Sara e Bruna venne indetto il lutto cittadino. Jawad Hicham, ieri scortato in manette dagli agenti della Polizia Penitenziaria nell’aula del Tribunale di Arezzo, rischia l’ergastolo con l’accusa di duplice omicidio aggravato dalla convivenza stabile, ma potrebbe essere sottoposto ad una perizia psichiatrica con attenuazione della pena. Hicham ha consegnato ai giudici una lettera in cui si dichiara pentito per l’accaduto e chiede l’accesso alla giustizia riparatoria. L’avvocato della difesa, Maria Fiorella Bennati aveva chiesto in primo luogo il rito abbreviato, che prevede uno sconto della pena, ma la Corte ha bocciato la richiesta, poi ha anticipato che l’uomo “sta assumendo farmaci antipsicotici e antimaniacali in seguito a episodi deliranti“. Qualora emergesse l’incapacità di intendere e di volere, o il vizio parziale di mente, il femminicida potrebbe evitare la pena dell’ergastolo. I figli di Sara, per tramite del tutore, il nonno Enzo, si sono costituiti parte civile. Delusi i familiari delle povere donne presenti all’udienza: Enzo, marito di Brunetta e padre di Sara e il fratello di Sara, Alessandro, all’uscita del Tribunale di Arezzo non hanno nascosto profonda delusione qualora la richiesta di perizia psichiatrica, che dovrebbe essere formalizzata nel corso della prossima udienza, dovesse trovare l’accoglimento della Corte.

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