Uccise l’ex suocera, in Tribunale sfilano i testimoni

Si è svolta ieri in Tribunale un’altra udienza chiave del processo per l’omicidio di Letizia Girolami, la psicoterapeuta di origine romana di 72 anni uccisa lo scorso ottobre nel suo casale di via Poggi Grassi tra Foiano e Pozzo della Chiana. Sul banco degli imputati l’ex genero Mohamed Irfan Rana, pakistano di 37 anni, accusato di omicidio volontario aggravato.
In aula sono stati ascoltati diversi testimoni, tra cui agenti di polizia giudiziaria e vigili del fuoco, coinvolti nelle fasi di ritrovamento del corpo e nelle prime indagini. Le testimonianze hanno ricostruito i movimenti dell’imputato nei giorni precedenti e successivi alla scomparsa della donna, grazie a intercettazioni telefoniche e tracciamenti GPS.
Secondo l’accusa, Rana, difeso dall’avvocato Maria Fiorella Bennati, avrebbe colpito la vittima con una zappa in un impeto d’ira per futili motivi e successivamente avrebbe cercato di sviare le indagini. Un testimone ha riferito che l’uomo si sarebbe recato sul luogo del delitto nei giorni successivi, fornendo ulteriori elementi a carico. Decisiva anche la perizia sul cellulare dell’imputato, che secondo gli inquirenti avrebbe provato a costruirsi un alibi.
In aula erano presenti anche i familiari della vittima, profondamente provati, ma determinati a seguire ogni fase del processo. “Aspettiamo giustizia”, hanno dichiarato all’uscita.
L’udienza si è chiusa con il rinvio al prossimo appuntamento, quando verranno ascoltati altri testimoni e si entrerà nel vivo del dibattimento.
Omicidio di Letizia Girolami, Mohamed davanti al giudice per la convalida dell’arresto