Cronaca
Non ce l’ha fatta Emanuele Di Rocco, troppo gravi le ferite riportate nell’incidente in via Anconetana
Arezzo piange un’altra vittima della strada. Non ce l’ha fatta Emanuele Di Rocco, 50 anni, noto ristoratore aretino e titolare della Pizzeria Passaparola di viale Michelangelo. L’uomo, che lascia la moglie e una figlia, è deceduto all’ospedale di Careggi, a Firenze, dove era stato ricoverato in gravissime condizioni dopo l’incidente avvenuto ieri pomeriggio ad Arezzo, in via Anconetana.
L’impatto si è verificato intorno alle 15:30 e ha visto coinvolte un’auto e una moto. Proprio alla guida del motociclo c’era Di Rocco, che ha riportato traumi e ferite gravissime.
Immediato l’intervento dei soccorsi: sul posto sono arrivati l’automedica di Arezzo, la polizia locale, i vigili del fuoco, un’ambulanza della Misericordia e una della Croce Rossa. Data la gravità delle condizioni, è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso Pegaso 1, che ha trasportato il ristoratore in codice rosso a Careggi.
Nonostante gli sforzi dei medici, il 50enne è spirato poche ore dopo il ricovero. La notizia della sua morte ha scosso profondamente la comunità aretina, dove Di Rocco era conosciuto e apprezzato sia per la sua attività che per la sua disponibilità umana.
Sulla dinamica dell’incidente sono in corso gli accertamenti da parte della polizia locale.
Scontro auto e moto ad Arezzo, noto ristoratore aretino ricoverato a Careggi
Il nome di Di Rocco era già balzato alle cronache locali nel febbraio 2024, quando, all’interno del suo ristorante, si era trovato coinvolto in una vicenda difficile. Quella sera, infatti, un trentenne di origini nordafricane aveva prenotato un tavolo per una pizza ma, dopo aver molestato e insultato le cameriere, aveva dato in escandescenze, distruggendo arredi e suppellettili davanti a numerosi clienti, tra cui famiglie con bambini.
Dà in escandescenze e danneggia il locale, attimi di paura al Passaparola Ar24Tv
Fu lo stesso Di Rocco a chiamare la Polizia, che arrestò l’uomo all’uscita del locale. Dagli esami tossicologici risultò positivo a ketamina, marijuana e cocaina, oltre a un tasso alcolemico superiore a 2.70. Dopo una notte in caserma, il giovane comparve davanti al giudice del Tribunale di Arezzo che gli impose il divieto di dimora in città. Nel frattempo, il ristoratore, dopo la conta dei danni e la denuncia con richiesta di risarcimento, annunciò la riapertura al pubblico del locale con un “Forza ragazzi” he tutti gli aretini ricordano.
Ristorante messo sottosopra, il titolare: “Siamo pronti a riaprire”




