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venerdì | 19-12-2025

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Cronaca

Maxi operazione antidroga tra Arezzo, Padova e la Lombardia: otto persone colpite da misure cautelari

Smantellata una rete di spaccio attiva nella provincia di Arezzo: oltre 2.000 episodi contestati, sequestri e arresti.

Dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta operazione antidroga che interessa i territori di Arezzo, Padova e Valdisotto (Sondrio). Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Arezzo, con il supporto dei militari competenti per territorio e della Polizia Municipale di Arezzo, sta dando esecuzione a un’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Arezzo, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il provvedimento riguarda otto persone, gravemente indiziate del reato di spaccio di sostanze stupefacenti: cinque sono state sottoposte alla custodia cautelare in carcere, mentre tre al divieto di dimora nel comune di Arezzo.

L’ordinanza è il risultato di una complessa attività investigativa, avviata nell’estate del 2024 e coordinata dalla Procura aretina, che ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo criminale organizzato dedito alla vendita di stupefacenti nella provincia di Arezzo. Le sostanze commercializzate comprendevano ketamina, cocaina, eroina, marijuana e hashish.

Le indagini, condotte attraverso intercettazioni telefoniche, attività di videoripresa e continui riscontri sul campo, hanno permesso di ricostruire il modus operandi del gruppo, la ripartizione dei ruoli tra gli indagati e l’organizzazione dello spaccio al dettaglio, nonché di individuare numerosi acquirenti abituali, alcuni dei quali dediti all’acquisto di quantitativi rilevanti di droga.

Dalle intercettazioni è emerso anche l’utilizzo sistematico di parole in codice per indicare sia la tipologia di sostanza stupefacente richiesta sia i soggetti coinvolti nelle attività illecite. Gli indagati, di origine nigeriana, nordafricana e italiana, utilizzavano inoltre soprannomi per eludere eventuali controlli investigativi, come “il notturno”, “simo” e “il poverino”.

È stato accertato che i pagamenti della droga avvenivano prevalentemente tramite ricariche Postepay, effettuate su carte intestate o comunque riconducibili agli indagati. Nel corso delle perquisizioni, gli investigatori hanno rinvenuto anche libri mastri dello spaccio, veri e propri registri contabili nei quali venivano annotati nomi degli acquirenti, tipo di sostanza ceduta, importi incassati e debiti pendenti.

L’attività investigativa, che aveva già portato a un arresto in flagranza di reato nel giugno scorso, ha consentito complessivamente di:

  • contestare oltre 2.000 episodi di spaccio, confluiti in 78 capi di imputazione;

  • sequestrare numerose dosi di stupefacente, oltre a bilancini elettronici di precisione e materiale utilizzato per il taglio e il confezionamento della droga.

L’operazione rappresenta un colpo significativo al traffico di stupefacenti sul territorio aretino e conferma l’attenzione delle forze dell’ordine nel contrasto ai reati legati alla diffusione della droga.

Si precisa che la presente comunicazione è effettuata nel rispetto dei diritti delle persone indagate, che devono ritenersi presunte innocenti in base allo stato attuale del procedimento, fino a eventuale sentenza definitiva di condanna, nel rispetto del diritto di cronaca costituzionalmente garantito.