Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

lunedì | 29-09-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Primo Piano

Maltrattamenti all’asilo privato: condanna e maxi-risarcimento fino a 1,2 milioni per sette famiglie

Una delle vicende più dolorose degli ultimi anni in Valdarno trova ora una risposta definitiva anche sul piano civile. Il Tribunale di Arezzo ha condannato la maestra titolare dell’asilo nido L’Isola della Fantasia di Montevarchi e il Comune, ritenuti responsabili in solido, a risarcire i danni subiti da sette famiglie i cui figli furono vittime di maltrattamenti. L’importo complessivo del risarcimento può arrivare fino a 1,2 milioni di euro, come annunciato dall’avvocato delle famiglie, David Torzini.

Le indagini del 2019

Era l’estate del 2019 quando l’inchiesta dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, coordinata dalla Procura di Arezzo (procuratore capo Roberto Rossi e sostituto Elisabetta Iannelli), portò alla luce episodi che scossero profondamente l’opinione pubblica.

Dopo la segnalazione di alcune mamme, insospettite dai comportamenti anomali dei figli e dai loro racconti, i militari del Nucleo Operativo avviarono tre mesi di monitoraggio, installando telecamere nascoste all’interno della struttura di via Baldi. Le immagini restituirono un quadro inquietante: l’educatrice, approfittando dei momenti in cui le colleghe erano in pausa o impegnate in altre stanze, infliggeva schiaffi, pizzicotti, strattoni e minacce ai bambini, tutti tra uno e tre anni.

Le violenze avvenivano soprattutto dopo pranzo, durante il cambio dei pannolini o al momento del riposino: i piccoli venivano percossi se non stavano fermi, costretti a dormire con urla e schiaffi anche alla testa, o terrorizzati con frasi minacciose sull’arrivo “del dottore”. Le colleghe, ignare, non si accorsero mai di nulla, perché la titolare manteneva un comportamento impeccabile in loro presenza.

Le indagini portarono all’interdizione dall’attività educativa per 12 mesi e all’apertura di accertamenti sull’effettivo possesso dei titoli professionali della donna, sospettata di non avere i requisiti per insegnare. Pochi mesi più tardi, il procedimento penale si concluse con il patteggiamento e la condanna per maltrattamenti e abuso di professione.

Il processo civile

Poiché il rito alternativo impedì alle famiglie di costituirsi parte civile, sette di loro decisero di avviare una causa civile, chiamando in giudizio non solo la maestra ma anche il Comune di Montevarchi, accusato di carenze nei controlli e nella procedura di autorizzazione.

Fondamentale, nel processo, la consulenza tecnica della neuropsichiatra Gloria Vannini, che certificò nei bambini un disturbo post-traumatico da stress medio-grave, con conseguenze dirette sull’equilibrio emotivo e relazionale, frutto di quello che fu definito “un costante clima di terrore”.

“La condanna – ha spiegato l’avvocato Torzini – non potrà cancellare le sofferenze, ma restituisce giustizia e dignità alle famiglie. È anche un richiamo forte alle istituzioni: i luoghi dell’infanzia devono essere protetti da controlli seri e rigorosi”.

La posizione del Comune

L’amministrazione comunale, condannata in solido, ha annunciato ricorso in appello.

“Il giudice – ha spiegato la vicesindaca Cristina Bucciarelli – ha applicato l’articolo 2049 del Codice civile, paragonando la responsabilità dell’ente a quella del datore di lavoro per i propri dipendenti. Ma in questo caso la titolare del nido non era una dipendente del Comune”.

Il Comune ha inoltre ricordato di avere una copertura assicurativa e di aver sempre effettuato i controlli previsti dalla legge al momento del rilascio dell’autorizzazione, così come le ispezioni annuali senza preavviso, tutte con esito regolare.

“Presenteremo appello – ha concluso Bucciarelli – perché riteniamo che l’ente non possa essere ritenuto responsabile di atti commessi in autonomia dalla titolare di una struttura privata”.

Un precedente che preoccupa

La vice sindaco di Arezzo Lucia Tanti commenta la vicenda:

“La condanna del Comune di Montevarchi per le vicende legate ad un nido privato rappresenta un pericolosissimo precedente per tutti i Comuni. Non solo, quindi, questa sentenza appare piuttosto estranea ad ogni ovvio consolidato giurisprudenziale, ma apre una voragine incomprensibile e politicamente rischiosissima e perigliosa che davvero lascia perplessi e preoccupati.
Mi sento di condividere in pieno le parole del Vicesindaco Bucciarelli e penso che anche Anci dovrebbe sottolineare la logica necessità di un pieno ribaltamento di questo orientamento”.