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sabato | 05-07-2025

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La tragica storia di Paolo Roggi padre Marista: scambiato per partigiano travestito, ucciso dai tedeschi 81 anni fa

Paolo Roggi

Paolo Roggi

4 luglio 1944. Nei pressi della Villa Sandrelli di Frugnolo (Arezzo) i nazisti seviziarono e poi uccisero padre Paolo Roggi, originario di Rigutino e Marista del Convento di Castiglion Fiorentino.
Padre Paolo era andato a Sant’Andrea a Pigli dai suoi genitori che si erano trasferiti là e doveva rientrare nel convento. Era il mattino del 4 luglio e la Statale 71 era pericolosa perché stavano per arrivare gli Alleati. Per evitare situazioni pericolose, padre Roggi preferì seguire dei sentieri che transitavano sulle montagne sopra la Statale.
Mentre camminava, nella zona di Rigutinelli incontrò un partigiano di Rigutino che gli chiese se avesse potuto conservare lui la sua pistola. Siccome era con la talare, nel caso avesse incontrato i tedeschi non lo avrebbero di certo perquisito. Padre Paolo accettò e si mise la pistola in una tasca.
Salendo, verso la Foce di Frugnolo incontrò una pattuglia tedesca, che lo fermò ordinandogli di tornare indietro.
Padre Paolo, preoccupato di arrivare tardi al Convento, prese un altro viottolo e puntò nuovamente verso le cime delle colline.
Dopo aver percorso un buon tratto, incontrò la medesima pattuglia tedesca che gli aveva intimato di tornare indietro. I tedeschi si insospettirono e lo perquisirono, trovando la pistola.
Individuato per un partigiano travestito, padre Paolo fu portato al comando a Frugnolo. Dopo vari interrogatori conditi da percosse, fu trasportato fuori da Villa Sandrelli a torso nudo e fu frustato con una cinghia fino a che non perse i sensi. Fu poi freddato con due colpi di pistola, uno alla testa e uno alla gola.
Alcuni vitianesi, sequestrati dai tedeschi per scavare trincee, furono comandati a scavargli la fossa, ma padre Paolo fu sepolto soltanto due giorni dopo.
Dopo la guerra, tra coloro che andarono a riesumare il corpo di padre Paolo c’era anche padre Arturo Buresti.
Anni dopo, nel 1972, padre Arturo era a Roma al Capitolo dei Padri Maristi.
Fu avvicinato da un padre tedesco, James Bell, che, saputo delle sue origini, gli disse che in tempo di guerra lui era un sergente della Wehrmacht e che aveva combattuto sopra Castiglion Fiorentino. Poi gli raccontò della cattura di un partigiano vestito da prete, che bastonarono e poi uccisero. A quel punto, padre Arturo disse al confratello tedesco che quello catturato e ucciso non era un partigiano, ma un padre Marista come loro.
Il padre tedesco rimase sconvolto, si chiuse in un ostinato silenzio, con l’aria affranta e gli occhi lucidi. Avrebbe voluto venire a rivedere i luoghi in cui aveva combattuto, tra il poggio Cavadenti e il monte Lignano, ma dopo aver saputo quella notizia rinunciò.

Per saperne di più: Pietro Gallorini, Guerra niente bona, Calosci, Cortona 1995.

Le foto sono di “A piccoli passi”

Villa Sandrelli

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