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mercoledì | 07-05-2025

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“Ho attraversato a piedi boschi in tutte le stagioni”. D’Amico saluta, Pernazza al vertice dei Forestali aretini

Il 1 novembre 2021 il Ten Col. Ida Pernazza assumerà il Comando del Gruppo Carabinieri Forestale di Arezzo in avvicendamento al Gen.B Claudio D’Amico che in pari data è collocato in congedo nella Riserva per aver raggiunto i limiti di età. Il nuovo Comandante, nata ad Amelia (TR) nel 1964, proviene dal Gruppo Carabinieri Forestale di Terni. D’Amico ha scritto una lettera aperta ai colleghi che volentieri ospitiamo.

Cari, i Poeti riescono ad esprimere in poche parole sentimenti, sensazioni, esperienze nelle quali potersi riconoscere. Da Forestale, al termine del mio servizio allo Stato, non avrei saputo rappresentare meglio l’essenza della missione che mi ha guidato nei 40 anni di vita professionale. E’ stato un cammino che ho potuto condividere con un’infinità di persone, che restano nel mio cuore e che non potrò mai ripagare per quanto mi hanno dato.

Il mio primo pensiero va a chi non c’è più, coloro che non posso ringraziare ma che ricordo con affetto e rimpianto.

Saluto i pensionati, i miei nuovi compagni di viaggio, che cercherò di imitare nel ruolo che mi accingo a svolgere, nella consapevolezza che la memoria storica è un valore ed una peculiarità della nostra professione.

Auguro a tutti i colleghi in servizio di continuare nelle attività con lo spirito che ho cercato di diffondere, di coesione, fiducia nei colleghi e nei superiori, nella certezza che le difficoltà possono essere affrontate e superate più agevolmente grazie alla cooperazione. C’è sempre qualcuno che può darci un apporto utile, di competenza professionale o umano. Raggiungere un risultato potendolo condividere con altri è sempre motivo di soddisfazione e di crescita.

Sottolineo l’aspetto delle difficoltà perché queste sono inevitabilmente il fattore caratteristico che accompagna il nostro lavoro. Un punto di forza costante è il credito e la stima che possiamo ricevere dall’esterno, che ci sono riconosciuti proprio grazie all’impegno di chi ci ha preceduto e che è compito di ognuno non sprecare. Ho sempre sostenuto che, a fronte delle carenze e delle criticità che esistono in una Amministrazione, e che ci condizionano quotidianamente, possiamo avvantaggiarci e migliorare la situazione grazie a risorse che non costano nulla e che ognuno può sfruttare…1’educazione, il sorriso, l’atteggiamento responsabile e riflessivo. Rapportarci col prossimo col sorriso sulle labbra e con cordialità è la migliore rappresentazione del nostro ruolo, che ha nella prossimità, nella comprensione e nel sapere dare informazione, l’effetto più efficace ed immediato. A parte i criminali, la stragrande maggioranza delle persone sbaglia non per volontà, ma per ignoranza, inconsapevolezza o sbadataggine. Quanto più riusciamo ad aiutare queste persone a non sbagliare, tanto più efficace e concreto sarà il nostro ruolo, ancor più nello specifico settore della tutela dell’ambiente. Arrivare ad accertare un danno all’ambiente dopo che

questo è stato commesso, rende merito al nostro servizio, ma non assicura la tutela del bene che ci è affidato e che è stato leso, compromesso o addirittura distrutto. Meglio una sanzione in meno, ma un danno evitato, rendendo consapevole il prossimo che una informazione acquisita per tempo può evitare conseguenze negative per sé e per il bene comune.

Non si tratta di fare filosofia spicciola, ma riflettere sull’essenza del nostro impegno quotidiano che deve essere rivolto a ciò che ci circonda, perché ognuno poi, a sera, nel fare il proprio esame di coscienza possa sentirsi a posto, gratificato e fiero di avere concorso a qualcosa di utile.

Capiteranno errori, incapacità o il non sapere che fare in qualche situazione, ma in ogni caso la soluzione non sarà mai voltarsi da un’altra parte. Chiedere aiuto a chi può darcelo non è mai un disonore. E l’Organizzazione serve proprio a questo, a mettere a fattor comune tutte le competenze, capacità, forze o risorse che ciascuno, da solo, può non essere in grado di assicurare.

Ho svolto la massima parte del mio servizio con la maggior parte di voi nel Corpo Forestale dello Stato, che resta il nostro “marchio di fabbrica”. Siamo transitati nella più gloriosa Istituzione dello Stato con fiducia e volontà di onorare questo nostro nuovo ruolo, di adeguarci al nuovo status, consapevoli di apportare un bagaglio culturale e professionale strategico. Terra, acqua, aria, fuoco sono gli elementi cui si rivolge il nostro impegno, che richiede una sensibilità profonda e quanto mai partecipata oggi nella società.

Ho fatto un lavoro meraviglioso, in posti magnifici, con persone stupende. Cosa posso chiedere di più ? So di avere sacrificato la mia famiglia, a volte anche per egoismo o eccesso di scrupolo, e devo riconoscere di avere avuto nella mia famiglia un supporto inestimabile.

In questo momento scompaiono dalla mente i brutti ricordi e assumono un valore ulteriore le belle esperienze vissute.

Auguro a tutti voi di amare questo lavoro e credere il nostro impegno come servizio alla collettività, a qualunque livello questo ci sia richiesto. L’Istituzione è una macchina che ha bisogno di tutti i suoi ingranaggi e non ce n’è uno che abbia minore dignità di un altro.

Vi ringrazio infinitamente e mi scuso per le mie mancanze, con sincera coscienza di non avere mai voluto male a nessuno, nemmeno a coloro coi quali possono esserci state discordanze o conflitti. Pensarla in modo diverso non significa voler male a qualcuno, ma sostenere una causa, giusta o sbagliata che sia.

Sarò sempre al vostro fianco e, probabilmente, avrò ancora bisogno di voi, che restate comunque la mia famiglia acquisita.

Arrivederci e. buon servizio“.

..Ho attraversato a piedi boschi in tutte le stagioni e visto gemme trasformarsi in fiori

ricchi di profumi in cui riposano..

Franco Battiato “Campo di tiilipani” 1990

.. i computer hanno la memoria…

io ho i ricordi, che nessun computer può avere. ”

Maurizio De Giovanni “I bastardi di Pizzofalcone ”, 2020

 

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