Gara Tpl, indagato Ceccarelli. La reazione: «Certo di aver agito nell’interesse dei cittadini» Ar24Tv

Ceccarelli, attualmente capogruppo del Pd in Consiglio regionale, ieri mattina a Palazzo Panciatichi ha ricevuto la visita degli uomini della Guardia di Finanza. Al centro dell’interesse degli investigatori, tra l’altro, una cena risalente a gennaio 2020 con Bruno Lombardi, presidente di Ratp Italia insieme ad altri rappresentanti del Pd, tra cui Massimiliano Dindalini, anch’egli indagato, ex segretario del Pd aretino e dal 2017 presidente di Tiemme (Toscana Mobilità, società di trasporto pubblico di Arezzo, Siena e Grosseto).
«Sono sorpreso, ma sono anche certo che riuscirò a dimostrare la mia correttezza». È la prima reazione di Ceccarelli. «Mi sono occupato della gara per il trasporto pubblico su gomma in Toscana per 7 anni, con un unico obiettivo: tutelare l’interesse dei cittadini e dei lavoratori del settore. La storia si può leggere nel percorso oltremodo difficile che abbiamo dovuto seguire per dare ai toscani un servizio pubblico di livello europeo. Per anni siamo stati esposti sulla graticola, abbiamo dovuto parare colpi piovuti da tutte le parti, difenderci nei tribunali amministrativi. Insieme al Presidente Rossi e a tutti i dirigenti regionali che ci hanno supportato con competenza e professionalità abbiamo superato ogni ostacolo, con la convinzione che la legalità e l’interesse pubblico dovessero in ogni caso prevalere. Anche in questi giorni, in Europa si stanno avviando procedure nei confronti degli enti inadempienti. Lo scorso anno, abbiamo appreso dell’inchiesta penale avviata dalla Procura di Firenze ed ero rimasto quasi sorpreso del fatto di non essere indagato insieme a quelli che erano stati i miei compagni di viaggio. Oggi, a pochi giorni dalla seduta del Consiglio di Stato che dovrà di nuovo pronunciarsi sulla legittimità del percorso di gara, scopro di essere anch’io tra gli inquisiti. Non conosco ancora niente di quelli che sono gli elementi sulla base dei quali è stata formulata l’ipotesi accusatoria nei miei confronti, ma so bene di aver agito sempre entro i confini della legge e nell’interesse pubblico. Per questo mi sono messo subito a disposizione degli inquirenti, nei quali nutro piena fiducia, con l’intenzione di offrire totale collaborazione al fine di giungere in tempi rapidi a chiarire la mia posizione. Voglio anche ringraziare pubblicamente gli uomini della Guardia di Finanza che, con grande professionalità e correttezza, hanno eseguito il mandato di perquisizione che gli era stato affidato, peraltro senza sequestrare alcunché, e ringrazio anche tutti coloro che in queste ore mi hanno fatto sentire la loro vicinanza, ad iniziare dai consiglieri regionali del Pd e di Iv.»
Così Vincenzo Ceccarelli commenta l’indagine che lo vede coinvolto in relazione alla gara per l’assegnazione del servizio di trasporto pubblico in Toscana su cui tra pochi giorni si esprimerà il Consiglio di Stato. Nel video: dicembre 2019, le dichiarazioni di Ceccarelli, allora assessore regionale, dopo la sentenza del Consiglio di Stato sull’assegnazione del trasporto pubblico locale, sentenza che aveva respinto tutti gli appelli proposti da Mobit Scarl.
La vicenda della gara Tpl, trasporto pubblico locale, è da 6 anni al centro di un contenzioso amministrativo e da un anno sottoposta ad un’inchiesta della Procura della Repubblica di Firenze che ipotizza i reati di turbativa d’asta e falso. Sotto indagine l’ex Presidente della Regione Enrico Rossi, al quale proprio ieri è stata notificata la proroga indagini, insieme a due dirigenti regionali dell’area trasporti e dell’ufficio gare e l’intera commissione che decretò l’aggiudicazione della gara ad Autolinee Toscane, società di Ratp, a discapito del consorzio Mobit, gruppo formato dagli attuali gestori: 14 consorzi e 26 imprese toscane, tra cui Ataf e Tiemme. Quattro giorni prima che la commissione assegnasse la gestione Tpl a Autolinee toscane, Ratp, il 13 novembre 2015, Rossi aveva commentato in un’intervista ad Askanews tale aggiudicazione. Per questo la Procura vuole verificare i rapporti tra gli indagati, il gruppo Autolinee Toscane e Ratp. La scorsa estate Rossi ha depositato un esposto contro Mobit che non ha messo a disposizione di Autolinee i beni per la gestione del servizio. Ora anche Ceccarelli finisce nell’indagine.