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martedì | 17-06-2025

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Fascio littorio davanti a sede sindacato. Scattano le denunce, indaga la Digos

La bandiera con aquila e fascio ritrovata appesa con nastro adesivo sulla porta di ingresso della sede della Cgil di Camucia è stata rimossa dalla Digos. A darne notizia è il segretario provinciale del sindacato Alessandro Tracchi, che poi aggiunge: “La maturazione antifascista del nostro paese non è compiuta. Chi fino all’ottobre dello scorso anno non condivideva questa valutazione, ha dovuto assistere all’assalto fascista della nostra sede nazionale a Roma, dove l’8 ottobre manifesteremo.

“Una bandiera con l’aquila e il fascio littorio. Appesa con 4 pezzi di nastro adesivo all’ingresso della nostra sede di Camucia. Qualcuno dirà: è una ragazzata. Qualcuno dirà: è un episodio isolato. Noi diciamo che la maturazione antifascista del nostro paese non è compiuta. Chi fino all’ottobre dello scorso anno non condivideva questa valutazione, ha dovuto assistere all’assalto fascista della nostra sede nazionale a Roma e alla devastazione del piano terra. L’8 ottobre la Cgil e si sindacati europei saranno in piazza a Roma non solo – come ha sottolineato Landini – per dire mai più fascismi ma per rappresentare un’idea di Paese e per richiamare la necessità di mettere al centro i temi del lavoro e della solidarietà.
La Cgil di Arezzo denuncerà alla magistratura quanto accaduto stanotte a Camucia ma intanto vogliamo riaffermare che non ci lasciamo intimidire e che la Cgil non ha collocato l’antfascismo sullo scaffale della storia. E’ un valore che fa parte della sua identità e, ovviamente, non facciamo finta di non vedere che questo atto si è verificato all’antivigilia del voto del 25 settembre. Non spetta a noi dire quale fosse l’intenzione di chi ha imbrattato la sede della Cgil con il simbolo del fascio littorio. Possiamo solo dire che questo gesto rafforzerà lo spirito antifascista di tutti gli iscritti al nostro sindacato che domenica andranno al voto. Il vento che gonfia le nostre vele soffierà più forte”.

commenta il segretario generale Alessandro Tracchi.

Dalida Angelini, segretaria generale di Cgil Toscana: “Fatto gravissimo, roba da anni ’20 del Novecento, ma non ci intimidiranno. Le forze democratiche reagiscano, i nostri iscritti sapranno difendere i valori antifascisti al voto alle politiche”.

“Quello che è successo a Camucia è gravissimo, esprimiamo solidarietà ai compagni e alle compagne della sede. L’ennesima intimidazione fascista che come Cgil riceviamo, con un salto di qualità, ora si appendono bandiere con aquile su fasci littori, roba da anni ’20 del Novecento. Stavolta spicca anche la tempistica: alla vigilia delle elezioni politiche e a quasi un anno dall’assalto squadrista alla sede della Cgil nazionale a Roma.
Il fascismo, purtroppo, c’è. Magari anche in forme diverse rispetto al Ventennio, ma c’è. Ci sono anche simboli che ancora evocano quella disastrosa e tragica esperienza. Noi lo abbiamo sempre denunciato, anche se non manca chi continua a minimizzare e mi domando cos’altro gli serva per capirlo. Di sicuro continueremo a chiedere la messa al bando delle organizzazioni neofasciste e non ci faremo intimidire da nulla. Saremo a fianco della Cgil di Arezzo in qualsiasi iniziativa che vorrà portare avanti in reazione a questa squallida provocazione, e siamo convinti – a maggior ragione dopo questo episodio – che i nostri iscritti e le nostre iscritte sapranno difendere i valori dell’antifascismo, per noi fondamentali, anche nel voto alle elezioni politiche. Invitiamo infine tutte le forze politiche democratiche a reagire, a indignarsi per questo increscioso episodio di Camucia e a condannarlo fermamente. Le aspettiamo l’8 ottobre a Roma, a un anno dalla devastazione della nostra sede nazionale, dove manifesteremo per dire no a ogni fascismo e per portare in piazza le ragioni del lavoro”.

Minacce alla Cgil, le reazioni.

Solidarietà e condanna della Regione Toscana

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, esprimono solidarietà alla Cgil e a tutto il movimento sindacale della Toscana e condannano con fermezza il vile e minaccioso episodio accaduto a Camucia (Ar), dove questa mattina è stata rinvenuta affissa all’ingresso di una sede della Cgil una bandiera raffigurante un chiaro riferimento al fascismo. Presidente e assessora sottolineano che chi offende e attacca le organizzazioni sindacali, come purtroppo già avvenuto quasi un anno fa con l’assalto alla sede nazionale dello stesso sindacato, offende e attacca le libertà fondamentali e la Costituzione, nata dalla Resistenza e dall’antifascismo.

Entrambi aggiungono che il gesto è ancora più intimidatorio perché avviene alla vigilia del voto per le elezioni politiche, massima espressione di democrazia e di conquiste dopo la dittatura feroce del ventennio. Inoltre, ricordano la scelta di inserire nello Statuto regionale un preciso richiamo alle radici antifasciste della Toscana, che impegna a continuare a sostenere ed implementare tutte le azioni per difendere, valorizzare e promuovere la cultura della Memoria e per affermare una società diversa, che non dimentica e che costruisce più liberta, più inclusione, più democrazia.

Concludendo il proprio messaggio di solidarietà e condanna, presidente e assessora chiedono alle autorità competenti di fare chiarezza al più presto e ribadiscono che in Toscana non c’è spazio per rigurgiti nazifascisti.

PD Arezzo Federazione Provinciale: “subito presidio antifascista”

“Quello che è successo questa mattina alla CGIL di Camucia è grave, estremamente grave. Non è goliardia far trovare una bandiera della repubblica sociale davanti al portone di un sindacato, è Neofascismo. Prendere di mira il sindacato, ancor di più in un momento di profonda crisi per i lavoratori e le lavoratrici, è un’azione ignobile, non casuale e con un intento ben premeditato, come già accaduto con l’assalto alla sede nazionale della CGIL lo scorso ottobre. Totale solidarietà alla CGIL di Camucia. Questa sera alle 18:00, davanti alla CGIL di Camucia (Via Lauretana 35) ci incontreremo per un presidio antifascista”.
Bandiera della RSI alla porta della Camera del lavoro di Camucia. Partito Democratico Cortona: “un affronto intollerabile”

“Quello che stamattina gli operatori e gli utenti della sede CGIL di Camucia si sono trovati davanti, vedendo insegne fasciste appese nella loro porta, è un affronto intollerabile che richiede una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche.

Questo gesto ha due ineludibili aggravanti. La prima è che è stata scelta la porta di un sindacato per appendere tali insegne in un momento in cui i lavoratori di tutte le categorie hanno assoluto bisogno di vicinanza e risposte per affrontare un periodo così delicato.

La seconda è che siamo a tre giorni da una tornata elettorale che rappresenta una scelta di campo per il nostro paese. Si può scegliere di abbracciare il progresso ed il futuro oppure di tornare indietro 80 anni così come sono coloro che hanno attaccato quelle insegne.

Esecrare un gesto così sfacciato di matrice neo fascista è un dovere di tutti coloro che rappresentano le istituzioni ed ancora di più di ogni comune cittadino che ha a cuore la conservazione della nostra Democrazia attraverso la difesa della Costituzione che è esplicitamente ANTIFASCISTA.

Tutta la nostra solidarietà alla CGIL Valdichiana Aretina”.

L’ANPI Provinciale di Arezzo, tramite una nota a firma del proprio presidente Leno Chisci, esprime la propria solidarietà alla CGIL per il grave atto dimostrativo avvenuto la scorsa notte, con l’esposizione di una bandiera con simboli fascisti fuori della sede di Cortona.

“Si tratta di un chiaro messaggio provocatorio, ancora una volta indirizzato al mondo del lavoro, che richiede una risposta ferma e decisa di tutte le forze antifasciste del nostro territorio. E’ preoccupante che tale episodio sia avvenuto proprio in prossimità dell’appuntamento elettorale, quasi a mandare un messaggio di tipo intimidatorio alle forze democratiche. Speriamo vivamente che, qualunque sia l’esito delle elezioni, tutte le forze politiche vorranno operare affinché questi episodi non abbiano più a verificarsi ed essere tollerati”.

 

Ferma condanna di Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale e candidato del centrosinistra nel collegio 9 uninominale per la Camera, comprendente la provincia di Arezzo e i comuni di Figline Incisa e di Reggello: Gravissimo quanto avvenuto a Camucia”

”E’ un fatto gravissimo quanto avvenuto questa mattina a Camucia. Dobbiamo condannare con forza questo gesto ma al tempo stesso reagire a questa intimidazione”. E’ quanto ha dichiarato Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale della Toscana, alla notizia che una bandiera con un’aquila su un fascio littorio è stata appesa davanti alla sede Cgil di Camucia. “Questo attacco diretto al sindacato della CGIL arriva vigilia delle elezioni politiche e suona come campanello d’allarme che l’emergenza democratica purtroppo in questo Paese esiste ancora ” continua Ceccarelli. “Ricordiamo tutti quando lo scorso anno a Roma la sede della CGIL è stata distrutta da un assalto durante la manifestazione no green pass da parte di leader di estrema destra che sono già stati condannati. A queste provocazioni dobbiamo rispondere con i nostri valori, che si fondano sull’antifascismo e che dobbiamo rafforzare con il voto di domenica. E tornare in piazza a Roma l’8 ottobre per dire no a ogni forma di fascismo e in solidarietà alla CGIL, come abbiamo fatto lo scorso anno”.

Emiliano Fossi: “No intimidazioni, Toscana terra antifascista”

Il candidato del centrosinistra nel collegio della provincia di Firenze per la Camera:

“Un fatto vergognoso, da condannare sotto tutti i punti di vista. Non ci intimidiranno, se è questo l’intento di coloro che hanno messo la bandiera. Noi non abbiamo paura: la Toscana è da sempre terra antifascista, è il valore più importante che abbiamo e che vogliamo proteggere”. 

Così Emiliano Fossi, candidato del centrosinistra nel collegio della provincia di Firenze per la Camera, commenta il grato di chi ha lasciato una bandiera con un’aquila su un fascio littorio davanti alla sede Cgil di Camucia (Arezzo). 

“Un gesto così riporta alla mente soltanto periodi bui della nostra storia – ha aggiunto -. Per fortuna i toscani e gli italiani hanno una memoria storica e valori solidi. Chi odia si arrenda: la Toscana non cambierà”.

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