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giovedì | 31-07-2025

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Falzano, risarcimento da 3,7 milioni per la strage nazista a rischio: l’Avvocatura dello Stato impugna la sentenza

Torna in discussione uno tra i risarcimenti più cospicui mai disposti in Italia negli ultimi anni per i crimini commessi dalle truppe tedesche in ritirata durante l’estate del 1944, pari 3 milioni e 679 mila euro, stabilito dal giudice Cristina Colombo del Tribunale civile di Arezzo per le vittime della strage di Falzano di Cortona, dove il 27 giugno 1944 furono barbaramente uccisi 15 civili in un atto di rappresaglia nazista.

A sopravvivere fu solo un ragazzo, Gino Massetti, deceduto lo scorso giugno a 96 anni, la cui testimonianza fu determinante sia per la condanna all’ergastolo, da parte del tribunale militare della Spezia, dei due ufficiali tedeschi Herbert Stommel e Joseph Scheungraber (quest’ultimo incarcerato anche in Germania), sia per l’ottenimento del risarcimento, arrivato a oltre 80 anni dal massacro.

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Il risarcimento fu ottenuto grazie all’azione legale di 17 discendenti delle vittime, assistiti dall’avvocato Gianluca Luongo (Studio Calvi di Roma) e prevede indennizzi tra i 27.000 e i 500.000 euro, in base al grado di parentela, con una media di 229.000 euro per ogni vittima. A pagare, tuttavia, non sarebbe stata la Germania – che non si è costituita in giudizio – ma il Fondo di risarcimento da 60 milioni di euro istituito nel 2022 dal governo Draghi presso il Ministero dell’Economia.

Ora la doccia fredda: Il risarcimento riconosciuto, non ancora esecutivo, torna in discussione. A pochi mesi dalla sentenza – emessa il 20 gennaio 2025 – l’Avvocatura dello Stato ha deciso infatti di impugnarla davanti alla Corte d’Appello, mettendo in discussione quanto stabilito dal Tribunale di Arezzo.

Una decisione che ha suscitato profonda amarezza tra i familiari delle vittime e nei rappresentanti delle istituzioni locali. Tra i primi a esprimere il proprio dissenso c’è il consigliere regionale del PD Vincenzo Ceccarelli, che ha definito la scelta “dolorosamente equivoca”:

“Riteniamo che questa decisione metta in discussione non solo un diritto legittimamente riconosciuto, ma anche la sensibilità dello Stato italiano nei confronti delle vittime delle barbarie nazifasciste e dei loro eredi.”

Ceccarelli sottolinea inoltre come la sentenza del Tribunale di Arezzo abbia avuto un valore storico e giuridico fondamentale, riconoscendo la strage di Falzano come crimine contro l’umanità:

“Ha rappresentato un passo importante verso la giustizia e la riconciliazione, coerente con i valori fondanti della nostra Repubblica. L’impugnazione, al contrario, rischia di rallentare un ristoro economico e morale doveroso, ostacolando l’accesso al Fondo previsto dal decreto-legge 36/2022.”

Il consigliere regionale ha rivolto infine un appello al Governo e agli organi competenti affinché il ricorso venga ritirato:

“È fondamentale che lo Stato confermi il proprio impegno nel riconoscere le responsabilità storiche e nel risarcire le vittime dei crimini nazisti, nel pieno rispetto della dignità umana e degli obblighi morali sanciti dalla nostra Costituzione antifascista.”

Intanto, gli eredi delle vittime – alcuni dei quali nati dopo la guerra – continuano a portare avanti una battaglia che non è solo legale, ma anche profondamente simbolica: quella per una giustizia che, seppur tardiva, non venga vanificata da cavilli procedurali o da una fredda logica difensiva.

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“E’ notizia di oggi che l’Avvocatura dello Stato, sembrerebbe su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Economia, ha presentato ricorso avverso la sentenza del Tribunale di Arezzo del gennaio scorso che aveva disposto un risarcimento agli eredi delle vittime della strage di Falzano avvenuta il 27 giugno 1944 ad opera dell’esercito nazista.

Colpisce come alcune Istituzioni si accaniscano nei confronti degli eredi delle vittime alle quali la Magistratura, sia italiana che tedesca, hanno reso giustizia dopo ottanta anni. In questo caso la realtà ha superato la fantasia. Infatti, subito dopo la sentenza del Tribunale di Arezzo che riconosceva il risarcimento, l’Agenzia delle Entrate chiedeva agli eredi delle vittime il pagamento delle imposte sulle somme non ancora percepite, fortunatamente pagamento mai versato dopo la marcia indietro fatta dall’Agenzia delle Entrate a seguito degli interventi messi in atto anche dai nostri parlamentari. Ora la richiesta all’Avvocatura dello Stato di ricorrere contro la sentenza ha del clamoroso.
Ci auguriamo che le Istituzioni competenti si rendano conto della gravità degli atti messi in essere e tornino sui propri passi.

Intanto come Partito Democratico di Cortona saremo al fianco dei familiari delle vittime della strage di Falzano insieme ai nostri Parlamentari che stanno predisponendo ogni azione utile per opporsi alla decisione di ricorrere contro la sentenza di risarcimento”.