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sabato | 28-06-2025

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Civitella, il perdono più forte dell’odio: Ida Balò nominata Cavaliere al merito della Germania

Una storia di memoria, riconciliazione e coraggio quella celebrata ieri a Civitella in Val di Chiana, teatro, nel 1944 di uno dei più tragici eccidi nazisti. A ottantuno anni dalla strage, che costò la vita a 244 civili, la Germania ha conferito un’importante onorificenza a Ida Balò, 95 anni, superstite e testimone di quella tragedia, oggi diventata simbolo di pace e perdono.

Ida, allora bambina, perse l’intera famiglia in quel terribile 29 giugno del 1944. Oggi, a 88 anni, ha ricevuto la croce di Cavaliere al Merito della Repubblica Federale di Germania, appuntata sul petto dall’ambasciatore tedesco Hans-Dieter Lucas, che con parole cariche di commozione ha definito l’onorificenza “un omaggio della nostra vergogna”.

La cerimonia, senza precedenti, si è svolta tra la commozione di cittadini, autorità e studenti. Ida ha scelto di accettare l’onorificenza non per sé, ma in nome delle vittime di Civitella e come messaggio universale di pace: «Basta odio, non porta da nessuna parte. Solo il dialogo e la memoria possono salvare il futuro. Ho taciuto per anni dopo la strage, poi ho capito che il silenzio non aiuta. E ho ricominciato da un tema scritto sui banchi di scuola».

Il gesto di Ida, che ha sempre partecipato agli incontri con le scuole per raccontare cosa accadde, è stato sottolineato anche dal sindaco Andrea Tavarnesi, che le ha donato un segno di gratitudine da parte dell’intera comunità di Civitella.

L’ambasciatore Hans-Dieter Lucas ha parlato con parole chiare: «L’eccidio di Civitella è una pagina terribile. Questa onorificenza è un riconoscimento al valore del perdono, ma anche un atto di memoria e di profonda consapevolezza della nostra responsabilità storica».

In una piazza piena di emozione e memoria, con gli occhi lucidi e le mani strette tra cittadini e rappresentanti istituzionali, è passato il messaggio che la memoria non è solo ricordo, ma è futuro. Un ponte che unisce, contro ogni odio.

Nel video: la testimonianza di Ida Balò raccolta il 25 aprile 2024, nel giorno della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a 80 anni dall’eccidio

I fatti di Civitella
Il 29 giugno 1944 Civitella in Val Chiana – che durante la ritirata tedesca si trovava nelle immediate retrovie del fronte lungo la linea Gotica – divenne teatro di una efferata strage nazifascista. Qualche giorno dopo la morte di alcuni soldati tedeschi, i nazisti iniziarono a rastrellare gli uomini e poi irruppero in chiesa, dove il parroco tentò senza successo di salvare i fedeli offrendosi come vittima. A cinque a cinque tutti gli uomini, compreso il prelato, vengono trucidati e il paese fu incendiato, per uccidere anche chi in qualche modo era riuscito a nascondersi. Sommando ai martiri di Civitella quelli delle due frazioni di Solaia e Cornia, dove furono uccise con spietata ferocia anche donne e bambini, e della vicina San Pancrazio, in tutto furono massacrate 244 persone.

“La notte mi sveglio e vedo il sangue in questa piazza”. Ida Balò ricorda la strage Ar24Tv

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