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giovedì | 17-07-2025

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Bandiera palestinese rimossa dalla torre del Comune di Arezzo: “Gestione non autorizzata, accertamenti in corso”

Nella mattinata di oggi la bandiera della Palestina è stata issata in cima alla torre campanaria di Palazzo Cavallo, affiancando i vessilli ufficiali di Europa, Italia, Arezzo e Ucraina. Un gesto che ha immediatamente sollevato un doppio fronte di reazioni.

Da un lato, la ferma presa di posizione dell’amministrazione comunale di Arezzo, che ha provveduto a rimuovere il drappo, dichiarandolo abusivo e non autorizzato. “La bandiera è stata esposta in modo surrettizio e improprio senza alcuna autorizzazione istituzionale,” si legge nella nota ufficiale di Palazzo Cavallo. “L’accesso alla torre comunale è riservato esclusivamente al sindaco, al vicesindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali. Per qualsiasi altra persona è obbligatoria una richiesta formale e relativa autorizzazione.”

Il Comune ha annunciato accertamenti interni per individuare i responsabili del gesto e chiarire tutte le responsabilità: “Smentiamo categoricamente qualsiasi coinvolgimento dell’amministrazione comunale, come invece sostenuto in modo strumentale da alcuni gruppi,” conclude la nota.

Dall’altro lato, è arrivato il commento del collettivo “Arezzo per Gaza”, che ha espresso soddisfazione per la presenza della bandiera palestinese sul punto più alto della città:
Abbiamo accolto con grande soddisfazione, e non senza stupore, la vista della bandiera palestinese sventolare su Palazzo Cavallo,” scrive il collettivo. “Finalmente anche l’amministrazione comunale sembra riconoscere la drammaticità di quanto sta accadendo e l’urgenza di dare un segnale chiaro contro il genocidio in atto.”

Nella loro nota, i rappresentanti di Arezzo per Gaza hanno sottolineato la gravità della crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza: “Un massacro che ha causato decine di migliaia di vittime civili, tra cui moltissimi bambini, e che sta strangolando centinaia di migliaia di persone costrette alla fame e alle malattie. Da maggio Israele ha introdotto un sistema militarizzato di distribuzione degli aiuti, utilizzando la fame come arma di guerra contro la popolazione civile.”

Per il collettivo, l’immagine della bandiera sulla torre civica rappresenta il coronamento di anni di mobilitazione cittadina:
È il simbolo di un percorso che ha visto centinaia di aretini scendere in piazza in questi due anni e mezzo, con manifestazioni, presidi e incontri per tenere alta l’attenzione sulla Palestina,” concludono.

Intanto il Comune di Arezzo conferma l’intenzione di fare piena luce sull’accaduto, riservandosi di valutare eventuali provvedimenti disciplinari o legali, ribadendo la totale estraneità istituzionale a quanto accaduto.

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