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domenica | 01-06-2025

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Arezzo, ultimo saluto al “Facenda”: la figlia di Pergentino Tanganelli commuove dall’altare – Foto

Un uomo che aveva fatto della solidarietà la sua missione. Questa tragedia non è un caso, mi appello alle istituzioni affinchè risolvano i problemi“. Questo l’appello del Vescovo durante l’omelia delle esequie in Duomo ad Arezzo di Pergentino Tanganelli, il pensionato di 72 anni deceduto durante l’alluvione di sabato scorso. E le autorità erano presenti nelle prime file: Prefetto Anna Palombi, Questore Salvatore Cilona, Sindaco Alessandro Ghinelli, Comandante dei Carabinieri, i Vigili del Fuoco che lo hanno cercato dopo l’allarme e poi ritrovato senza vita domenica mattina. Presenti rappresentative dell’associazionismo e del volontariato aretino, cui Pergentino era molto legato. Hanno portato il cordoglio personale, delle istituzioni rappresentate e di un’intera città, ai familiari e alla moglie, rientrata precipitosamente dal mare domenica scorsa, una volta appreso del tragico ritrovamento del corpo senza vita del marito nel sottopasso alle Ristradelle, il luogo della tragedia di fronte al campo sportivo dell’OlmoPonte, di cui Pergentino era storico dirigente. Con la moglie, anche i figli, i nipoti, parenti, tanti amici, praticamente l’intera frazione di Olmo di Arezzo, la società sportiva con dirigenti e calciatori, i più alti rappresentanti delle Acli provinciali, con cui Pergentino collaborava e una rappresentanza di Orgoglio Amaranto. È stata la figlia Letizia a commuovere ancora di più la folla in Cattedrale, quando ha ricordato al microfono che il babbo “Era un uomo buono, sempre pronto ad aiutare tutti“. Si chiamava Pergentino, ma anche Carlo. Ci piace ricordarlo col nomignolo che Letizia ha ricordato dall’altare. “Ciao, Facenda”.

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