Arezzo, il Tar dà ragione alla società Inwit: l’antenna di via Sicilia non sarà rimossa

AREZZO – Il Tar della Toscana ha annullato la delibera con cui, il 1° ottobre 2024, il Comune di Arezzo aveva deciso di accogliere la protesta dei cittadini contro l’installazione di un’antenna per la telefonia mobile in via Sicilia, ordinandone la rimozione. I giudici amministrativi hanno invece dato ragione alla Inwit, la società incaricata dell’opera, che aveva impugnato il provvedimento comunale.
Secondo il Tar, non sussiste alcun rischio per la salute pubblica: le emissioni dell’impianto restano entro i limiti di legge e non giustificano la revoca dell’autorizzazione. Di fatto, salvo ulteriori ricorsi, l’antenna resterà dov’è.
La vicenda, iniziata il il 25 gennaio 2024 con l’avvio dei lavori per l’installazione del traliccio, aveva acceso un acceso dibattito pubblico e portato alla mobilitazione del comitato di residenti di via Sicilia, che per mesi aveva protestato contro il progetto, raccogliendo oltre 1.800 firme e organizzando sit-in per chiedere lo stop al cantiere, ritenuto troppo vicino alle abitazioni. Inizialmente autorizzata dal Comune, l’antenna aveva cominciato a prendere forma nel marzo 2024, dopo due mesi di lavori preliminari.
Nel clima di crescente tensione, il Comune aveva scelto la strada del procedimento in autotutela e la revoca del permesso, appoggiando formalmente le preoccupazioni dei cittadini, ritenendo fondato il rischio per la salute e disponendo il ripristino dello stato dei luoghi. Una scelta che però è stata ora sconfessata dal tribunale amministrativo regionale, che ha accolto il ricorso di Inwit.
La vicesindaca Lucia Tanti, tra le prime a sostenere il comitato, commenta con realismo la sentenza:
“Abbiamo fatto squadra con i cittadini. Il fatto che un organo superiore blocchi o attivi procedimenti rientra nelle regole del gioco. La Repubblica italiana funziona così.”
Sull’ipotesi di ricorrere al Consiglio di Stato, la posizione è cauta:
“Valuteremo con gli uffici legali se ci sono margini per impugnare la decisione. Le sentenze si rispettano, non si discutono. Certo, se la sentenza è chiusa e non lascia spiragli, ha poco senso affrontare una spesa solo per principio. Ma se ci sono spazi di manovra, siamo pronti a fare un passo in più, come abbiamo fatto fin dall’inizio.”
Resta dunque da capire se Comune e comitato sceglieranno di tentare l’ultima carta disponibile in sede amministrativa. Nel frattempo, per i residenti di via Sicilia, la battaglia per il “no all’antenna” resta – almeno per ora – una partita persa.