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venerdì | 12-09-2025

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Cronaca

Arezzo, cronaca di un complesso intervento d’emergenza

La cronaca di un complesso intervento di mezza estate in città fornisce un quadro significativo dei rapporti operativi intercorrenti tra le varie entità coinvolte nei soccorsi sotto il profilo tecnico e sanitario. E conferma la necessità di una visione del soccorso imperniata sulla collaborazione interforze tra corpi pubblici – Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, altre forze dell’ordine – e associazioni del Volontariato, coordinate dal 118 per gli aspetti più medicali.

È un caldissimo 21 luglio pomeriggio, ad Arezzo, zona centro storico, nei pressi di Santa Croce.

Accade che un signore di mezz’età subisce accidentalmente una rovinosa caduta in casa, procurandosi un trauma cranico commotivo con ferita aperta causata dall’urto contro lo spigolo di un mobile durante la caduta stessa; resta così in stato di stordimento e, anche se con coscienza conservata, non è in grado di rialzarsi…

Per fortuna, il rincasare del figlio sblocca la pericolosa stasi della situazione: egli infatti, trovato il padre riverso a terra con la profonda ferita alla testa e impossibilitato a muoversi, procede immediatamente alla richiesta di soccorso alla centrale operativa del 118, la quale attiva l’intervento dei mezzi necessari in codice “C-1 giallo”.

Il personale sanitario – tra cui l’equipaggio di una nostra ambulanza BLSD – portatosi subito sul posto sottopone la vittima al trattamento protocollare come “trauma”, dunque il signore caduto viene immobilizzato su toboga, con collare e tutti gli altri accorgimenti specifici.

La valutazione del rischio nella particolarità dello scenario porta a considerare attentamente la presenza di scale strette e quindi problematiche da scendere, nonché la corporatura dell’infortunato, il che suggerisce l’intervento tecnico dei VvFf con supporto del nucleo SAF, che arrivano infatti con l’equipaggio in 1^ partenza con APS (autopompa soccorso), nonché autoscala e campagnola SAF, data anche la localizzazione dell’appartamento del paziente al secondo piano della rispettiva palazzina.

Sul posto anche l’automedica del 118 per il trattamento medico-sanitario dell’incidentato fino al ricovero in ospedale.

Ma il culmine del complesso intervento si raggiunge appunto con l’operazione di estricazione del paziente dall’appartamento e il suo imbragaggio: fissato e assicurato su toboga, è stato infatti a sua volta calato dal secondo piano fino al piano stradale mediante il lungo braccio della gru…in esterni, attraverso la finestra!

Dopo il controllo e la stabilizzazione del paziente sotto il profilo dei parametri vitali, per l’avvio in ospedale viene mantenuto lo stesso codice giallo disposto per l’attivazione.

La durata dell’intervento è stata di circa 50 minuti, con supporto da parte della Polizia Municipale, che ha provveduto anche a chiudere la strada sottostante la palazzina, contribuendo così alla messa in sicurezza dell’intera operazione.

L’intervento ha visto così la partecipazione attiva di 5 sanitari, di cui 3 nostri soccorritori in ambulanza BLSD più il medico e l’infermiere ASL dell’auto medica del 118; 8 Vigili del Fuoco sui mezzi speciali suddetti; e 2 agenti della Polizia Municipale: ben 15 persone in totale.

L’impeccabile professionalità di tutti gli operatori coinvolti e il regime di grande collaborazione in atto tra le varie competenze e le diverse organizzazioni ha permesso di ottenere il pieno successo operativo di un intervento di per sé tecnicamente complesso.

Un esito mai scontato, in questi casi, e senz’altro frutto non di fortuita casualità bensì di abilità e competenze di ciascuno, mantenute continuamente aggiornate e addestrate, nel più appassionato spirito di solidarietà verso gli altri.

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