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martedì | 15-07-2025

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Alba di guerra nel cuore dell’Europa, la Russia invade l’Ucraina

Prima dell’attacco, il presidente dell’Ucraina Zelensky aveva chiesto invano un colloquio a Vladimir Putin, che ha minacciato: “In caso di interferenze straniere, reagiremo immediatamente“. Il Dipartimento di Stato americano prevede uno scenario catastrofico dopo l’invasione da parte di Putin, con ondate di profughi in arrivo.

Le reazioni

Il presidente americano Joe Biden: “L’attacco russo è inaccettabile e ingiustificabile. La risposta sarà forte“.
Il presidente francese Macron: “La Francia condanna con fermezza la decisione della Russia di fare la guerra all’Ucraina. La Russia deve mettere fine immediatamente alle operazioni militari“.
Il presidente del consiglio italiano Mario Draghi: “Il governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. È Ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione“.
Papa Francesco lancia per il 2 marzo la giornata del digiuno contro la guerra: “Mi rivolgo anche ai non credenti per un mercoledì delle ceneri dedicato alla preghiera per fermare le armi”. Ma le chiese ortodosse non amano interferenze.
Il presidente della Cei, Vescovo di Arezzo Cortona e Sansepolcro dal 1998 al 2009 Gualtiero Bassetti: “La non violenza diventi prassi politica”. 
Stefano Mugnai, Vice Capogruppo Vicario Coraggio Italia – Camera dei Deputati: “L’invasione dell’Ucraina punta all’idea stessa di democrazia occidentale”. L’invasione
dell’Ucraina si basa su un concetto molto semplice, per Stefano Mugnai, deputato aretino di Coraggio Italia: “l’idea che l’Occidente delle democrazie sia entrato in un’irreversibile spirale di decadenza. Un Occidente diviso al proprio interno in piccoli, stupidi, egoismi e troppo sazio per avere la determinazione necessaria per progredire e per reagire con fermezza a sfide, ma anche a minacce dirette. Sta a noi decidere se dimostrare alle autocrazie che hanno clamorosamente sbagliato i loro calcoli o se confermare la loro analisi. Prego in questa alba di guerra nel cuore dell’Europa per i cittadini Ucraini, aggrediti militarmente per la loro ferrea volontà di essere anche loro Occidente“.

Il PD in provincia di Arezzo si mobilita per “la più ferma condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e dei bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa”.

Secondo il Pd, “il Governo italiano, gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione Europea devono impegnarsi in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione assumendo le misure necessarie, entro la reazione della comunità internazionale che l’Onu deve garantire e con un ruolo attivo nelle alleanze difensive a partire dalla NATO,  perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia liberata e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere”.
Il segretario provinciale Francesco Ruscelli: “i Comuni devono far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale e politica di Putin e delle sue azioni di guerra. E questo creando ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli”.
Per questa ragione il Coordinamento territoriale del PD farà presentare in ogni consiglio comunale ordini del giorno contro la guerra in Ucraina e invita ad esporre in tutte le sedi istituzionali e di partito la bandiera della pace.
“Infine – conclude Ruscelli – ho avuto i primi contatti con dirigenti dei sindacati e di associazioni per verificare la possibilità di organizzare una manifestazione, a livello provinciale e con la partecipazione più ampia possibile, contro la guerra”.

Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli in merito all’invasione russa in Ucraina a margine del Consiglio comunale di oggi: “La seduta del consiglio comunale di oggi si è aperta con la notizia drammatica dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, dei primi bombardamenti sulle città principali e delle prime vittime. Eravamo sicuri di non dover pronunciare più la parola guerra nella nostra Europa, ecco invece un’altra certezza tradita. Condivido appieno le parole del Premier Draghi: la speranza è quella di trovare rapidamente una soluzione pacifica ed evitare un conflitto devastante nel cuore del nostro continente”.

In aggiornamento
 
Nella foto diffusa dalla presidenza dell’Ucraina: l’attacco a Kiev