Arezzo – Si è spento all’età di 83 anni Alano Maffucci, maestro orafo e protagonista assoluto della tradizione artigianale aretina.
«Una notizia che non avremmo mai voluto dare e che squarcia il clima natalizio del nostro Sistema», scrive sui social Confartigianato Arezzo, ricordando Maffucci come stimato dirigente e maestro artigiano. «Con le sue mani geniali ha scritto la storia dell’artigianato artistico aretino. La sua manualità e la sua passione lasceranno un segno indelebile nella nostra comunità». Un pensiero di cordoglio è stato rivolto alla moglie Graziella, alla quale era unito da oltre 55 anni, ai figli e a tutti i familiari, accompagnato dall’auspicio che l’eredità umana e professionale di Alano possa continuare a ispirare le nuove generazioni di artigiani.
Anche Confindustria Toscana Sud piange la morte di Alano Maffucci, 83 anni e una vita interamente dedicata all’arte orafa. Dopo aver lavorato alla Unoaerre, nel 1977 si era messo in proprio fondando La Pepita, che divenne ben presto un punto di riferimento per la produzione di un’elegante gioielleria realizzata a mano. Nei primi anni 2000 è stato Presidente della Sezione Oreficeria dell’Associazione Industriali di Arezzo e Presidente del Comitato di S. Eligio (patrono degli orafi), con il quale ogni anno organizzava una speciale cerimonia di commemorazione in Duomo. Poi nel 2005 con la nuova azienda Aule, si era dedicato alla progettazione e alla realizzazione di trofei e sculture a tema sportivo e arte sacra, distinguendosi per l’originalità delle opere e la maestria con cui riusciva a modellare e cesellare i suoi manufatti. Le sue creazioni hanno fatto il giro del mondo, destinate a campioni sportivi, vip e Papi. “Ma quello che più caratterizzava Alano era lo straordinario entusiasmo con cui affrontava la vita e che si rifletteva nel lavoro, negli affetti e nell’altra grande sua passione, quella della montagna – dice Giordana Giordini, Presidente di Confindustria Toscana Sud – una persona di grande generosità, che continueremo a portare nei nostri cuori. Alla moglie, ai figli e alla famiglia giungano le condoglianze di tutta la nostra Associazione”.
La storia artistica di Maffucci
Inizia nel 1959 con il diploma alla scuola orafi di Arezzo, dopo aver già rappresentato l’Italia nel 1958 al Meeting Europeo delle Scuole Professionali di Bruxelles, dove realizzò un proprio bracciale presso la locale scuola d’Arte. Nei due decenni successivi, il suo percorso professionale si consolida ulteriormente grazie all’esperienza maturata in una delle principali aziende orafe del territorio, ricoprendo i ruoli di disegnatore e modellista.
Dalla sua profonda passione per l’arte orafa nasce nel 1977 una prestigiosa azienda ad Arezzo, La Pepita, divenuta nel tempo un punto di riferimento per la gioielleria artigianale di alta qualità, interamente realizzata a mano. Fortemente legato alla sua terra e ispirato alla grande tradizione etrusca, Maffucci ha saputo portare le sue creazioni sui palcoscenici internazionali più importanti, dall’Europa all’America, dall’Asia fino ai Paesi Arabi, ottenendo ampi riconoscimenti.
Tra le altre realizzazioni, Mafucci si è dedicato alla riproduzione di gioielli antichi che appartengono alla storia dell’oreficeria, come il diadema etrusco del III sec. a.C. conservato al Museo Archeologico di Arezzo o la replica dei pendenti kazaki realizzati nel V/VI sec. a.C. e custoditi presso il Museo Nazionale di Astana.
Cinque Pontefici
Nel corso della sua vita, Maffucci ha avuto occasione di incontrare ben cinque Pontefici. Nel 2000, consegnò personalmente a Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro una Croce in oro da lui progettata e realizzata. Di quella giornata, il ricordo indelebile espresso via social 23 anni dopo:
“Anno Santo 2000, domenica 5 Novembre, giornata indimenticabile!
Professionalmente, nella mia vita mi sono sempre dedicato, con passione, all’ Artigianato Orafo Artistico nelle sue varie espressioni, compresa l’ Arte Sacra. Ho avuto la fortuna di essere seguito da Veri Maestri, in tutte le discipline Orafe, compreso l’ Arte Sacra. Sono stato Presidente del Comitato Sant’ Eligio di Arezzo. Sant’ Eligio è il Patrono degli Orafi. In questa veste ho avuto l’onore di donare personalmente, a S.S. Giovanni Paolo II, una Croce in Oro da me progettata e realizzata. Emozione enorme!!! Quando ho iniziato a salire lo scalone centrale di Piazza San Pietro, l’emozione aumentava!!! Trovarsi di fronte al nostro amato Pontefice Giovanni Paolo II. Purtroppo si vedeva benissimo quanto stava soffrendo. Mi ha regalato un sorriso e, con un filo di voce, mi ha detto “Grazie”. Ho risposto: “Grazie a Lei Santo Padre”. Sono ritornato di lato all’altare dov’era ad attendermi mia moglie Graziella”.
Il 13 maggio 2012, in occasione della visita di Benedetto XVI alla Diocesi di Arezzo – Cortona e Sansepolcro, Alano Maffucci consegnò al Papa una scultura in argento con la Rondine, opera realizzata su commissione di Rondine Cittadella della Pace.
Nel 2023, alla Mostra dell’Artigianato di Anghiari, presentò una libera interpretazione del Diadema di Elena di Troia, uno dei gioielli più celebri della storia dell’oreficeria. Per la realizzazione del grande diadema della “Bella Elena”, parte del tesoro di Priamo, rinvenuto nel 1873 da Schliemann negli scavi dell’antica Troia e oggi custodito al Museo Puskin di Mosca, Alano Maffucci impiegò 750 ore di lavoro.
Numerosi anche i titoli e le onorificenze ricevute nel corso della sua carriera: Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” nel 2017, Menzione d’Onore della Camera di Commercio di Arezzo nel 2015, Maestro d’Opera e d’Esperienza ANAP nel 2014 e Maestro Artigiano Toscano nella lavorazione dei metalli preziosi e nell’arte sacra nel 2013.
Con la scomparsa di Alano Maffucci, Arezzo perde non solo un grande artigiano, ma un custode di saperi, valori e bellezza che hanno reso l’oreficeria aretina conosciuta e apprezzata nel mondo.