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“My Soul”: il nuovo spot LAV firmato dal documentarista aretino Paolo Sodi. Da oggi in 250 sale cinematografiche italiane

AREZZO – Si intitola “My Soul” il nuovo spot della LAV (Lega Antivivisezione) dedicato alla sensibilizzazione sulle adozioni dei cani dai canili, firmato dal regista e documentarista aretino Paolo Sodi.
Un lavoro intenso e poetico che da oggi arriva in 250 sale cinematografiche italiane nella sua versione ridotta, mentre il cortometraggio integrale di sei minuti sarà diffuso nei prossimi mesi su canali nazionali e internazionali.
Un racconto sull’attesa, tra solitudine e speranza
Girato nel canile di Manoppello, in provincia di Pescara, il film racconta la quotidianità dei cani attraverso una narrazione visiva che mette in primo piano il tempo sospeso dell’attesa: silenzi, giornate che si ripetono uguali, sguardi che parlano più delle parole.
A dare volto e anima al racconto è Milos, uno dei tanti cani accuditi da LAV e ancora in cerca di una famiglia.
Sodi – noto per il suo stile narrativo profondo e immersivo, capace di unire rigore documentaristico e sensibilità poetica – sceglie tonalità scure e l’assenza di dialoghi, affidando alla forza dei suoni e delle immagini la capacità di trasmettere emozione.
“Cosa resta – si chiede il film – quando i cancelli del canile si chiudono e i volontari tornano a casa? Cosa succede quando i cani restano soli, in un silenzio rotto solo dal loro respiro e dalla speranza di una carezza?”
Un progetto nato ad Arezzo, con due firme aretine
Il progetto nasce dalla collaborazione tra LAV e Paolo Sodi, con la consulenza creativa di Francesco Cortonesi, autore, insegnante e attivista aretino impegnato nella difesa dei diritti degli animali attraverso progetti come Zoout e la Rete dei Santuari di Animali Liberi.
Insieme, hanno costruito una narrazione cinematografica intima e universale, che ribalta il punto di vista abituale: non quello dell’uomo che guarda il cane, ma del cane che guarda l’uomo, nell’attesa di essere visto, riconosciuto e amato.
LAV: “Mostrare ciò che di solito non si vuole vedere”
“Questo spot punta l’obiettivo laddove solitamente nessuno guarda – spiega Alessandra Ferrari, responsabile dell’Area Animali Familiari LAV – perché è doloroso interiorizzare il senso di vuoto e frustrazione che caratterizza una vita fatta di prigionia e attesa.
Di solito la realtà dei canili viene raccontata nei momenti di attività, ma la verità è che la gran parte delle giornate dei cani trascorre nel silenzio, tra sbarre e speranza. Abbiamo voluto creare una narrativa diversa, capace di restituire il punto di vista degli animali e invitare a non comprare ma adottare, per dare finalmente una famiglia a chi l’aspetta da anni.”
Ferrari ricorda anche la storia di Milos, il cane protagonista del video: “Arriva da una situazione di maltrattamento e abbandono, come molti animali che accudiamo. Il paradosso è che chi ha compiuto violenze è libero, mentre loro sono in gabbia senza colpa. Con My Soul vogliamo portare il pubblico dentro il loro mondo interiore e invitarlo a scegliere uno di loro come compagno di vita”.
Un messaggio che diventa impegno
Secondo il Dossier sul Randagismo LAV, nonostante un lieve calo nel numero dei cani ospitati nei canili italiani, le adozioni non crescono in modo proporzionale, e in molte regioni del Sud le presenze restano elevate.
La LAV sottolinea l’urgenza di politiche coordinate: campagne di microchippatura e sterilizzazione, anche per i cani di proprietà, e progetti educativi nelle scuole per promuovere il rispetto degli animali e il valore dell’adozione.
“L’incentivo alle adozioni – conclude LAV – è uno dei pilastri del nostro piano strategico. My Soul è un tassello importante di questo percorso: un film che emoziona e fa riflettere, ma soprattutto invita ad agire.”
Con “My Soul”, il regista Paolo Sodi e la LAV trasformano il cinema in uno strumento di consapevolezza e compassione, offrendo agli spettatori non solo un film, ma un’occasione per guardare il mondo con gli occhi di chi attende.
E ancora una volta, Arezzo si conferma fucina di talenti capaci di coniugare arte e impegno civile.