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venerdì | 02-05-2025

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Lyssavirus, l’ordinanza di Ghinelli spacca Arezzo: l’appello di fantasia di Kira, in quarantena al canile Video

Libertà per Kira: va avanti a suon di like e commenti il dibattito scatenato dalla vicenda della cagnolina fuggita di casa e destinata a trascorrere i prossimi sei mesi (ridotti a due se i padroni decideranno di farla vaccinare contro la rabbia) al canile. A monte, il provvedimento emanato a giugno dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli per far fronte al caso del felino morto dopo aver morso la proprietaria e risultato affetto da Lyssavirus, un virus diverso da quello classico della rabbia e tipico dei pipistrelli.

“Situazione paradossale”: la denuncia online

Una polemica a puntate, avviata con uno sfogo social da Orietta, la padrona di Kira. Due giorni fa la signora ha pubblicato sul gruppo Facebook “Sei di Arezzo se…” alcune foto della sua amica a quattro zampe e il racconto a caldo dei fatti di qualche ora prima:

“Vorrei condividere con voi questa situazione che stiamo vivendo, che ha del paradossale! Ieri sera, a causa della paura provocata dai fuochi, è scappata la nostra cagnolina Kira che era nel giardino di casa completamente recintato. È riuscita a saltare (tre metri) nella proprietà vicina ed è uscita dal loro cancello.

Dopo averla cercata per tutta la notte, stamattina l’abbiamo ritrovata al canile. Speravamo che la triste avventura si fosse conclusa, e invece ci hanno detto che il cane non ci verrà restituito prima di 6 mesi o, nella migliore delle ipotesi, facendole un vaccino contro la rabbia, non prima di 2 mesi, a seguito dell’ordinanza emessa dal sindaco.

Vorrei sottolineare l’assurdità di questa situazione, che non dipende dalla nostra negligenza, né dal non aver rispettato l’ordinanza, poiché come ripeto, il cane era in casa.

Il sindaco prima ha emesso un’ordinanza che vieta di lasciare i cani liberi e poi, nonostante le richieste da parte di Enpa e altre associazioni animaliste, ha deciso comunque di fare i fuochi d’artificio, sapendo bene quali fossero le conseguenze a cui si poteva andare incontro.

Tutto ciò non mi sembra affatto regolare, siamo al limite della legalità, non è possibile tenere ‘sequestrato’ un cane padronale, che ha già subito un trauma, poiché proviene da un canile ed è stato da noi adottato. Noi siamo disposti ad assumerci tutte le responsabilità e fare quanto possibile per riportarla a casa, ma se non è il sindaco per primo a muoversi, tutti hanno le mani legate. Aiutateci!”.

Al guinzaglio o dritti al canile

Cosa dispone l’atto firmato da Ghinelli? Si tratta di una delle due ordinanze contingibili e urgenti emanate dal primo cittadino in via cautelativa a tutela della salute pubblica. Data: 28 giugno, efficacia immediata fino al 27 agosto su tutto il territorio comunale. I cani, anche se muniti di museruola, possono circolare esclusivamente al guinzaglio. Gli animali “accalappiati in quanto rinvenuti vaganti” potranno essere restituiti ai possessori soltanto dopo aver “subito favorevolmente il periodo di osservazione di mesi 6, riducibili a mesi 2 qualora i cani vengano sottoposti a vaccinazione antirabbica postcontagio” nelle modalità stabilite da un Dpr del 1954, “con addebito delle spese agli stessi possessori“. Inoltre chi ha un cane è tenuto a segnalare “immediatamente all’autorità comunale l’eventuale fuga dei propri cani ovvero il manifestarsi in essi di qualsiasi sintomo che possa far sospettare l’inizio della malattia come ad esempio: cambiamento d’indole, tendenza a mordere, manifestazioni di paralisi, impossibilità della deglutizione“.

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Pare che Alessandro Ghinelli abbia già contattato la famiglia di Orietta, impegnandosi ad intercedere con i responsabili della Asl per far rimandare Kira a casa. Nella stessa situazione della sfortunata protagonista di questa storia dovrebbero trovarsi almeno altri due cani. In vista del tradizionale spettacolo pirotecnico per festeggiare il patrono di Arezzo Enpa, Oipa e Wwf avevano chiesto all’amministrazione comunale l’annullamento dei fuochi d’artificio, ma la proposta non era stata accolta da Palazzo Cavallo.

Farsi sentire con fantasia

In questo momento superano il centinaio le reazioni (tante di solidarietà) degli utenti di Facebook all’intervento di Orietta. Oltre che sui social, la mobilitazione pubblica passa da iniziative creative, come quella di Daniela Sacchetti, autrice di una lettera aperta da parte di Kira in quarantena nel canile di via della Cella, alle porte cittadine.

“Vi chiedo di pubblicare questa lettera che ho ricevuto dal carcere da Kira, la cagnetta arrestata e condannata senza processo a sei mesi di reclusione dura in cella d’isolamento. La incontravo spesso insieme al mio cane in giro per la città: erano amici. La lettera era aperta, probabilmente è stata sottoposta al visto della censura… La riporto come è arrivata.

‘Cara amica,

ti scrivo per trovare un po’ di comprensione in questa vicenda surreale in cui mi sono trovata. Giovedì sera me ne stavo tranquillamente nel giardino di casa mia, ero stanca, avevo avuto una giornata impegnativa insieme ai miei padroncini, ma ero felice, mi accontento di uscire con loro ad annusare qua e là, cercando di incontrare altri cagnolini con cui socializzare.

Improvvisamente è cominciato il finimondo: scoppi, grida, luci strane in cielo. Mi sono fatta prendere dal panico! Ho saltato il muretto del giardino (lo so, mi avevano insegnato a non andare mai oltre… Ma ero terrorizzata) e ho cominciato a correre, cercando di lasciarmi alle spalle quelle esplosioni e quel delirio. Mi sono rifugiata in un parchino dove spesso mi portavano a passeggiare. Qui pensavo di essere al sicuro: vedevo sempre personaggi loschi che vendevano morte ai ragazzi e nessuno che intervenisse o dicesse niente. Invece si sono presentati agenti dei servizi di sicurezza (credo) e mi hanno arrestato senza tanti complimenti.

Mi hanno portato in prigione e qui (aspetto ancora di essere almeno interrogata) mi hanno rinchiuso in una cella d’isolamento, da dove però potevo comunicare con gli altri cani reclusi accanto. Da loro ho saputo che giovedì sera era stata programmata una festa con fuochi d’artificio (li hanno chiamati così): sono stati quelli che mi hanno spaventato! Ho saputo dagli altri carcerati anche che c’era un’ordinanza del sindaco (non so chi sia, sembra sia un capo della società umana eletto da loro – io non l’ho potuto votare però) che vietava ai cani di uscire da soli in città senza essere tenuti al guinzaglio dai loro padroni.

Che ne sapevo io delle ‘vostre’ feste, dei ‘vostri’ fuochi d’artificio, del ‘vostro’ sindaco? Ho sempre rispettato tutte le leggi che mi sono state imposte: ho accettato di essere prima abbandonata nonostante avessi dimostrato quanto più amore potevo ai miei padroni senza pretendere niente da loro, mi sono resa disponibile ad essere adottata da altri padroni cui ho voluto e voglio bene cercando di dimostrarmi riconoscente per tutto quello che hanno fatto e fanno per me. Ma riconosco di aver sbagliato a scappare e farmi prendere dal panico, di non essermi fidata completamente delle decisioni della società umana: chiedo solo perdono.

Chiedo perdono non per me, ma per poter continuare a manifestare tutto il mio amore ai miei padroncini, guardarli con i miei occhi dolci ed alleviarli dalle preoccupazioni e dalle tensioni in cui li vedo vivere. Grazie. Kira’.

Toccante vero? Incredibile come un animalino riesca ad avere un cuore più grande degli umani sempre presi dal progresso e dall’ansia di fare sempre meglio, senza accorgersi di quanto si distacchino da tutto quello che è naturale e veramente importante. Spero che anche altri si fermino a riflettere sulla lettera di Kira e si commuovano come ho fatto io, valutando come le sue aspirazioni siano eticamente e naturalmente legittime. Daniela Sacchetti”.

Verso il compromesso

Gli ultimi aggiornamenti arrivano nel tardo pomeriggio, con la diretta del sindaco Ghinelli su Facebook: “Kira è stata portata al canile dove è regolarmente accudita in maniera ovviamente molto professionale. Quindi non c’è da temere né per la sua salute né per il suo stato generale. Certo che la famiglia la vorrebbe riavere a casa“.

“Ho parlato questa mattina con il direttore di Area Vasta del Servizio Veterinario dell’Azienda (sanitaria locale ndr). Lui non aveva novità dal Ministero della Salute, che guida tutta la procedura di verifica del tema rabbia nella nostra città. L’intenzione che ho manifestato all’Azienda è quella di non rinnovare l’ordinanza il 27 agosto, però ho bisogno che il Ministero mi approvi questa indicazione.

Quindi non l’ho ancora firmata, ma ho scritto una lettera all’Azienda e al Ministero per chiedere autorizzazione a non rinnovare l’ordinanza e inoltre, per quei cani che sono stati smarriti da famiglie e sono ‘chippati’, ufficialmente iscritti all’Anagrafe Canina, chiedere se è possibile far loro scontare il periodo di quarantena a casa piuttosto che al canile. È un tema aperto”.

https://www.youtube.com/watch?v=r3E7n3O_EiY

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