L’olivo di Lampedusa messaggero di pace: Bennati testimonial

Il campione di ciclismo Daniele Bennati è il testimonial del progetto che unisce cicloturismo, paesaggio olivicolo e identità dei territori. Lampedusa – terra d’accoglienza, crocevia di culture e simbolo di un’Italia che unisce – è l’isola che l’Associazione nazionale Città dell’Olio ha scelto per presentare la nuova edizione di GirOlio d’Italia, dedicata al tema che fa da filo conduttore di tutte le attività del 2025: “L’Olivo della Pace”. Nello splendido Giardino dei Giusti si è svolta la cerimonia di piantumazione dell’Olivo della Pace donato dal Coordinamento regionale Città dell’Olio della Sicilia alla presenza di Michele Sonnessa Presidente nazionale dell’Associazione Città dell’Olio, Antonio Balenzano Direttore Generale Città dell’Olio, Filippo Mannino Sindaco di Lampedusa, Giosuè Catania Coordinatore regionale delle Città dell’Olio della Sicilia e Mario Agnelli Sindaco di Castiglion Fiorentino e membro della Giunta nazionale delle Città dell’Olio. Si tratta del primo atto di un progetto che l’11 novembre porterà le Città dell’Olio in Giappone, dove ad Hiroshima, a ottant’anni dal disastro causato dalla bomba atomica, si terrà una seconda cerimonia ufficiale di piantumazione dell’Olivo della Pace questa volta nel Parco della Pace, rinnovando un gesto compiuto nel 1995 dalla stessa Associazione Città dell’Olio e oggi rilanciato nel contesto del Giubileo 2025 e del gemellaggio tra Italia e Giappone. Daniele Bennati, già CT della Nazionale di ciclismo, Ambasciatore delle Città dell’Olio è stato il testimonial dell’evento, che ha celebrato l’inizio dell’edizione 2025 – 2026 di uno degli eventi più amati delle Città dell’Olio. Dopo quattro anni di attesa, infatti, GirOlio d’Italia torna con una formula nuova che unisce cicloturismo, valorizzazione del paesaggio olivicolo e promozione dell’identità dei territori portando con sé un messaggio universale di pace, in un momento drammaticamente segnato dai conflitti nel mondo. “Lampedusa è un luogo del cuore, dove si pratica l’accoglienza, si da valore alla memoria e alla speranza, dove incontriamo la nostra umanità e quella degli altri – ha dichiarato Daniele Bennati – in questo caso la bicicletta e l’olio EVO hanno in comune il fatto di essere prima di tutto nutrimenti dell’anima. Pedalare immersi nella natura, degustare un olio di qualità, godere del paesaggio che abbiamo intorno, sono pratiche di coltivazione della pace non solo interiore, inviti alla convivenza pacifica, al rispetto. Esperienze di turismo lento e sostenibile che ci mette in contatto con le persone che danno vita alle Comunità dell’Olio ci permettono di credere ancora negli esseri umani e nella loro capacità di fare e stare insieme”.