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giovedì | 24-07-2025

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L’incontro a Balmoral tra il flautista aretino Marco Baragli e Re Carlo III: tra emozioni, arte e nuove prospettive culturali

Tra le verdi distese di Balmoral, dove il silenzio e la natura custodiscono l’anima più riservata della monarchia britannica, si è svolto un incontro inatteso e intenso. Marco Baragli, flautista e sacerdote cattolico originario di Arezzo, in viaggio pastorale nel Regno Unito, ha avuto l’onore di incrociare il cammino di Sua Maestà Re Carlo III. Baragli ha raccontato emozioni, parole e riflessioni di un momento unico, che ha superato il formalismo per trasformarsi in uno scambio umano e culturale autentico.

Baragli ha spiegato come l’incontro sia stato del tutto casuale:

“Ero a Balmoral con mia moglie Anna, semplicemente per una passeggiata rilassante tra il verde del castello. Mai avrei immaginato di incontrare il Sovrano. La stretta di mano è stata un istante carico di emozione: da una parte la gioia, dall’altra il rispetto per il protocollo. Eppure, Re Carlo ha saputo mettermi subito a mio agio con una semplicità disarmante.”

Il flautista ha condiviso con Re Carlo immagini e video del concerto diretto durante l’incoronazione, dove aveva eseguito due brani di Sir Edward Elgar, Chanson de Matin e Chanson de Nuit.

“Mi ha detto che quelle note gli avevano trasmesso la sensazione della ‘mattina e della sera del suo regno’: luce e ombra, freschezza e solennità. Parole che mi hanno profondamente onorato, rivelando la sua grande sensibilità artistica.”

Il confronto tra l’atmosfera ufficiale dell’incoronazione e l’incontro a Balmoral è stato netto:

“Buckingham Palace il giorno dell’incoronazione era grandioso, solenne, rigoroso. A Balmoral, invece, abbiamo conversato da semplici persone, senza formalità, immersi in un contesto naturale che facilitava un dialogo sincero e diretto.”

Per Baragli, l’incontro ha offerto uno spunto per riflettere sul valore che le istituzioni danno all’arte:

“Nella sua dimensione personale, il Sovrano vive la cultura come espressione altissima dell’essere umano. Purtroppo, a livello più ampio, l’arte rischia di restare ai margini, soprattutto in Italia, dove troppo spesso viene vista come fenomeno di costume e non come patrimonio collettivo.”

Il colloquio con Re Carlo ha avuto anche uno sguardo verso il futuro. Baragli ha presentato il suo recente album, “A Romantic Concert at the Crooked Spire” (Kicco Music, giugno 2025), realizzato insieme all’organista Peter Shepherd e alla pianista Anna Delli Muti. Ma l’interesse del Re si è acceso soprattutto su un progetto in preparazione: “Trinity of Sound”, creato con il soprano Laura Ansaldi.

“Un dialogo musicale tra culture diverse, che potrebbe unire diplomazia e arte. Il Re ha ascoltato con attenzione, mostrando sincero interesse.”

Prima di congedarsi, Baragli ha chiesto una foto ricordo con Re Carlo, che ha accettato con disponibilità.

“Ci siamo salutati augurandoci di ritrovarci ancora, in una futura occasione artistica. Il Re era in partenza per Windsor, per festeggiare il compleanno della Regina Camilla, mentre io sono rimasto tra il verde di Balmoral con il cuore colmo di gratitudine.”

Un incontro nato per caso, trasformatosi in un momento di profonda connessione umana, culturale e artistica, con lo sguardo rivolto a nuovi orizzonti.