L’articolo 34

Ricomincia la scuola
Un augurio sincero a studenti, insegnanti e personale ATA che oggi riprendono il loro cammino.
Quest’anno voglio ricordare un articolo della nostra Costituzione mai abbastanza citato: l’articolo 34.
Un articolo scomodo, forse, perché in alcune espressioni va contro il “politicamente corretto”. In particolare quando parla di “capacità e merito”.
Questa parola, merito, sembra evocare disuguaglianza, ma non è così. Nella scuola è fondamentale: la scuola non è soltanto istruzione, crescita culturale e pensiero critico, ma è anche lavoro. E nel lavoro non si è mai visto progredire chi non si impegna. Accade, a volte, in politica… ma questa è un’altra storia.
Come dicevano i latini: labor omnia vincit.
La scuola è fatica, perché apprendere non è un fatto automatico. Nessuno tranne pochi eletti nasce con la “scienza infusa”. È anche la palestra dove si impara il rispetto delle regole. Anche questo oggi sembra “politicamente scorretto”, perché le regole vengono spesso viste solo come costrizioni, non come strumenti per vivere insieme. Ma provate a immaginare il traffico senza segnali, senza semafori, senza precedenze: un caos totale.
A scuola si impara che esistono regole e che vanno rispettate. E qui ammiro il compito degli insegnanti, costretti a confrontarsi non solo con la complessità dei ragazzi, ma anche con genitori arroganti che credono di poter sostituire con il portafoglio l’esperienza pedagogica, e con studenti che imparano troppo presto l’arte di mandare “al diavolo” chi prova a educarli.
In tanti Paesi civili gli insegnanti sono tenuti in palmo di mano. Da noi, troppo spesso, sono umiliati e offesi.
Per questo dico: Viva la scuola!
Quella vera, quella che prepara alla vita, perché alla fine la vita, i conti, li presenta sempre.