Attualità
Eppure, per qualche tempo, andrà avanti così
E’ angoscioso camminare per strade deserte e sentire solo il rumore dei propri passi. Qualcuno potrà eccepire che il camminare è spesso un’esperienza individuale. E’ vero, tuttavia il camminatore solitario o il pellegrino son tali per scelta, non per imposizione. Alla fine del viaggio tornano (quasi) sempre tra la gente. Per questo, pur adorando i vicoli stretti e le piazzette nascoste, dove difficilmente incroci un passante, vedere il mio paese senz’anima viva, mi ha riempito il cuore di tristezza.
Qualcuno ha scritto che il passato della città è scritto nelle sue pietre, negli spigoli delle vie, nelle finestre bugnate e quindi può fare a meno degli uomini. Nondimeno di passato si tratta. Il presente e il futuro appartengono alle persone, che riempiono lo spazio di gesti, parole, vita e rumori.
Vorrei essere chiaro: io non rimpiango il debordare delle auto sui selciati medioevali o le grida degli avvinazzati. Rimpiango il saluto di un amico, lo sguardo del pedone, il sorriso del negoziante. Rimpiango il gusto del caffè sorseggiato lentamente, con orizzonte lo slargo di una piazza. Eppure, per qualche tempo, andrà avanti così, dovremo abituarci ad ascoltare i nostri pensieri nel chiuso di una stanza, dovremo abituarci alle strade deserte e alla luce radente del sole che non scaccia le ombre.P.s. ero in paese per andare in farmacia, non per fare una girata.





