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Coronavirus: Unitalsi indice giornata nazionale di preghiera, pellegrinaggi sospesi
“Il nostro Paese, la Chiesa italiana, la nostra associazione e tante nazioni nel mondo“, spiega Antonio Diella, presidente nazionale dell’UNITALSI, “stanno vivendo una situazione difficile. Abbiamo bisogno di pregare, per questo chiediamo a tutti i soci e assistenti, a tutte le sottosezioni e ai gruppi, a tutte le sezioni di vivere insieme un momento unitario di preghiera. Vogliamo vivere insieme un momento di fiducia nel Padre che non abbandona mai i suoi figli e lo faremo sabato 29 febbraio. In questa data vivremo la Giornata nazionale di preghiera dell’UNITALSI chiedendo a tutti i soci di recitare il Santo Rosario, con i misteri della gioia, per il popolo italiano, per la Chiesa italiana, per tutti coloro che ovunque in Italia e nel mondo vivono una situazione di timore e sofferenza, per tutti coloro che si stanno impegnando per superare e aiutare a superare questo momento di difficoltà e di timore. E per la nostra UNITALSI, perché conservi il coraggio di vivere e testimoniare la sua fedeltà al carisma associativo“.
Inoltre, a seguito della diffusione del coronavirus il consiglio direttivo nazionale dell’UNITALSI ha deciso di rinviare le partenze di tutti i pellegrinaggi dell’associazione al 20 maggio 2020. I pellegrinaggi in calendario prima di questa data verranno riprogrammati in modo da rimodulare la stagione partendo proprio da quel giorno. “Si è trattato di una decisione prudenziale e unanime“, afferma ancora Diella, “che tiene conto del fatto che tutti noi abbiamo la grande e straordinaria responsabilità di accogliere nei nostri pellegrinaggi persone in condizioni di fragilità, bambini, ammalati e anziani, la cui salute deve essere tutelata con la massima attenzione“. La presidenza nazionale insieme ai presidenti delle sezioni regionali e locali stanno già lavorando per individuare le nuove date per pellegrinaggi a Lourdes la cui partenza era prevista fino al 18 maggio, per quello dei bambini in Terra Santa e per prevedere nuovi pellegrinaggi in Polonia e in altri santuari.
“La situazione venutasi a creare a seguito dell’epidemia di coronavirus richiede a ciascuno di noi e a ciascun volontario un supplemento di amore per l’UNITALSI“, conclude Diella, “per aprirci ad una vita associativa di ancor più profonda fraternità. Il momento che stiamo affrontando deve spingerci ad una maggiore vicinanza a tutti i nostri soci che stanno vivendo in questo tempo le difficoltà maggiori e, allo stesso tempo, a tutte le persone fragili, ammalate, sole, anziane, che in tutta Italia stanno provando sentimenti di paura e temono di essere abbandonate a se stesse, nessuno che se ne occupi o le faccia sentire ancora ‘importanti’ per qualcuno e non scartate dalla vita. L’UNITALSI è fatta di persone alle quali la fede in Gesù Cristo ha insegnato il valore straordinario della vicinanza a chi soffre“.




