Attualità
Circoli chiusi, Pagliai: “Difendiamo il cuore sociale dei territori”
AREZZO – La crisi che sta colpendo i circoli territoriali non è solo una questione economica, ma un vero e proprio terremoto sociale. A lanciare l’allarme è Maurizio Pagliai, presidente provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) di Arezzo, che richiama l’attenzione sulle difficoltà di un mondo fatto di volontariato, comunità e servizi locali.
“I Circoli del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL), insieme a tante piccole realtà del Terzo Settore, hanno vissuto una stagione di grande sofferenza – sottolinea Pagliai –. La pandemia ha interrotto le attività, svuotato le sedi, isolato le persone. Poi è arrivata l’inflazione, che ha reso insostenibili anche le spese più basilari. E infine, una burocrazia sempre più complessa: l’iscrizione al Runts, l’introduzione dell’Iva, gli obblighi contabili e fiscali che, seppur nati con buone intenzioni, hanno finito per penalizzare proprio chi opera con spirito volontario e senza scopo di lucro”.
Il presidente MCL va al cuore del problema: “Molti circoli hanno chiuso. I più piccoli, i meno strutturati, quelli che operavano nei quartieri periferici e nei paesi dimenticati. È una perdita che non si misura solo in numeri, ma in relazioni, in servizi, in speranza. È un déjà-vu che ricorda la fine delle cooperative edilizie degli anni ’90: realtà nate per rispondere a bisogni concreti, spazzate via da regole pensate per altri mondi”.
Secondo Pagliai, le conseguenze delle chiusure sono tangibili: “Disgregazione comunitaria: in molti piccoli centri i circoli erano l’unico luogo di aggregazione. La loro scomparsa lascia un vuoto relazionale e culturale. A questo si aggiunge la perdita di servizi: i circoli offrivano supporto scolastico, assistenza agli anziani, attività per giovani e famiglie. La loro chiusura priva il territorio di servizi essenziali. Senza dimenticare l’erosione del volontariato: la burocrazia scoraggia l’impegno civico, i volontari si sentono sopraffatti da obblighi amministrativi e il rischio è che si allontanino definitivamente”.
Per invertire la rotta, Pagliai indica alcune possibili soluzioni: “Serve una normativa che valorizzi il ruolo sociale e culturale di queste realtà. L’accesso al Runts e la gestione dell’Iva devono essere semplificati, soprattutto per quelle realtà che hanno entrate limitate per le quali sarebbe auspicabile un’esenzione totale. Ed infine fondi dedicati, sgravi fiscali e incentivi per chi opera in territori fragili e nelle aree interne”.
Un appello, quello del presidente MCL, che si chiude con una dichiarazione di principio: “I circoli MCL non sono solo luoghi fisici: sono presìdi di cittadinanza, di solidarietà, di cultura. Difenderli significa difendere il diritto di ogni persona a sentirsi parte di una comunità. Perché il sociale non è un costo: è un investimento nel futuro”.




