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Castiglion Fibocchi, una scuola in sicurezza. Oltre un milione di investimento
Il Sindaco Ermini esprime la grande soddisfazione della sua Amministrazione che vede coronare in questa giornata uno dei principali obiettivi del mandato elettorale, iniziato
appunto con il peso ereditato dell’inagibilità di una parte della scuola per carenze strutturali riscontrate nel 2018, ma che con determinazione ha saputo gestire reperendo prima le risorse per la progettazione tramite un bando Ministeriale e poi reperendo i fondi necessari per i lavori.
Importante intervento da oltre 340.000€ – spiega il sindaco Ermini, reso possibile grazie al cofinanziamento del GSE per 91.000€ e gran parte, 196.000€, della Regione Toscana tramite le risorse previsto per interventi urgenti in edilizia scolastica.
Ai lavori strutturali, si sono aggiunti, sempre nel 2023, quelli per l’efficientamento energetico di tutta la scuola; relamping, nuovo impianto termico e primo impianto fotovoltaico, finanziati interamente dal MASE per un importo di 122.700€.
Un grande lavoro di squadra, continua il Sindaco, che si sofferma a ringraziare i Tecnici e dipendenti Comunali, progettisti esterni, le varie ditte intervenute e il corpo docenti dell’Istituto Vasari che assieme all’Amministrazione hanno reso possibile rispettare le tempistiche previste. Si, perchè come più volte ribadito nel suo intervento, il grosso problema è stato il tempo, concentrare i lavori strutturali nelle vacanze estive e fare il trasloco con gli allestimenti durante la pausa natalizia era l’unica possibilità e l’inaugurazione conferma la buona riuscita.
Ermini specifica che ai 464.000€ investiti nel 2023 si aggiungono i 577.000€ investiti per la riqualificazione ed efficientamento della palestra e degli spogliatoi e che quindi complessivamente durante la propria Amministrazione è stato investito oltre 1 MILIONE nel plesso scolastico Ugo Nofri.
“Oggi è una bellissima giornata e la Regione Toscana è molto soddisfatta di aver contribuito alla rinascita di questo edificio scolastico”, ha commentato l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini sottolineando come “destinare risorse alla scuola non è un costo ma un investimento sul presente e sul futuro delle giovani generazioni e dei territori”. “Investire sull’edilizia scolastica – ha aggiunto l’assessora – significa dunque compiere una scelta politica ben precisa e ringrazio il sindaco e l’amministrazione comunale per aver perseguito questo obiettivo con determinazione restituendo alla comunità dopo cinque anni una scuola sicura e rinnovata”. “La scuola – ha concluso – è motore di emancipazione sociale dove la qualità degli spazi incide anche sulla qualità della didattica e per questo scuole belle, sicure, innovative, inclusive e rispettose dell’ambiente sono per noi una priorità”.
Per oltre 5 anni i ragazzi, che sono l’anima della scuola, e i loro insegnati si sono dovuti adattare a spazi limitati rinunciando a laboratori e ad un’offerta formativa migliore-prosegue il Vicesindaco Assessore all’istruzione e alle politiche giovanili Rachele Bruschi. Un grande traguardo consegnare nuovamente la loro scuola per garantire quel diritto allo studio di cui giustamente ha parlato l’Assessore Regionale all’istruzione Alessandra Nardini.
Ed è proprio all’assessore Nardini, al Vicepresidente del Consiglio Regionale Casucci e al Consigliere Regionale Gabriele Veneri presente che la vicesindaco Bruschi ha lanciato un appello accorato per far rivedere il DPR 81/2009 che detta i numeri Minimi e massimi per la Composizione delle classi all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. Numeri-afferma Bruschi- che non rispettano più la realtà delle nascite sui territori e che penalizzano le piccole realtà come quella di Castiglion Fibocchi, ma non solo, che ogni anno lotta per potersi vedere garantita la formazione della prima classe di ogni grado scolastico presente. Perdere la scuola in un paese vorrebbe dire non solo creare un disagio alle famiglie costrette a portare i figli a scuola nel capoluogo, ma un effetto dirompente nella
Formazione educativa di bambini di sei anni catapultati in una realtà che ancora non gli appartiene costretti ad abbandonare un ambiente protetto per la loro crescita come quello di una piccola comunità.
Ci auguriamo che questo grido di aiuto venga accolto dalle istituzioni presenti e venga posto all’attenzione delle commissioni parlamentari che si occupano di istruzione: senza una riforma alla radice anche tutti i fondi investiti nell’edilizia scolastica andrebbero in fumo con la chiusura dei plessi.




