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Arezzo, il Presepe vivente della Pieve di Santa Maria
Arezzo – Il Presepe Vivente è una delle tradizioni più affascinanti e sentite del periodo natalizio in tutta la nostra provincia. Ha radici antiche e coinvolge intere comunità nella rappresentazione dal vivo della nascita di Gesù, offrendo uno spettacolo unico e suggestivo.
Le origini del Presepe Vivente risalgono al Medioevo, quando San Francesco d’Assisi, nel 1223, realizzò il primo presepe vivente a Greccio, in provincia di Rieti.
San Francesco voleva ricreare la scena della Natività per far comprendere meglio ai fedeli il significato del Natale.
Questa prima rappresentazione fu un evento semplice ma toccante, con persone del villaggio che interpretavano Maria, Giuseppe, i pastori e gli angeli, e animali veri che rendevano la scena ancora più realistica.
Da allora, la tradizione del Presepe Vivente si è diffusa in tutta Italia, diventando una parte importante delle celebrazioni natalizie.
Nell’aretino ogni paese ha sviluppato le proprie varianti e particolarità, arricchendo questa tradizione con elementi locali e storici.
Il Presepe Vivente racchiude la capacità di coinvolgere un’intera comunità nella sua realizzazione.
Proprio come la comunità attorno alla Pieve di Santa Maria di Arezzo che guidata da don Alvaro Bardelli quest’anno ha deciso nei giorni 24 e 25 dicembre 2025 e 6 gennaio 2026 di partecipare con entusiasmo, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie risorse, per creare una rappresentazione della natività che sia il più possibile fedele alla tradizione e alla storia.
Con una scenografia curata nei minimi dettagli per ricreare l’atmosfera della Betlemme di duemila anni fa, il presepe vivente della Pieve in corso Italia, 5 sarà visitabile nei giorni di apertura in occasione delle Sante Messe.
In particolare il 24 dicembre dalle ore 23.30 fino a tarda notte, il 25 dicembre dalle 10.30 alle 13.00 ed il 6 gennaio 2026 dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00.
Il Presepe Vivente della parrocchia di Pieve di Santa Maria non sarà però una rappresentazione teatrale, bensì un luogo che assumerà un profondo significato religioso e spirituale.
La rappresentazione della nascita di Gesù Cristo come momento di riflessione e preghiera, che aiuterà i fedeli a vivere il Natale in modo più intenso e profondo.
Un’opportunità per riscoprire le nostre radici e tradizioni che vengono tramandate di generazione in generazione.
La preparazione e la realizzazione del presepe vivente della Pieve di Santa Maria ha richiesto un grande lavoro di squadra che ha rafforzato i legami nella comunità parrocchiale e favorito collaborazione e condivisione con protagonisti i ragazzi cresimandi e post cresima.
Un Presepe che è diventato momento di incontro e di festa in cui riscoprire il valore vero della comunità e della solidarietà.
Visitando il Presepe Vivente della Pieve i bambini e i ragazzi avranno l’opportunità di imparare la storia della Natività e di conoscere meglio le nostre tradizioni.
Sarà un bellissimo modo per tramandare queste tradizioni alle nuove generazioni, affinché non vadano perdute e continuino a essere parte integrante della nostra cultura.
“Visitare il Presepe Vivente della Pieve sarà un’esperienza che arricchirà il cuore e l’anima, e che permetterà di riscoprire il vero significato del Natale” ricorda don Alvaro Bardelli.



