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giovedì | 25-12-2025

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Arte

Rinascimento: Bartolomeo della Gatta celebrato con una grande mostra a Castiglion Fiorentino

Castiglion Fiorentino si prepara a vivere uno degli appuntamenti artistici più significativi degli ultimi anni. Per il 2026 è infatti in programma una grande mostra monografica dedicata a Bartolomeo della Gatta, figura chiave del Rinascimento dell’Italia centrale. L’annuncio arriva dall’assessore alla cultura Massimiliano Lachi, che parla di un progetto ambizioso, frutto di un lungo lavoro di costruzione e di una convergenza favorevole di risorse e opportunità.

«Pare che si siano allineati tutti i pianeti – spiega Lachi – siamo riusciti a ottenere finanziamenti importanti, sia pubblici che privati. Ospiteremo le maggiori opere di Bartolomeo della Gatta e riporteremo a Castiglion Fiorentino anche lavori provenienti da fuori Toscana».

Un risultato tutt’altro che scontato, maturato solo nelle ultime fasi:

«Fino all’ultimo non avevamo certezze sui finanziamenti, ma ora il progetto può finalmente prendere forma».

La scelta del 2026 ha anche un forte valore simbolico.

«Proprio in quell’anno ricorrerà l’ottocentesimo anniversario della morte di San Francesco – sottolinea l’assessore – e qui a Castiglion Fiorentino custodiamo una delle opere più importanti dell’artista, il San Francesco che riceve le stimmate. Questo legame renderà la mostra ancora più significativa e capace di dialogare con un contesto storico e spirituale di grande rilievo».

L’obiettivo dell’Amministrazione è arrivare pronti entro la fine del 2026, dando vita a un’esposizione di alto profilo scientifico e divulgativo, capace di attrarre studiosi, appassionati e visitatori.

«Non sarà soltanto una mostra – conclude Lachi – ma un’occasione per valorizzare il nostro patrimonio e rafforzare il ruolo di Castiglion Fiorentino nel panorama culturale regionale e nazionale».

Bartolomeo della Gatta, artista totale del Rinascimento

Bartolomeo della Gatta, pseudonimo di Pietro di Antonio Dei (Firenze, 1448 – Arezzo, 1502), è stato pittore, miniatore, religioso e architetto, incarnando pienamente la figura dell’artista poliedrico del Rinascimento.

Figlio di un orafo, fu iscritto giovanissimo alla corporazione fiorentina dei maestri orafi e si formò nella bottega di Andrea del Verrocchio, uno degli ambienti artistici più vivaci del tempo. Qui entrò in contatto con personalità come Botticelli, Ghirlandaio, Leonardo da Vinci, Lorenzo di Credi, Perugino e Luca Signorelli. Questa formazione composita contribuì a renderlo un artista estremamente versatile: oltre alla pittura, si dedicò infatti alla miniatura, all’architettura e persino alla costruzione di organi.

Nel corso della sua attività, svolta tra Toscana, Umbria e Marche, è probabile che abbia frequentato anche maestri come Piero della Francesca e Donato Bramante, dai quali assimilò una profonda attenzione alla luce, al volume e alla struttura dello spazio.

Intorno al 1468 Bartolomeo scelse la vita religiosa; dal 1481 ricoprì il ruolo di priore del monastero camaldolese di San Clemente ad Arezzo, divenendone poi abate. Parallelamente, continuò una intensa carriera artistica, soprattutto nella Toscana orientale.

Le sue opere sono oggi presenti ad Arezzo, Castiglion Fiorentino, Sansepolcro, Cortona, Marciano della Chiana, Firenze, Lucca, Urbino e Roma, dove collaborò con Luca Signorelli agli affreschi della Cappella Sistina. A Castiglion Fiorentino si conservano capolavori come il San Francesco stimmatizzato, il San Michele Arcangelo e la Madonna col Bambino in trono e Santi, testimonianze di un linguaggio artistico capace di fondere naturalismo, rigore prospettico e intensa spiritualità.

Nel suo stile Bartolomeo della Gatta seppe unire esperienze diverse, raccogliendo idealmente l’eredità di Piero della Francesca nei territori aretini e sviluppandola con una sensibilità personale. Proprio questa ricchezza di influenze e competenze rende oggi la sua figura centrale per comprendere il Rinascimento in Toscana e spiega l’importanza della monografia annunciata per il 2026, destinata a riportare l’artista al centro dell’attenzione critica e del grande pubblico.