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sabato | 02-08-2025

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Mutaforma: una mostra sulla trasformazione al Museo Archeologico del Casentino

Bibbiena – Si inaugura oggi 1 agosto alle ore 18 la mostra MUTAFORMA a cura di Eleonora Pepe, presso il Museo Archeologico di Bibbiena. Un evento straordinario al quale hanno partecipato quattro artiste: Sonia Barbagli, Ilaria Benigni, Erica Lecci, Sandra Stocchi, che hanno interpretato il tema in maniera fluida con opere le più variegate per medium e tecniche: grafica, scultura, installazioni in stretto dialogo con quelle del Museo. Le artiste fanno parte del gruppo aperto di arti visive TERRANOMADE che si rivolge a spazi espositivi pubblici di territori diversi e mira allo scambio e al confronto intergenerazionale tra artisti.

Mutaforma è dedicato a esplorare le sfaccettature della trasformazione attraverso gli occhi e le mani di queste quattro artiste. Il progetto rappresenta anche una sorta di incubatore di idee, un laboratorio di sperimentazione dove i concetti si sono trasfigurati rapidamente in prototipi.

Le opere riflettono la diversità delle interpretazioni delle esperienze individuali legate alla trasformazione. La mostra coglie l’esperienza del divenire e ogni opera si lega e dialoga in modo sorprendente con i reperti archeologici esposti allo spazio museale di Bibbiena.

La mostra si articola in un percorso espositivo che mette in relazione pittura, scultura, grafica e installazione con gli spazi e la storia del museo, in un dialogo profondo tra passato e futuro. Le opere, infatti, sono state realizzate appositamente per il contesto archeologico.

Francesca Nassini, Assessora alla Cultura commenta: “Salutiamo un altro bellissimo evento del Museo archeologico, che ci terrà compagnia in questa estate. Il Museo è un luogo che conserva le vestigia del passato e che ci consente di colloquiare attraverso lo stesso con il futuro e costruire al meglio il nostro presente. La mostra Mutaforma è l’opportunità per apprezzare il ruolo di ponte che svolge questo luogo di conservazione ma anche di promozione della cultura. Sa apprezzare c’è, inoltre, l’innovazione di una proposta capace di colloquiare e valorizzare l’esposizione museale in tutto il suo valore”.

La mostra termina il 30 settembre.

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