Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

mercoledì | 21-05-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Marino Marini. In dialogo con l’uomo

Una grande mostra dedicata a Marino Marini, tra i maggiori scultori internazionali, nelle due sedi della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea e della Fortezza Medicea di Arezzo. Sabato 28 giugno inaugura ad Arezzo Marino Marini. In dialogo con l’uomo, l’antologica tra dipinti e sculture a cura di Alberto Fiz e Moira Chiavarini, con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi. L’esposizione, prodotta e organizzata dal Comune di Arezzo e dalla Fondazione Guido d’Arezzo è stata progettata dall’associazione culturale Le Nuove Stanze e Magonza. Dopo la significativa personale di Afro Basaldella, prosegue ad Arezzo l’indagine sul Novecento italiano con un’esauriente monografica di Marino Marini (1901-1980). L’esposizione prevede due percorsi che si integrano tra loro, il primo alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea con una straordinaria serie di dipinti insieme a gessi e bronzi, il secondo alla Fortezza Medicea con grandi sculture e opere monumentali. Il progetto, reso possibile dai prestiti provenienti dalle due istituzioni che rappresentano l’artista, il Museo Marino Marini di Firenze e la Fondazione Marino Marini di Pistoia, consente una lettura articolata dell’indagine condotta dal grande scultore, a partire dagli anni Dieci fino ai Sessanta in un percorso che affronta le tematiche principali della sua intensa ricerca (info e ticket fondazioneguidodarezzo.com).

“Dopo le celebrazioni dei 450 anni dalla morte di Giorgio Vasari, che hanno visto la città al centro di un percorso culturale e artistico culminato nella grande mostra internazionale dedicata al maestro rinascimentale, Arezzo riprende il dialogo con l’arte moderna e contemporanea e lo fa proponendo un’esposizione straordinaria, dedicata a uno dei principali artisti italiani del Novecento, tra i più riconosciuti a livello internazionale. Le pitture e le sculture inconfondibili ed iconiche di Marino Marini saranno ospitate dalla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea e dalla Fortezza Medicea, quest’ultima capace di regalare una scenografia suggestiva e possente in grado di valorizzare le opere esposte. Una narrazione della capacità del maestro toscano di combinare la profonda sensibilità arcaica e il legame forte con le sue radici alla ricerca formale moderna, in un dialogo creativo unico e prezioso. L’antologica che Arezzo gli dedica propone tutto il suo percorso, offrendo un’occasione speciale per ammirarne il genio e la maestria”, dichiara il sindaco di Arezzo e presidente della fondazione Guido d’Arezzo Alessandro Ghinelli.

«La doppia mostra proposta ad Arezzo», spiega Alberto Fiz «stupisce per l’attualità di un grande maestro della scultura che sottopone la forma a continue verifiche compiendo una rivoluzione che si sviluppa attraverso una precisa consapevolezza della storia e dell’uomo. La sua è la capacità di cogliere un tempo interiore dove inquietudine e sofferenza non si placano». Insieme ai Cavalieri, esempi insuperati di un’indagine dove si scontrano forze opposte, destinate a dare vita a un unico corpo magmatico, la mostra presenta i Miracoli dove l’equilibrio perfetto creato in precedenza dall’artista si sfalda, così come avviene per altre serie quali I Gridi e I Guerrieri. Non mancano poi le Pomone, simbolo di fecondità e armonia, oltre a Giocolieri e Ballerine. I temi a cui Marino Marini si rivolge, tutti presenti nell’esposizione aretina, appaiono come simboli di una costruzione all’infinito dove ciò che conta maggiormente è la relazione tra lo spazio interno e lo spazio esterno, tra l’aspetto fisico e quello psichico.

Un aspetto distintivo della mostra alla Galleria Comunale è la stretta relazione con l’antico. In tal senso, va evidenziata la presenza del dipinto Le vergini del 1916 o la Zuffa di Cavalieri del 1927 ca., quest’ultimo messo a disposizione dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, che evocano le celebri composizioni di Piero della Francesca custodite all’interno dell’aretina Chiesa di San Francesco. In mostra, poi, vengono esposte per la prima volta, accanto ad alcune sculture arcaiche di Marino, le sculture ellenistiche in terracotta rinvenute durante gli scavi della Catona ad Arezzo (che l’artista vide pubblicate nel 1920 sulla rivista “Dedalo”, tra le più importanti pubblicazioni di critica d’arte dell’epoca, diretta da Ugo Ojetti) provenienti dal Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate.

Nei suggestivi ambienti della Fortezza Medicea lo spettatore può ammirare la produzione monumentale di Marino dove spiccano le Pomone, le Danzatrici, i Giocolieri e naturalmente i Cavalieri con il grande Cavaliere del 1949-50, un’opera ieratica di intensa potenza espressiva. Particolarmente emblematico è anche Miracolo del 1952 dove «l’idea parte fino a distruggersi» e «la scultura vuole andare in cielo, vuole bucare la crosta terrestre o vuole addirittura andare nella stratosfera», come scrive Marino.

La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese edito da Magonza con saggi dei curatori Alberto Fiz e Moira Chiavarini e dei testi critici di Luca Pietro Nicoletti e Giovanni Curatola. Le immagini dell’allestimento sono realizzate da Michele Alberto Sereni.

INFO e TICKET

Fondazione Guido d’Arezzo

Corso Italia 102 – Arezzo

[email protected]

fondazioneguidodarezzo.com

Articoli correlati