Maec Cortona, aperte al pubblico le sale Severini con i nuovi allestimenti Ar24Tv

Prima sala: Cortona, la famiglia
Dedicata ai rapporti che l’artista ha avuto con la sua città natale e con la famiglia d’origine. Vi sono esposti, oltre alle due celebri opere Maternità e La Bohémienne, anche dipinti e disegni, soprattutto ritratti dei suoi familiari e poi della moglie e dei figli. Severini lasciò Cortona da giovane, per tornarvi nel 1935 con la moglie francese, alla quale desiderava mostrare la sua terra di origine; poi, negli anni della vecchiaia era solito trascorrervi lunghi periodi estivi. Correda il contenuto della sala un video con immagini legate alla biografia del maestro.
Seconda Sala: Il museo immaginario
Vi troviamo esposta una serie di xilografie, litografie e disegni che riassumono i suoi temi preferiti (figure di danzatrici futuriste e neofuturiste, nature morte cubiste, maschere della Commedia dell’Arte) mentre su grandi schermi è allestita una videoproiezione con immagini dei suoi capolavori dal 1903 al 1960, quel museo ideale di opere che nessuna istituzione al mondo potrà mai possedere. Un’ampia vetrina mostra i costumi di Arlecchino e Pulcinella (quest’ultimo cucito dalla moglie Jeanne nei primi anni Venti) di cui l’artista si serviva per i suoi quadri ispirati alle maschere della Commedia dell’Arte.”
Terza sala: L’atelier, le opere religiose
Divisa in due parti, presenta a tutta parete la ricostruzione dell’atelier dell’artista, con quadri, cavalletti, stoffe, la sua tavolozza e molti oggetti che gli sono appartenuti e che è possibile riconoscere nelle sue celebri nature morte degli anni ’50 e ‘60; la presenza in macrofotografia dell’artista con la moglie completa questo allestimento dal carattere immersivo. Autore della celebre Via Crucis cortonese (1945-1946) lungo via Santa Margherita, conclusa con il mosaico di San Marco – che apre idealmente l’accesso alla città – Severini ha reinventato l’iconografia sacra proiettandola nel Novecento. In questa sala un video mostra cartoni e immagini dei pannelli a mosaico (fotografie di Fotoclub Etruria), accompagnati dai disegni preparatori, mentre di fronte litografie e video ricostruiscono il suo ampio lavoro in pittura e mosaico per le chiese della Svizzera romanda. A fine percorso i grandi “Collage in ferro” che col Giano segnano la sua ultima stagione creativa.
Nella sala Medicea è inoltre visibile il documentario di Irene Pantaleo e Lia Polizzotti “Gino Severini. Bisogna far cantare i colori”, che ripercorre la vita e le opere dell’artista attraverso la testimonianza e il contributo scientifico delle curatrici e i filmati di repertorio storico.
“Troviamo qui le cose più intime del lavoro di mio padre e della vita, trascorsa fra Cortona, Roma e Parigi” racconta ancora Romana Severini.”Diceva ‘Devo far cantare i colori’ ed era questo il suo motto, l’espressione del suo sentimento. Vita e lavoro sono in lui intensamente fusi: solo due volte ha avuto lo studio e la casa separati. L’ultimo studio di Parigi aveva un soppalco; in una celebre foto i miei genitori appoggiati al grande tavolo da lavoro guardano in su, verso di me, che dormivo sul soppalco. Mio padre amava raccontarsi e Picasso gli diceva: ‘Non spiegare così tanto!’.
Sottolinea Daniela Fonti, co-curatrice: “Di tutti i firmatari del manifesto della pittura futurista solo Severini ha un museo dedicato. Il percorso di opere pittoriche, incisioni, disegni e litografie, sempre integrato dai video, che vi abbiamo allestito riesce a raccontare le linee fondamentali della sua storia d’artista non trascurando alcuno dei grandi temi che caratterizzano la sua pittura. Ovviamente i suoi capolavori futuristi si ammirano nei grandi musei: è l’artista italiano più rappresentato al mondo”.
Il nuovo allestimento è stato progettato dall’Arch. Andrea Mandara con Claudia Pescatori; la grafica da Francesca Pavese; le realizzazioni sono di ArticolArte s.r.l.
Sede: MAEC
Palazzo Casali, piazza Signorelli | 52044 Cortona
Periodo: permanente dal 9 ottobre
Orari: Dal primo novembre al 31 marzo dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00; chiuso lunedì
Dal primo aprile al 31 ottobre aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00
Biglietto ingresso al MAEC e alla mostra:
Intero € 10 | Ridotto € 7 (scontistiche elencate nel sito www.cortonamaec.org) | Scolaresche € 3
Biglietto cumulativo MAEC mostra e MAEC parco:
Intero € 13 | Ridotto € 8
Per le visite guidate e laboratori:
0575 637235
[email protected]
Informazioni e prenotazioni:
Tel. 0575 637235
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www.cortonamaec.org