Arte
Lucignano celebra Pietro Leopoldo: inaugurata la nuova esposizione al Museo dell’Albero d’Oro

A 260 anni dall’insediamento, Lucignano celebra la figura di Pietro Leopoldo, il Granduca delle grandi riforme: con lui la Toscana fu il primo Stato al mondo a vietare la pena di morte. Lastrucci: “Grazie all’AI il racconto biografico in prima persona”.
LUCIGNANO – È stata inaugurata ieri, domenica 7 settembre, al Museo dell’Albero d’Oro la nuova esposizione dedicata a Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lorena, nel 260° anniversario del suo insediamento a Granduca di Toscana. Dopo il successo della mostra del 2023 per i 450 anni dalla morte di Cosimo I, torna a Lucignano la collaborazione con il Museo de’ Medici di Firenze, resa possibile grazie al sostegno della Regione Toscana.
Fulcro dell’allestimento “Pietro Leopoldo” è un imponente busto in gesso di Innocenzo Spinazzi, gemello di quello che accoglie i visitatori della Galleria Palatina di Palazzo Pitti. Il ritratto, “all’antica”, raffigura il Granduca con abiti da imperatore romano, parrucca sciolta sulle spalle, il Toson d’Oro e la croce dell’Ordine di Santo Stefano. A completare il percorso espositivo, una selezione di volumi rarissimi della collezione Tiezzi Mazzoni della Stella Maestri, che documentano le grandi riforme volute da Pietro Leopoldo e il suo impegno nelle bonifiche della Valdichiana.
A chiudere la mostra, un’innovativa installazione multimediale che, grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, fornisce un ritratto storico del Granduca riformatore ispirato all’illuminismo: per primo introdusse l’abolizione della pena di morte e della tortura (1786), il giusto processo, l’abolizione dei vincoli annonari per la libera circolazione dei grani (1766), la bonifica della Maremma e della Valdichiana, la creazione di scuole pubbliche, il sostegno all’istruzione femminile e riformò l’amministrazione dello Stato e il sistema fiscale con l’introduzione del catasto. Pietro Leopoldo prende vita e racconta in prima persona la sua biografia, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva tra storia e tecnologia.
“L’esposizione di Lucignano – spiega Samuele Lastrucci, direttore del Museo de’ Medici – non si limita a rendere omaggio a una figura centrale della storia toscana post-medicea, ma inaugura un ciclo di mostre che da qui si svilupperà fino alla fine dell’anno in tutta la regione. Pietro Leopoldo fu un granduca riformatore, capace di lasciare un’impronta concreta e duratura: presentare il busto di Spinazzi accanto ai volumi originali che ne testimoniano l’azione politica significa restituire al pubblico un confronto diretto con l’eredità civile e intellettuale di uno dei protagonisti più eminenti dell’età dei Lumi”.
La mostra è anche occasione di innovazione per la comunità locale: “Lucignano – sottolinea la sindaca – è fiera di riconfermare la collaborazione con il Museo de’Medici di Firenze grazie alla Regione Toscana e di accogliere un progetto che unisce la valorizzazione della nostra identità storica con strumenti tecnologici di ultima generazione. Il video animato col ritratto di Pietro Leopoldo è un esperimento che parla soprattutto ai giovani e dimostra come la tradizione possa dialogare con il futuro”.