Arte
Il restauro di Santa Cordula
Castiglion Fiorentino – In pieno svolgimento il restauro del busto di Santa Cordula che dovrebbe ritornare al suo antico splendore entro la primavera del prossimo anno. Tutela e valorizzazione del patrimonio artistico attraverso l’Art Bonus. A Castiglion Fiorentino sono ritornate al loro antico splendore ben 4 opere.
È il progetto, presentato questa mattina di fronte ad una scolaresca del Liceo “Giovanni da Castiglione”, è stato fortemente voluto dalla Fidapa sezione Castiglionese rappresentata per l’occasione dalla past presidente, Giulietta Tavanti.
“Grazie a 4 moderni mecenati abbiamo potuto riportare a nuova vita un tesoro castiglionese che i più non conoscevano” spiega Tavanti che ha aggiunto “Fidapa è un movimento di opinione e di promozione e in questi oltre 30 anni di attività abbiamo contribuito al restauro di opere davvero mirabili come la “Tonacella di Petreto”, ora ospitata nel Museo della Pieve Vecchia, due tele di Francesco Morandini detto il Poppi, ‘San Francesco’ e ‘Santa Chiara’ del XVI sec., che oggi si trovano in Pinacoteca ma che provengono dalla Chiesa di Santa Chiara, e infine un’icona ‘La Madonna di Ristonchia’ ora custodito in Pinacoteca”.
All’incontro di questa mattina erano presenti, tra gli altri, Ilaria Penati, funzionario Storico dell’Arte della Soprintendenza Archeologica belle Arti e Paesaggio di Arezzo, Siena e Grosseto, la restauratrice Alessandra Gorgoni e per l’amministrazione comunale il sindaco Mario Agnelli e il vice sindaco Devis Milighetti.
Il reliquiario di Santa Cordula, originariamente collocato nell’altare maggiore della Chiesa di Santa Chiara, oggi conservato presso la Pinacoteca Comunale di Castiglion Fiorentino è databile alla seconda metà del Seicento e realizzato in ambito locale.
La storia di Santa Cordula è direttamente connessa a quella di Sant’Orsola in quanto la santa fu tra le undicimila vergini che seguirono Orsola fino a Colonia.
La presenza di questo busto a Castiglion Fiorentino testimonia la diffusione di monasteri femminili e nella pratica di venerare le reliquie, infatti originariamente il reliquiario era collocato sull’altare maggiore della chiesa di Santa Chiara.
Il busto contiene le reliquie del capo di santa Cordula ed è un pregevole esempio di intaglio seicentesco di gusto ancora classicheggiante. Rappresenta una figura femminile a mezzo busto, con incarnato roseo e veste drappeggiata, finemente rabescata e dorata. I capelli, anch’essi dorati, sono sormontati da una corona di fiori rosa e verde. Una piccola apertura quadrangolare al centro del petto permette di intravedere le reliquie custodite al suo interno.
L’intervento di restauro restituirà piena leggibilità all’opera, finora segnata da condizioni critiche, permettendole di recuperare la propria integrità materica e il suo valore estetico originario.
Il lavoro prevede la pulizia delicata della superficie, il consolidamento dei colori e la protezione contro eventuali danni al supporto. Le parti mancanti saranno ricostruite con materiali compatibili, e le integrazioni pittoriche e le velature finali permetteranno di restituire armonia e continuità all’opera. Infine, una verniciatura protettiva garantirà durabilità e splendore nel tempo.
Grazie all’iniziativa dell’Art Bonus e ai vari benefattori che si sono susseguiti negli anni, che hanno ottenuto un credito d’imposta per donazioni a favore di beni culturali, sono ritornate al loro antico splendore ben 4 opere. Si tratta del “San Girolamo, Madonna con Bambino e Sant’Andrea”, di fine XVII secolo. Attribuita a Tommaso Redi, restaurato tra il 2022 e il 2023, della Crocefissione di Michelangelo Tizzi, 1616, restaurato nel 2023 e dell’Annunciazione, ambito toscano seconda metà sec. XVI, della Pieve di Sant’Angelo al Cassero, restaurata lo scorso anno e infine il busto di Santa Cordula.





