Colpo grosso: la Chimera potrà tornare periodicamente ad Arezzo. Primo passo per un rientro definitivo?

“La Chimera tornerà periodicamente in esposizione ad Arezzo”. È questo l’annuncio congiunto dei consiglieri regionali Marco Casucci (Noi Moderati) e Gabriele Veneri (Fratelli d’Italia) dopo l’approvazione, da parte della Commissione Cultura del Consiglio regionale toscano, della mozione che propone la creazione di un ciclo espositivo ricorrente dedicato all’opera simbolo della città.
L’iniziativa – che ha ottenuto il via libera anche grazie a un emendamento del Partito Democratico – punta a rafforzare il legame tra il patrimonio storico e la comunità locale, attraverso un ritorno a cadenza regolare della Chimera nella sua città d’origine. “Un appuntamento ricorrente – sottolineano Casucci e Veneri – che contribuirà a far dialogare passato e presente, arte e identità”.
La Chimera era già tornata ad Arezzo in occasione della mostra “Vasari. Il Teatro delle Virtù”, ospitata nel 2024 presso la Galleria d’Arte Contemporanea in Piazza San Francesco, un evento che aveva riscosso grande attenzione mediatica e un notevole afflusso di pubblico. La sua presenza aveva suscitato emozione e orgoglio tra gli aretini, riaffermando la connessione profonda tra l’opera e l’identità della città.
“Oltre al suo straordinario valore artistico – affermano i due consiglieri – la Chimera è un potente simbolo della tradizione etrusca e dell’eccellenza artigianale, un emblema in grado di ispirare le giovani generazioni e promuovere la conoscenza storica del territorio.”
Il progetto mira a coinvolgere una rete di attori: Comune di Arezzo, Fondazione Guido d’Arezzo, Fondazione Arezzo in Tour, Museo Archeologico Nazionale di Firenze (dove l’opera è attualmente conservata), Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate, Museo della Vita d’Arezzo e Ministero della Cultura. “Una sinergia virtuosa che può rappresentare un modello replicabile di valorizzazione del patrimonio storico e artistico, basato sulla collaborazione tra enti locali, istituzioni museali e amministrazioni pubbliche”, evidenziano Casucci e Veneri.
“Sono particolarmente orgoglioso dell’approvazione di un atto così importante per Arezzo – ha dichiarato Marco Casucci –. La Chimera è molto più di una scultura: è il simbolo stesso dell’identità della nostra città. Il suo ritorno periodico sarà un’occasione per rinnovare il legame tra la comunità e le sue radici.”
“La Chimera incarna la tradizione artigiana che ci è stata tramandata dagli Etruschi – ha aggiunto Gabriele Veneri –. Vedere da vicino con quale maestria è stato realizzato questo bronzo può essere uno stimolo concreto per tanti giovani ad avvicinarsi ai mestieri artigiani, fiore all’occhiello del nostro territorio. Ora attendiamo che la Regione si attivi per dare seguito concreto all’impegno assunto.”
La Chimera di Arezzo è una celebre scultura in bronzo etrusca, databile tra il V e il IV secolo a.C., scoperta nel 1553 nei pressi di Porta San Lorentino durante scavi promossi da Cosimo I de’ Medici, che ne intuì immediatamente il valore storico e simbolico. Oggi conservata al Museo Archeologico Nazionale di Firenze, rappresenta una delle testimonianze più alte dell’arte etrusca, ed è considerata il simbolo identitario della città di Arezzo.
Con il voto della Commissione Cultura, si apre oggi una nuova stagione per il dialogo tra Arezzo e la sua creatura mitica, in cui arte, storia e cittadinanza tornano ad abbracciarsi nel segno della memoria e dell’orgoglio.