Ambiente
Torrente Trigesimo, conclusi i lavori di ripristino della sponda
Montevarchi – Sono terminati i lavori di consolidamento della sponda sinistra del Torrente Trigesimo, in località Caposelvi, nel territorio comunale di Montevarchi.
Il tratto interessato dai lavori rappresenta un luogo simbolico per la comunità: qui, negli anni Cinquanta, una piena distrusse il vecchio ponte di Caposelvi. La struttura fu ricostruita poco più a valle, negli anni Sessanta, ma gli eventi meteorologici, che si sono intensificati negli ultimi decenni, hanno nuovamente compromesso le opere esistenti. Il progressivo degrado dei gabbioni e delle scogliere ha finito con rendere l’area particolarmente fragile. Il colpo finale è arrivato con la piena del 6 novembre 2016, che ha provocato il crollo in alveo della massicciata di protezione.
La criticità ha trovato risposta con un intervento strutturale importante, reso possibile dal finanziamento, messo a disposizione dalla Regione Toscana con l’Ordinanza del Commissario di Governo n. 41 del 2023, emessa a seguito del D.P.C.M. 18 giugno 2021 (Dipartimento Casa Italia).
Il progetto di riqualificazione funzionale dell’alveo e di manutenzione straordinaria della sponda sinistra ha riguardato il tratto in adiacenza alla SP16 e il tratto a monte dell’opera, presente nei pressi del civico 71 di via di Caposelvi.
Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, dopo la rimozione dei vecchi gabbioni con il recupero dei materiali idonei come riempimento, ha ricostruito la scogliera di fondazione, con massi ciclopici di grande pezzatura, intasati con calcestruzzo per garantire massima resistenza all’erosione; ha realizzato un muro in massi ciclopici squadrati, posizionati come un mosaico di pietra naturale per assicurare stabilità e integrazione paesaggistica; infine ha creato una protezione del piede della sponda con massi provenienti dal fondo alveo.
L’opera è stata dimensionata per resistere a eventi di piena con tempo di ritorno fino a 200 anni, cosa che contribuisce a garantire un significativo aumento del livello di sicurezza del territorio.
Una curiosità: nel corso dell’intervento, sono stati utilizzati massi di dimensioni notevoli, fino a 3 tonnellate di peso ciascuno. Per posizionarli si è reso necessario l’impiego di mezzi speciali e tecniche adeguate.
Il risultato ottenuto, grazie alla stretta collaborazione tra Consorzio, Genio Civile Valdarno Superiore e Comune, è significativo, non solo sul piano idraulico, ma anche sul piano estetico. L’aspetto finale della scogliera infatti ricorda le antiche opere in pietra dei borghi valdarnesi e riesce a coniugare sicurezza e armonia paesaggistica.
“Ringraziamo la Regione Toscana che, con il finanziamento dell’opera, ha permesso la realizzazione di un intervento che restituisce stabilità a un tratto di sponda particolarmente esposto ai processi erosivi. In questo modo è stata restituita corretta funzionalità al torrente ed è stata assicurata protezione alla viabilità e alle proprietà limitrofe”, spiega il Direttore Generale Tulio Marcelli, presente alla cerimonia con la Presidente Serena Stefani e il caposettore difesa idrogeologica ingegner Serena Ciofini, con l’istruttore tecnico del Genio Civile Valdarno Superiore Massimo Melucci e il sindaco Silvia Chiassai Martini.
“Abbiamo completato in tempi rapidi un intervento atteso da anni, fondamentale per la sicurezza del territorio e per la stabilità di un tratto particolarmente delicato. Si tratta di un’opera importante – sottolinea la Presidente Serena Stefani – che non solo risolve un dissesto storico, ma contribuisce a prevenire future criticità. Ancora una volta occorre ribadire che se la manutenzione ordinaria è fondamentale per mantenere in efficienza le aste fluviali, ci sono situazioni, come quella del Trigesimo a Caposelvi, in cui, per apportare benefici reali, occorre intervenire in modo strutturale”.
“Il consolidamento della sponda del torrente Trigesimo è stato un intervento necessario – afferma il Sindaco Silvia Chiassai Martini – E’ un riscontro strutturale importante per la messa in sicurezza del territorio, a distanza di vent’anni dal primo campanello di allarme e di dieci anni dalla piena che ha provocato una frana spondale e il crollo delle opere preesistenti. Per questo motivo, gli interventi di manutenzione idrogeologica devono rappresentare una priorità per i territori e, in particolare, per le aree più fragili, considerando i repentini cambiamenti climatici a cui le nostre comunità vanno incontro. Opere come questa, quindi, devono essere perseguite in piena sinergia e collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, non solo per risolvere criticità storiche, ma anche per tutelare la sicurezza dei cittadini, la viabilità e il nostro meraviglioso paesaggio”.
Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha commentato: “Questo intervento, finanziato con un investimento di 140.000 euro della Regione Toscana, rappresenta un tassello concreto della nostra strategia di prevenzione idrogeologica. La sicurezza dei territori si costruisce a partire dalla rete dei corsi d’acqua minori, il cui corretto funzionamento è essenziale per alleggerire la pressione sui collettori principali. Gli eventi alluvionali recenti ci hanno insegnato come proprio dai corsi d’acqua minori possano originarsi gravi danni ai paesi e agli abitati. Per questo la nostra attenzione è costante e si traduce in azioni mirate, come questa, che fanno parte di un piano organico e pluriennale per la messa in sicurezza del territorio toscano”.









